Ilary Blasi, ecco il libro con la verità su Totti. “France’, siccome ti conosco il primo passo lo faccio io”

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Are available in tutti i grandi romanzi popolari si piange e si sorride. Nel libro Che stupida-La mia verità di Ilary Blasi (Mondadori) – la futura ex signora Totti si accuccia sul pavimento nero della cucina e esclama “che stupida” a pagina 153 di questa autobiografia con dialoghi da movie: chi ci avrà messo le mani? – alcuni sono passaggi esilaranti. Verrebbe voglia di intervistare l’architetto costretto a studiare tutte le piante della villa quando spariscono borse, gioielli e scarpe, ma soprattutto il fabbro, figura centrale nel borsettegate, quando è chiamato a far saltare porte blindate, serramenti di nascondigli segreti e armadietti. Ma niente, la preziosa refurtiva fatta sparire da Francesco Totti per ripicca (i Rolex volatilizzati), non si trova.

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La notte porta consiglio e Ilary ha un’intuizione – non prima di aver chiamato il povero architetto – non sarà che Totti avrà messo tutto nel soppalco di pelle coloration avorio? E così è: “Percorsi tutta quella sorta di cunicolo, girai a destra, poi a sinistra e, da una nicchia, vidi spuntare dei sacchi neri di plastica per la spazzatura. Puntai dentro il primo la luce del telefono ed eccolo, il brand di Chanel! Erano le mie borse! Con un sorriso da orecchio a orecchio, felice, divertita, mi caricai la refurtiva in spalla e corsi fuori. Verificando bene, mi accorsi che lì c’period solo una parte dei miei averi. La caccia al tesoro non period finita”. La scelta del detective privato chiamato a pedinare il fedifrago, ( romano no, che se è romanista lo copre, c’è solo un Capitano), cade su un investigatore milanese, peccato che si faccia beccare.

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Insomma, le 217 pagine di questo bignamone sulla high quality di un matrimonio, vista dalla parte di lei, non rivela grandi sorprese ma svela dubbi, dispiaceri, la presa di coscienza, da parte della bionda regina dei ghiacci, che l’amore è finito. Francesco Totti è sempre più distante, chiuso, la crisi è evidente, lei sente che qualcosa non va (“Scoprii che un’amica di un amico aveva detto a un’altra amica, che aveva riferito all’estetista, che aveva detto alla vicina di casa che il mio matrimonio period in crisi”), anche se continuano a fare l’amore. Vai a sapere la verità, tra le righe si avverte rabbia ma anche un discreto rimpianto per quello che è stato; Ilary scrive di aver sofferto molto, pensa ai tre figli ( non una riga su Bastian Muller, fotografato con lei in tutti i luoghi e in tutti i laghi).

Letterina, madre, moglie, compagna di vita che sprona un marito venerato da tutta Roma, perso senza campo di calcio, che sprofonda nel divano e riguarda in loop l’addio all’Olimpico, confortato dai figli Chanel e Cristian. In queste Scene da un matrimonio milionarie ma anche dolorose, perché il consorte dopo vent’anni diventa uno sconosciuto (“La mattina mi alzavo esausta, le occhiaie che toccavano terra. Mi sciacquavo la faccia, mettevo un po’ di illuminante per non sembrare uno zombie, un sorriso il meno finto possibile e andavo a svegliare i ragazzi, a preparare loro la colazione. Quando uscivano per andare a scuola, potevo smettere di recitare. Tornavo in cucina, in digital camera, e ritrovavo intatti tutti i miei fantasmi”) a un certo punto, are available in milioni di storie, si va al confronto. Ma Totti nega, giura che non c’è nessuna. Intanto rientra tardi, trova scuse, esce, i pranzi di lavoro si moltiplicano. Lei cerca l’indirizzo dell’altra, quella Noemi già fotografata due file dietro di lui allo stadio, già additata da Dagospia, che per primo dà la notizia, come il nuovo amore.

I capitoli vanno avanti e indietro, per ricordare anche il Francesco romanticone innamoratissimo che riserva un intero ristorante –un tappeto di petali di rose rosse li guida al tavolo – per chiederle di sposarla. E fa sorridere anche la prima uscita, quando va a prenderla con la Ferrari nera e lei, sbang, sbatte la portiera rovinando la vernice. Poi le nozze, ma non è la favola di Cenerentola, perché la ragazza romana che sembra una svedese lo cube subito: vuole continuare a lavorare.

Quando Isabel, la piccola di casa, cube di avere un segreto col papà e non può rivelare chi le regala i giocattoli e chi sono i nuovi amichetti che frequenta, Ilary fa due più due. E fa sempre quattro, purtroppo. Piano piano scopre tutto, la high quality è nota. Ma prima della parola high quality, quella vera, che si scriverà in tribunale (col private coach Cristiano Iovino pronto a raccontare gli incontri con lei), Ilary Blasi nell’ultima pagina del libro tende la mano a Totti. “A lungo ho pensato che Francesco, uscendo di casa, il 10 gennaio 2023, insieme a un mucchio di valigie e sacche si fosse portato through anche la nostra famiglia per come la conoscevamo. Oggi, mentre scrivo, a debita distanza da quei mesi terribili, credo che la famiglia costruita con lui non sia scomparsa: abbia solo cambiato forma. (…) Non rinnego nulla. E perché dovrei? Sono una donna fortunata, ho vissuto una magnifica storia d’amore, da cui sono nati tre capolavori (…) Siccome ti conosco bene, il primo passo lo faccio io, d’accordo France’? Aggiungo una tovaglietta e apparecchio per cinque. Ti metto qua, al tuo vecchio posto, a capotavola. La coppia potrà non esserci più, ma della nostra famiglia saremo sempre parte, ci basta volerlo. Facciamo così: ora scolo gli spaghetti, chiamo i nostri figli e tutti insieme ti aspettiamo per cena. Verrai?”. A volte basta solo saper aspettare.

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