Fescaaal 2024, in streaming il Pageant che racconta e unisce il Cinema Africano, d

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Ci sono tre zebre a simboleggiare i tre continenti di cinema – Africa, Asia e America Latina – che il Fescaaal si propone di indagare con la sua 33ª edizione, in programma dal 3 al 12 maggio a Milano e insieme sulla piattaforma streaming di MYmoviesONE. C’è un numero che ritorna, perché anche i titoli disponibili saranno trenta, divisi tra corti e lungometraggi tutti in prima italiana. Ecco cinque tra i titoli più interessanti da scoprire nel ricco programma.

El viento que arrasa

Movie argentino che contrappone due volti iconici come il cileno Alfredo Castro e il catalano Sergi Lopez, questa summa della lingua spagnola sul grande schermo è un regalo della regista Paula Hernández e del romanzo di Selva Almada che ha deciso di adattare; una storia anni Novanta, densa e che affonda i denti nell’Argentina più rurale, dove i legami familiari sono sacri e potenti come quelli religiosi. Castro interpreta il reverendo Pearson in viaggio con la figlia Leni, con i due costretti a sostare per un guasto all’auto nell’officina di Gringo, anche lui con un figlio. Sarà una battaglia incrociata dai riverberi primordiali e simbolici tra forze opposte, tra il sacro e il terreno.

Demba

Questa storia ambientata a Matam, in Senegal, è fresca di una partecipazione all’ultimo Festivaldi Berlino, dopo che il regista Mamadou Dia period stato premiato a Locarno con il precedente movie d’esordio. Credenziali che rendono Demba una visione altamente consigliata, per scoprire un ritratto sfaccettato e realistico del contesto sociale del luogo, oltre che uno sguardo registico di intima dignità umana. Parla di un uomo di mezza età, vedovo e in procinto di essere licenziato, in balia di un contesto che non dà supporto alla sua salute mentale.

Till Tomorrow

Da Berlino, in Panorama, period passato anche questo concentrato di tensione proveniente dall’Iran. Corto e avvincente come i migliori thriller, il movie del talentuoso Ali Asgari affonda però le radici nell’analisi sociale in cui il cinema iraniano eccelle, con la protagonista Fereshteh costretta a trovare una sistemazione provvisoria alla figlia neonata per nasconderla dalla visita dei genitori, i quali non sanno che la piccola esiste, perché è illegittima. Girata con una certa energia virtuosistica, l’opera di Asgari è una sequela di peripezie urbane nella Teheran contemporanea, in cui regna la paranoia ed è difficile fidarsi del prossimo, tra sorveglianza di stato e tornaconti personali. Ma il regista è abbastanza astuto da incorniciare la vicenda in un sottile senso di assurdo.

Perdidos en la noche

Impossibile non segnalare la presenza in programma di Amat Escalante, grande talento messicano che ritorna (con presentazione a Cannes) a sette anni da The untamed con un nuovo movie. Un “revenge thriller” che si innesta su una florida, recente tradizione di movie che indagano la lotta di classe e la diseguaglianza sociale, parla di un giovane che indaga sulla scomparsa della madre facendosi assumere come tuttofare nella residenza di una ricca famiglialocale.

https://desk.int.gedi.it/act/#/edit/onecms:9aa07acd-4fb9-45a4-8cbe-962a51e961ca/pressure?intent=internet

Taxibol

Figura di culto pluripremiata del cinema d’autore internazionale, il filippino Lav Diaz si ritrova in questo curioso esperimento documentario davanti alla macchina da presa, in un taxi che gira per le vie di Cuba e in compagnia del conducente. Insieme parlano di vita, dei rispettivi paesi, del senso delle cose. A dirigere c’è Tommaso Santambrogio, regista italiano che con Cuba – e con Diaz – ha già avuto a che fare, prima di segnalarsi l’anno scorso con Los océanos son los verdaderos continentes, presentato alle Giornate degli autori di Venezia.

Il resto del programma

Oltre alla curiosità di questi cinque titoli in primo piano, la selezione del Fescaaal merita di essere scoperta lanciandosi alla cieca tra le varie sezioni; una è dedicata interamente ai corti provenienti da paesi africani, che però a volte si spingono a raccontare anche storie europee e spaziano nei generi, dall’motion alla commedia. Nella sezione del Concorso Additional’a ci sono poi nuove opere di registi italiani, tra cui si segnalano Saudade di Pietro Falcone, Non piangere di Niccolò Corti e La linea del terminatore, di Gabriele Biasi.

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