Che l’autunno di Hollywood sarà caldo è chiaro da settimane. Ovvero dallo scorso 13 luglio, giorno in cui il sindacato degli attori ha rotto la trattativa con i produttori e si è unito agli sceneggiatori — già in sciopero dal 2 maggio — per chiedere paghe più eque, il rispetto dei diritti residuali di copyright e la regolamentazione dell’uso dell’intelligenza artificiale.