Nessuno avrebbe mai immaginato di vedere il declino di una star di Hollywood come Bruce Willis avvenire così rapidamente, in così pochi anni. I primi sintomi di afasia e demenza arrivano nel 2022. L’attore, ora, non riconosce più la sua ex moglie Demi Moore, ha difficoltà nel parlare e nel relazionarsi con le sue cinque figlie, le tre avute con Demi Moore e le due con Emma Heming.
L’attuale moglie, la modella Emma Heming Willis, sta scrivendo un libro che sarà a metà memoir e a metà manuale, dove racconterà la sua esperienza degli ultimi anni al fianco del marito colpito dalla grave malattia neurologica che gli ha rubato la parola e la memoria. A pubblicare il libro sarà Maria Shriver, l’ex moglie di Arnold Schwarzenegger e una nipote del presidente John Fitzgerald Kennedy, nella sua collana Open area. “Sarà una guida ispirata a quanti cercano sostegno nel navigare un ruolo inedito della vita: quello di caregiver per chi soffre di demenza”.
La stessa Heming ha osservato, in una intervista per il weblog di Maria Shriver, che le esperienze dei associate che assistono un parente malato di demenza o altre sindromi del genere “sono purtroppo simili: lasciamo l’ufficio del medico senza risorse o sostegno e con una diagnosi che faccio ancora fatica a pronunciare”.
Bruce Willis e la moglie sono sposati dal 2009, alcuni anni dopo la separazione dell’attore con Demi Moore. Inizialmente, quando nel 2022 l’attore di Die Exhausting aveva manifestato i primi sintomi della malattia, la diagnosi period stata di afasia, un disordine che crea problemi nel linguaggio e nella parola.
Ma un anno dopo i medici avevano cominciato a parlare di demenza fronto-temporale, i cui sintomi includono problemi emotivi, nella comunicazione e difficoltà a camminare. “Non è chiaro se Bruce sia consapevole della malattia”, ha detto la moglie che in settembre ha rivelato di esser diventata il punto di riferimento e la principale persona che si occupa dell’attore: “Ora – ha detto al weblog di Maria Shriver – ho molta più speranza rispetto all’inizio. Capisco di più questa malattia e sono legata a una incredibile comunità di sostegno. E spero con la mia esperienza di poter aiutare altri”.