Dopo il travolgente successo di Supereroi, terzo classificato all’ultimo Sanremo con più di 500 mila copie vendute, Mr. Rain si è conquistato di diritto l’etichetta di rapper buono. Mattia Balardi, 32 anni da Desenzano sul Garda, aveva cominciato a fare musica sognando di seguire le orme di Eminem, poi ha cambiato strada: «Ho pensato che fosse sbagliato emulare i cantanti che seguivo, replicando gli errori di altri, e ho cominciato a raccontarmi pensando di dare un contributo a chi mi ascolta». Il 6 febbraio tornerà al Competition con un brano che è una diretta filiazione di Supereroi, si intitola Due altalene: «Con Supereroi mi è cambiata la vita e credo che un po’, grazie alla canzone, sia cambiata anche ai miei fan. Mi sono arrivati migliaia di messaggi, lettere, video: mi vogliono raccontare la loro storia, i momenti più duri, questa è la cosa più importante, il resto, le vendite e le classifiche, non mi interessano».
Le due altalene del titolo rappresentano due vite perdute, ma la canzone racconta anche altro: «La scintilla arriva da un genitore che mi ha voluto incontrare e mi ha raccontato di aver perso due figli in bruttissimo modo. Erano miei fan, quando ne parlo ho un colpo al cuore. Ma il brano contiene anche altre storie, una decina, storie finite, o di chi ha perso una persona. Non l’ho scritta pensando a Sanremo e l’ho cambiata almeno una decina di volte».
Stavolta sul palco dell’Ariston non lo accompagnerà un coro di bambini, come accaduto l’anno scorso, quando la sua esibizione suscitò molta emozione: «Se l’avessi portato anche quest’anno sarei stato un paraculo, sarebbe stata una forzatura nei miei confronti oltre che in quelli del pubblico. Cerco di essere sempre sincero, per me viene prima il messaggio e poi la musica». Mr. Rain punta all’aspetto visivo della sua efficiency: «Sto pensando a immagini da proporre durante la mia efficiency, è una canzone che va raccontata bene e lo sarà anche con il video che sto girando in questi giorni».