Spagna a ‘Belve’: “Sembro matta ma non lo sono: vedo le persone scomparse però non mi parlano”

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“Sembro matta ma non lo sono”: parola di Ivana Spagna che, dopo aver scalato le classifiche cantando la colonna sonora della belva per antonomasia, Il re leone, è diventata belva a sua volta partecipando all’apprezzato speak condotto da Francesca Fagnani nella puntata di martedì 17 ottobre su Rai 2. Un’intervista onesta, nella quale la cantante ha ripercorso alcuni momenti salienti e rivelato aspetti meno noti della sua vita, come le sue capacità paranormali. “Noi quando finiamo in questa vita andiamo in un’altra dimensione, ve lo dico perché li ho visti veramente” ha confessato Spagna, che da qualche tempo è in contatto con entità. “Si vede la persona, non vedo i lineamenti ma vedo il pallore del viso e tutti i particolari del vestito”.

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“Li vedo da sveglia, alle cinque della mattina di solito” ha poi continuato. “La prima volta ho visto una signora inginocchiata che scriveva nel mio salotto. Poi vengono risucchiati: una volta ho visto un frate ed è stato risucchiato come se ci fosse stata una barriera e lui è scomparso dietro. Quando li vedo non riesco a comunicare con loro, mentre nei sogni mi dicono quello che succede”. Sogni che, però, non si rivelano sempre piacevoli: “Quando sogno i miei cari che ridono, qualcuno muore. Ho il terrore”.

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E sulla perdita di persone care Spagna ne sa purtroppo qualcosa: “Quando è morta mia mamma venivo da mesi di sofferenza, andavo a cantare e tornavo a dormire all’ospedale vicino a lei. Quando è mancata, la sera stessa sono andata a cantare e ho finito la tournée. Ero una roba terribile anche a vedermi, ero distrutta nell’anima e nel fisico”. Un passato non facile, che l’interprete di successi come Simple woman o Gente come noi ricorda con dolore: “Andavo avanti a psicofarmaci, cose per dormire, pesanti proprio. E alla wonderful ho detto ‘Bon, ho pensato agli altri, adesso penso a me’. Non avevo più voglia di andare avanti, di soffrire”. Fino alla decisione di compiere un gesto estremo: “Mi tagliavo le vene. Ho pulito la casa. Ero lucida, non period una cosa disperata” ha confessato. “Avevo organizzato tutto. Mi ha risvegliato, nel momento in cui potevo non esserci più, la mia gattina, venuta davanti a me a miagolare”.

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Ma, passato il dramma, Spagna è tornata a sorridere e, con l’ironia che l’ha sempre contraddistinta e sulla scia di alcune sue colleghe che hanno negato qualsiasi operazione, ha voluto infine parlare del suo aspetto: “Se mi piaccio fisicamente? Oddio, mi piaccio di più dopo tutte le cosette che ho fatto” ha affermato ridendo, descrivendo poi tutto ciò che ha voluto fare per sentirsi meglio con se stessa. “Non ho toccato solo le orecchie, tutta la faccia l’ho ritoccata. Da primo ho cominciato con il naso a sedici anni, i miei hanno fatto un sacrificio per farmi fare l’operazione. E per risparmiare ho fatto l’operazione senza anestesia: ce l’ho ancora in mente, quella mattina avevo la faccia gonfia ma non vedevo più la gobba del naso. Mi sentivo bellissima, ero già felice”. “Poi ho fatto il lifting e i denti” ha infine aggiunto, “Poi un’altra cosa me la sono fatta io: andavo a comprare le fiale, le tenevo in frigo e me le facevo io guardando lo specchio, a volte mi venivano delle ‘bogne’ così. In vent’anni ho rifatto il cappotto”.

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