I Ricchi e Poveri a Sanremo: “Abbiamo iniziato da fidanzati, poi la vita prende altre strade. Califano investì su di noi, De André ci convinse advert andare avanti”

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Saranno la sorpresa del Competition, i Ricchi e Poveri in versione dance. I due Angeli, la moretta Angela Brambati e Angelo Sotgiu, biondo per volere di Franco Califano che nel 1967 scoprì l’allora quartetto e ne decise il look oltre che il nome, portano in gara all’Ariston un pezzo elettronico, il primo di una carriera che da 60 anni li vede sui palchi di mezzo mondo: «Siamo appena tornati da una tournée in Uzbekistan, Romania e Germania, quando vedo che in platea si alzano per applaudirci ancora mi emoziono», confessa Angela con l’energia di sempre. La canzone della loro tredicesima partecipazione al Competition (l’ultima period stata in trio con Franco Gatti, nel 1992) si intitola Ma non tutta la vita, l’hanno scritta Cheope e Stefano Marletta con Edwyn Roberts (lo stesso della musica di Fai rumore di Diodato) ed è un invito a cogliere l’attimo, un brano dal ritmo sostenuto che farà muovere tutti, loro due per primi, lei a 76 e lui a 77 anni.

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La band al completo a Sanremo 2020 (ansa)

Un brano dance è una bella novità per voi.

Angelo: «Proprio così, anche se pezzi veloci li abbiamo sempre fatti, come Mamma Maria e Sarà perché ti amo».

Angela: «Il mondo della dance ci è sempre piaciuto, per il duetto abbiamo voluto sul palco con noi Paola e Chiara».

La canzone inizia con le parole della vostra “Sarà perché ti amo”.

Angelo: «“Che confusione” è una celebrazione, un omaggio per il successo di quella canzone, che nell’81 ci diede nuova popolarità».

Angela: «In tanti la cantano negli stadi durante le partite di calcio».

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(ansa)

Il pezzo che portate in gara invita a scendere in pista.

Angela: «Sì, cube proprio così: balla, divertiti».

Angelo: «Però vuol dire anche: fallo adesso, carpe diem. Insomma, vuoi imparare a suonare la chitarra? Non rimandare. È un brano positivo».

Addio a Franco Gatti, il cordoglio dei fan sui social per la morte del cantante: “Persona buona”

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Cosa vi aspettate dal Competition?

Angelo: «Soltanto il favore del pubblico, noi lo abbiamo già dato a questa canzone».

Angela: «Io ho imparato a non aspettarmi niente ma a dare il massimo in ciò che facciamo. Sarà la gente a decidere».

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I Ricchi e Poveri con PIppo Baudo a ‘Canzonissima’, 1974 (ansa)

Vi ritroverete con Loredana Bertè, l’anno scorso avete fatto con lei i giudici a “The voice senior”.

Angelo: «L’altro giorno ci siamo incontrati a Sanremo e Loredana ha esordito, come fa lei: “I miei amori!”. Sono stati un abbraccio e un saluto meravigliosi, le siamo molto affezionati. Tanti anni fa, forse venti, avevamo fatto insieme anche Music farm».

Angela: «Facevamo una fame! Io e Loredana scavalcammo un muro per andare a rubare di notte le brioche e le marmellate delle colazioni. Che ridere, ci siamo fatti anche scherzi da caserma, tipo i gavettoni nel letto».

Angelo: «Ci davano solo 900 calorie al giorno: abbiamo rubato tutto il possibile. Qualcosa si è visto nel daytime, ma tante volte non andavano in onda perché non ci eravamo fatti scoprire. Comunque, anche se abbiamo perso tanti chili, è stato bello ritrovarsi tra musicisti».

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(ansa)

Questa sarà la prima volta in gara in due.

Angelo: «Tra noi c’è talmente tanto affiatamento che ci troviamo benissimo, anche se ogni tanto Angela l’ammazzerei, detto così per gioco».

Angela: «Anch’io lo ammazzerei. In realtà sono otto anni che giriamo il mondo in due, io e lui, siamo abituati, ormai».

Angelo: «Io e Angela abbiamo iniziato 60 anni fa da fidanzatini, poi è finito tutto ed period giusto che finisse. Tanti anni dopo ci ritroviamo ancora insieme a essere complici, tra amicizia e sentimenti, e a fare ancora il lavoro che abbiamo sempre sognato di fare».

Vi è mancato soltanto il sì del matrimonio.

In coro: «Nooo, per carità!».

Angela: «Andiamo d’accordo proprio perché siamo due fratelloni, due amici che si confidano».

Angelo: «La vita può prendere anche altre strade, non è detto che tu debba finire ciò che hai cominciato. Infatti, come cube questa canzone, io ti aspetto ma non tutta la vita».

Nel 2024 saranno 60 anni di carriera. Qual è stata la prima canzone che avete cantato insieme?

Intonano un brano in italiano di Gene Pitney: «Io non ho e tu lo sai, un soldino per suonare il mio juke-box, oh oh oh, e triste sarò».

Da liguri per voi a Sanremo è come giocare in casa.

Angelo: «Non ci aspettiamo qualcosa in più: non ci sono premi per questo».

Angela: «E poi i genovesi non ti regalano niente: “Amigu ö nu amigu, china zu da-u mè figu!”, “amico o non amico, scendi dal mio fico!”».

Il dialetto che cantava De André.

Angelo: «Con Fabrizio eravamo molto amici».

Angela: «È stato il primo a credere in noi, ci portò lui a fare un provino in una casa discografica a Milano».

Angelo: «Non ci avevano presi, Fabrizio tornò e ci disse: “Figgeü, chi nu capiscian ün belìn”, “ragazzi, qui non capiscono un c***o. Andate avanti che avrete successo lo stesso”. Gli abbiamo dato retta, aveva ragione lui».

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