Da Billie Eilish a Elvis Costello, 250 artisti americani contro I’IA

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Non ci stanno. Non vogliono che la loro voce o la loro musica sia riprodotta, magari senza neppure chiederlo, dall’Intelligenza artificiale. Vista come un vero pericolo rispetto al loro lavoro. Circa 250 artisti e cantautori statunitensi hanno firmato un appello on-line contro l’intelligenza artificiale generativa che utilizza il loro lavoro senza autorizzazione per formare modelli che competono con loro. L’elenco dei firmatari embrace Billie Eilish, Nicki Minaj, Elvis Costello, R.E.M., Mumford & Sons, Katy Perry, Pearl Jam e molti altri.

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(reuters)

“Alcune delle aziende più grandi e potenti – sottolineano nella lettera aperta – stanno utilizzando senza permesso il nostro lavoro per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Questi sforzi mirano direttamente a sostituire il lavoro degli artisti umani con enormi quantità di ‘suoni’ e ‘immagini’ creati dall’intelligenza artificiale che diluiscono sostanzialmente le royalties pagate agli artisti. Per molti musicisti, artisti e cantautori che cercano solo di sbarcare il lunario, questo sarebbe catastrofico”.

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Nella petizione on-line, che si intitola ‘Basta svalutare la musica’ (‘Cease devaluing music’), gli artisti sottolineano di non essere contrari a un uso “responsabile” dell’intelligenza artificiale ma stigmatizzano un uso “irresponsabile” che minaccia la possibilità di proteggere “la nostra privateness, la nostra identità, la nostra musica e i nostri mezzi di sussistenza”.

Sono oltre 200 i nomi presenti nella nuova lettera aperta, in rappresentanza di quasi tutti i generi musicali, inviata dall’organizzazione no revenue Artist Rights Alliance, organizzazione che difende i diritti degli artisti “nell’period digitale” e che invita alla riflessione sull’uso artificiale di società tecnologiche di intelligence, sviluppatori, piattaforme, servizi di musica digitale e piattaforme per smettere di usare l’intelligenza artificiale “per violare e svalutare i diritti degli artisti umani”.

I firmarati riconoscono che l’intelligenza artificiale, se utilizzata in modo intelligente, può favorire la creatività. Sfortunatamente “alcune delle aziende più grandi e potenti stanno utilizzando senza permesso il nostro lavoro per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Questi sforzi mirano direttamente a sostituire il lavoro degli artisti umani con enormi quantità di ‘suoni’ e ‘immagini’ creati dall’intelligenza artificiale che diluiscono sostanzialmente le royalties pagate agli artisti. Per molti musicisti, artisti e cantautori che cercano solo di sbarcare il lunario, questo sarebbe catastrofico.

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