Eurovision 2024, tutto è possibile tra queer, diavolesse e domatori

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Freedom, in tutte le forme. Eh sì, libertà, liberi tutti. Nessun evento come l’Eurovision music contest scatena la fantasia, cantanti, costumisti e coreografi. Prima semifinale su Rai2, dalla Malmö Enviornment, con Gabriele Corsi e Mara Maionchi che commenta da Roma. Lo spettacolo, il circo, è tutto sul palco… La ragazza che rappresenta l’Irlanda, Bambie Thug, una specie di diavolessa, intimorisce un po’ con una specie di pipistrello spalmato sulla fronte e certe cornette mincciose, per tacere delle unghie con cui potrebbe aprire le scatolette di tonno. Il ballerino ha denti aguzzi, fanno veramente paura e naturalmente mandano in delirio il pubblico.

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Ramonda dalla Serbia sembra uscita del Trono di spade, Olly Alexander per il Regno Unito si esibisce in un cubo, coreografie tipo sfida di pugilato. Alyona Alyona e la rapper Jerry Heil, per l’Ucraina, stendono il pubblico con Teresa & Maria. Luna dalla Polonia si rimette le spalline rosse con alette da cugina di Jeeg Robotic e con gli stivali rossi coordinati calca il palco in un’ipotetica partita a sacchi con tre ballerini vestiti da re col volto coperto. Non vedono un tubo, se no che gusto ci sarebbe? Piove amore con gli Electrical Fields dall’Australia che cantano One Milkali (One Blood) che contiene various frasi in yankunytjatjara (speriamo bene che le consonanti traditrici), una delle lingue australiane aborigene “perché la divisione è un fenomeno drammatico quasi quanto la dipendenza”. Ma per loro è tutto peace & love. Evviva.

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Su Child Lasagna (anche scegliere un nome d’arte così fa riflettere), dalla Croazia, vestito da paggio-domatore, bisognerebbe stendere un velo, ma piace. Perché stenderlo?

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Giustamente l’atletica Raiven dalla Slovenia, con quel fisico statuario, arriva praticamente nuda, fasciata da una di quelle tutine di tulle che si possono mettere in otto (una è lei).

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Dalla Finlandia risponde Windows95Man, e sembra di sentirlo: che solo lei? Esordisce chiuso in un uovo, con un perizoma shade carne effetto nude look, le mutande sono superate, su. Si sapeva che Borat aveva fatto danni. Per completare il delizioso insieme, calzini bianchi (rigorosamente corti) e sandali da turista. Alla high quality dell’esibizione si infila al volo un paio di shorts di denims rischiando di farsi male in zona sud.

La giovane artista Tali, (l’Angelina Mango del Lussemburgo) sfoggia due treccione lunghissime e un physique piccolo piccolo, invita a non arrendersi mai con discreta energia mentre alte lingue di fuoco circondano lei e i ballerini.

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Che nessuno si faccia male e si trasformi in una torcia umana è già un risultato in questo present sempre più folle, musicale e pirotecnico, in cui non esistono frontiere né differenze di nessun tipo. Il trionfo queer, la gioia di amare chi si vuole, di essere chi si vuole. Da sempre a Eurovision tutto è possibile. Tempio del kitsch che unisce il mondo, quest’allegria insensata senza frontiere vola sui social e – incredibile visti i tempi cupi – è davvero contagiosa.

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