Rose Villain a ‘One Extra Time’: “Il mio più grande cruccio è non aver regalato sorrisi a mia madre”

0
39
rose-villain-a-‘one-extra-time’:-“il-mio-piu-grande-cruccio-e-non-aver-regalato-sorrisi-a-mia-madre”

Rose Villain si confessa: la popolare artista è l’ospite della nuova puntata del podcast One Extra Time (OnePodcast) di Luca Casadei, disponibile dal 24 maggio, su OnePodcast e su tutte le piattaforme di streaming audio.

L’artista si racconta ai microfoni di Luca Casadei ripercorrendo alcune significative fasi della sua vita e gli esordi della sua carriera musicale: dalla sua infanzia di bambina inquieta e solitaria, all’esplosione della sua passione per la musica che la porterà a studiare a Los Angeles e poi a New York, fino all’incontro con il produttore Sixpm, oggi suo marito, e all’inizio della collaborazione con il dj e producer Slait.

111221053 0fb6b25e c654 4b96 9592 df67d2f83f67 - Rose Villain a ‘One Extra Time’: “Il mio più grande cruccio è non aver regalato sorrisi a mia madre”

Poi Rose Villain si lascia andare anche a confessioni più personali e intime, affrontando temi come la perdita della mamma, il rimorso di non esserle stata abbastanza vicino durante la malattia e i problemi di ansia di cui ha sofferto e soffre ancora oggi.

“Ho fatto tanti errori con mia mamma – ha detto senza nascondere la sua commozione – la sua missione di vita period far sorridere le persone e io, sicuramente, non le ho permesso di farlo con me. Durante la sua breve malattia, ho avuto poco tempo e veramente non le sono stata a fianco, ero più arrabbiata che dispiaciuta per lei. Quello che ha fatto per tutta la vita e con tutti, provare a inculcare la gioia, io non l’ho proprio fatto con lei. Sarà il cruccio della mia vita”.

La cantante ha parlato anche dei suoi stati d’ansia: “Non mi è venuto il senso del pericolo fino a che non ho fatto un brutto incidente d’auto e lì proprio mi è cambiato tutto. Sono arrivati una serie di lutti nella mia famiglia, anche di persone giovani, che mi hanno sconquassata completamente. Mi è arrivato questo senso di pericolo che si è tramutato poi in ansia, in attacchi di panico. Ancora adesso è molto parte del mio essere e, grazie a Dio, con la musica sono riuscita a trovare un modo per buttarlo fuori”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here