Fabrizio Frizzi, il ricordo degli amici che omaggiano il conduttore gentile

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“La risata di Fabrizio non period un espediente teatrale, period un suo modo di essere. Una cosa spontanea e contagiosa, un aspetto della felicità di vivere”. C’è l’essenza stessa di Fabrizio Frizzi nelle parole di una collega, e soprattutto amica, come Milly Carlucci che lo racconta così nella puntata della serie firmata da Enrico Salvatori, Storie della television, proposta da Rai Cultura stasera, venerdì 21 luglio in prima television alle 21.20 su Rai Storia.

Una television garbata e cordiale

Il conduttore gentile: un titolo che riassume il suo essere volto di una television garbata e cordiale e la puntata – curata da Roberto Fagiolo, con la collaborazione di Ario Giorgino – ne ripercorre tutta la lunga carriera, punteggiata dall’inconfondibile sorriso, anche nei momenti difficili: “Raccontare la sua carriera – spiega Enrico Salvatori – vuol dire anche raccontare un periodo storico della televisione italiana più recente di quella “classica”.

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(ansa)

Tempi nuovi e gusto classico

E lui sull’esempio di altri conduttori come Corrado, ha saputo fronteggiare quei tempi nuovi con un gusto “classico” e famigliare”. E Aldo Grasso, consulente della serie, aggiunge: “Un eterno ragazzo inondato di simpatia e capace di trasmetterla”.

Dalla television dei ragazzi al volo con le Frecce Tricolori

Lo speciale ne segue affettuosamente la carriera – anche attraverso le testimonianze di colleghi e amici come Michele Guardì, Marco Danè, Carlo Conti e Debora Caprioglioa partire dall’esordio, giovanissimo, con la television dei ragazzi: Il barattolo, 1980, poi Tandem e Pane e marmellata, per poi passare al palcoscenico della prima serata del sabato con Europa Europa e poi con Scommettiamo che?, il programma  che lo consacra tra i conduttori della Rai, fino advert arrivare ai Soliti ignoti e all’Eredità, attraversando anche generi come la fiction o l’operetta e passando persino per il doppiaggio e il volo con le Frecce Tricolori.

Miss Italia e l’impegno con Telethon

Senza dimenticare Miss Italia, 17 edizioni, e la grande sensibilità nei confronti di chi soffriva, dimostrata nella conduzione di molti appuntamenti di Telethon e non solo. “Tempo dopo aver ospitato ai Fatti vostri il padre di un ragazzo morto per non essere riuscito a ottenere il trapianto di midollo – ricorda Michele Guardì – si iscrisse all’Admo, l’associazione dei donatori, e quando lo chiamarono si prestò a donare il suo midollo per una ragazza. Questo period Fabrizio”.

Un grande lutto per la Rai

Un uomo e un sorriso amatissimi dal pubblico e spenti in pochi mesi, dal primo malore nell’ottobre del 2017, durante una registrazione, alla morte nel marzo 2018, a 60 anni. Diecimila persone alla digicam ardente, cinque milioni davanti alla television per il funerale: “La sua scomparsa – conclude Aldo Grasso – porta con sé una grande commozione, che parte all’interno della Rai. È forse il primo grande lutto aziendale, tanto che la digicam ardente viene allestita nella Sala degli Arazzi di viale Mazzini a Roma ed è la prima volta che accade”.

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