Il Time incorona (di nuovo) il quarterback Patrick Mahomes: è tra i 100 personaggi più influenti al mondo

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La foto, i filmati, un lungo articolo. Il Time incorona (per la seconda volta consecutiva) Patrick Mahomes: è tra i 100 personaggi più influenti al mondo. Il campione dei Kansas Metropolis Chiefs dallo stile unico, ereditato dal baseball, dove pure eccelleva, come nel basket, si racconta con semplicità e a 360 gradi in un lungo colloquio da Dallas dove ha trascorso parte della sua off season. Ne vien fuori il ritratto di un ancor giovane uomo coraggioso e spregiudicato nelle scelte di gioco sul campo quanto attento ed equilibrato nella gestione di se stesso e della squadra che vuol condurre a nuovi traguardi.

L’aneddoto di Alex Rodriguez

Del quarterback tre volte campione del mondo parla anche uno “sponsor” eccellente: Alex Rodriguez, icona del baseball, sport di cui il papà di PM è stato un atleta professionista. Una sintesi: “Patrick Mahomes ha sempre avuto il cuore di un campione. Ricordo Pat da ragazzino venire advert allenarsi con suo padre (…) ricordo distintamente di avergli dato il peggior consiglio di sempre. “Non farlo giocare a soccer. I soldi sono nel baseball”. Sono felice di essermi sbagliato e felice che non mi abbia ascoltato! (…) Il suo desiderio insaziabile di vincere è superato solo dalla sua passione nel restituire e rendere migliore il mondo che lo circonda. L’eredità di Patrick sopravvivrà ben oltre i suoi giorni da giocatore e, come dimostrano le sue vittorie consecutive al Tremendous Bowl, non ha ancora finito! “.

Il goat

PM è inseguito dai paragoni, eccellenti, con i grandissimi del soccer, due su tutti: Joe Montana e Tom Brady. Tema unico: diventerai più forte di loro? Sei in rampa di lancio per essere The Goat, il migliore dei migliori? Ma il quarterback dribbla l’interrogativo con la stessa abilità del suo gioco di gambe. Le sue risposte, e non da ora, sono sempre uguali qualcosa di riassumibile così: “E’ presto, se ne può parlare a fantastic carriera, forse. Ora penso solo a giocare, ma sarà difficilissimo eguagliare quelle vette”. Parlando di grandissimi, Mahomes cita anche chi non ha vinto mai un Tremendous Bowl: Dan Marino.

Tom Brady e l’inganno dell’età

Tom Brady in campo (e ai play off) sino a forty five anni è stato un grande inganno, fa capire PM. E si spiega: “Giocando sino a un’età incredibile ha fatto credere a tutti che sia possibile e facile per molti se non per chiunque. Ma non è affatto così. Tom è stato fantastico nella cura del suo corpo e in tutto. Sarà difficile eguagliare ciò che Tom ha fatto per così tanto tempo; così come quello che hanno fatto Peyton Manning o Aaron Rodgers. Ci sono così tanti ragazzi che sono stati advert un livello così alto per tanto tempo. Per partecipare a questa conversazione devi farlo anno dopo anno. Non puoi dare per scontato di averlo fatto l’anno prima”. Umile e concreto.

Elogio di Taylor Swift

Immancabile la domanda sulla pop star – legata al tight finish dei Chiefs Travis Kelce – che sta trascinando milioni di nuovi fan verso il soccer Nfl. La risposta su Taylor Swift è positiva: PM ne parla come di una ragazza intelligentissima e interessata a tutto, allegra e simpatica, capace di fare le domande giuste persino sul gioco dei landing. La sua presenza, cube, ci mette ancor di più sotto i riflettori, ma alla squadra piace esserlo.

La carriera e la famiglia

Patrick è combattuto: da una parte, cube, vuol fare di tutto per restare in campo il più a lungo possibile. Dall’altra, non vuol trovarsi all’improvviso con figli adolescenti e scoprire di non esserseli cresciuti. Così, cerca una mediazione: “Giocherò finchè il mio impegno sarà compatibile con quello della famiglia, ma se dovessi accorgermi che la trascuro lascerei tutto”. Gli crediamo?

Il quarterback, le elezioni Usa, il razzismo e le armi

Interessante ascoltare cosa cube il quarterback dei Chiefs su temi politici e sociali molto delicati. Com’è noto la parata del staff è stata funestata da una sparatoria che ha fatto una vittima e diversi feriti. Mahomes ha versato 50mila dollari per aiutare chi necessitava di treatment ma non ha voluto (ancora) sottoscrivere una campagna contro l’uso delle armi per i cittadini: “Mi sto documentando, voglio studiare a fondo il tema, non voglio parlare senza sapere tutto, ma è certo che queste situazioni devono finire”, si è un po’ barcamenato. Idem su una possibile indicazione di voto alle prossime elezioni americane: “Non intendo fare pressione su nessuno affinché voti per un certo presidente piuttosto che per un altro. Voglio che le persone usino la propria voce e si esprimano verso chiunque credano. Voglio che facciano la loro ricerca e poi decidano”. Netta invece la posizione che il qb prese contro il dilagante razzismo e le azioni violente della polizia sugli afroamericani: sottoscrisse un documento, assieme alla stragrande maggioranza dei giocatori, in cui non lesinava critiche, senza citarla, alla Nfl che in qualche modo aveva censurato le proteste degli atleti con il celebre ginocchio a terra, inaugurate da un altro collega di ruolo, Colin Kaepernick. Letteralmente sparito dai radar di ogni staff dopo (appunto) l’inginocchiamento che, nonostante questa sorta di censura, ha fatto epoca.

L’ultima impresa

Time si sofferma molto ovviamente anche sull’ultima impresa: il Tremendous Bowl vinto in rimonta sui San Francisco 49ers al termine di una stagione soffertissima e segnata anche da numerous sconfitte e da una crisi di risultati che ha coinciso con il Natale. Poi la graduale e inarrestabile risalita con il quarterback che ha recuperato un equilibrio nervoso perfetto ed è riuscito a non far pesare i clamorosi errori dei suoi ricevitori “che lasciavano troppo spesso cadere la palla e vanificavano i suoi lanci”, sottolinea la rivista, non certo lui, sempre pronto pubblicamente a difendere i compagni. Una qualità fondamentale per chi di mestiere fa il quarterback e deve avere carisma e management. Così ha ricostruito una mentalità vincente tra i colleghi e il staff si è stretto attorno a lui.

I complimenti di Joe Montana

Per la terza volta, dunque, Mahomes ha risalito la corrente ostile con i suoi Chiefs nella partita della vita, il Tremendous Bowl, per poi alzare il trofeo intitolatò a Vince Lombardi. “E’ un giocatore che si gode il momento”, prova a spiegare la mentalità di un qb vincente il grande Joe Montana, che ha costruito la sua reputazione mantenendo la calma quando tutto attorno gli franava e guidando incredibili rimonte, in circostanze a dir poco frenetiche. “Tu sai che non è la verità far finta di nulla, ma lui (e anche Joe Cool period così, ndr) gioca come se non significasse nulla. Lui semplicemente lascia andare il gioco. È se stesso in quei momenti. Questo è quello che vuoi da un quarterback”.

Nella testa dei quarterback che hanno vinto tutto funziona così…Grandioso no?

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