Sveva Alviti, chi è la madrina della Mostra del Cinema di Venezia 2024

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Tailleur bianco con giacca doppiopetto, occhiali da sole e un sorriso raggiante: la madrina dell’ottantunesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Sveva Alviti, è ufficialmente arrivata al Lido a bordo di un motoscafo, tra gli scatti dei fotografi.

Sveva Alviti, bagno di rito per la madrina della Mostra di Venezia

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Romana, classe 1984, nella sua carriera Alviti è stata sportiva, modella, attrice, Dalida (interpretando la cantante nell’omonimo movie di Lisa Azuelos del 2017) e persino una Cam woman (di Mirca Viola, 2014), nonché una che se chiude gli occhi vede il mare (dal testo della canzone Una come te di Cesare Cremonini, che la vedeva protagonista del video musicale), per diventare infine madrina.

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“È stato emozionante oggi arrivare a Venezia, ho sentito un’accoglienza piena d’amore – le sue parole su Instagram – sono pronta a godermi questi giorni pieni di bellezza e di cinema, sarà un’edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica de La Biennale di Venezia unica e indimenticabile. I movie hanno il potere di unire le persone e aprire la mente a nuove idee e molto presto quelli che verranno presentati qui questi giorni saranno di tutti. Viva il cinema”.

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(afp)

Da poco quarantenne (il 14 luglio scorso la sua knowledge d’ingresso negli “Anta”), l’attrice ha così ufficialmente “benedetto” la Serenissima nel suo nuovo e inedito ruolo.

La madrina di Venezia Sveva Alviti: “Cate Blanchett e Monica Vitti le mie preferite. Sono una divoratrice di serie, lo sport mi ha insegnato a non mollare mai”

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“Sicuramente non l’avrei immaginato, ma in qualche modo dentro di me c’period questo sogno – le parole di Alviti a Repubblica – o comunque questo obiettivo, perché lavorando tanto fuori mi sarebbe piaciuto tornare in Italia e rappresentare la Mostra del Cinema di Venezia, che è la più importante del mondo. Purtroppo negli anni passati, tra gli scioperi e il Covid, non si è riuscito a fare un’edizione così. Che, in realtà, ha sia l’intrattenimento – quindi movie più streaming, se vogliamo, ma sempre con un tono sociale – e poi movie quelli tremendous cult, tremendous sociali”.

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(ansa)

Sport (nello specifico il tennis), moda, teatro (The interrogation, The mirror stage e Alla ricerca della romanità perduta tre pièce a cui ha preso parte), video musicali (Una come te di Cesare Cremonini, The place are we runnin’? di Lenny Kravitz), television (La mia casa è piena di specchi con Sophia Loren, Ho sposato uno sbirro con Flavio Insinna e la serie antologica Nudes 2, di prossima uscita) e grande schermo (AmeriQua, Restiamo amici e il cortometraggio Alice tra gli altri) i suoi terreni d’azione, che l’hanno vista candidata nel 2018 come “Miglior attrice emergente” ai francesi Premi César (proprio la Francia la sua seconda casa, tra l’interpretazione dell’icona Dalida e la sua passata relazione con Anthony Delon, figlio del compianto Alain) e premiata nel 2022 come “Miglior interprete” alla XXI edizione del RIFF – Rome Indipendent Pageant.

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(afp)

Nonché ambienti da cui Alviti ha imparato molto: “Sicuramente nello sport ho imparato a non mollare mai: nel tennis fino all’ultima palla, l’ultimo punto, puoi vincere anche se stai perdendo. Quindi una lezione incredibile, meravigliosa, by no means surrender. Ho imparato il sacrificio, la tenacia e la perseveranza, che sono delle cose che riporto nel mio lavoro ed è così che approccio ogni progetto. La moda mi ha fatto sentire più libera come donna. In modo metaforico, la moda mi ha insegnato a camminare sui tacchi”. Fino all’approdo, infine, nel cinema: “Con i movie di Monica Vitti, da quelli più comici a quelli in realtà più drammatici come quelli di Antonioni, ho capito poi che il cinema sarebbe potuto essere una forma per potermi esprimere – le sue parole – essendo lei un’attrice ecclettica, così unica, così bella, così di classe, riusciva a trasformarsi e a diventare ogni volta qualcosa di diverso. Quindi per me lei è un po’ il mio punto di riferimento e la mia più grande ambizione. Vorrei riuscire a fare almeno un minimo del percorso che è riuscita a fare lei”. Mantenendo però sempre i piedi per terra: “Sono una ragazza molto semplice con grandi sogni”.

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