Virginia Raffaele: “Il mio varietà, un vero ‘Colpo di luna’. Le bellezza? Conta, ma penso di più alla bravura. In un uomo cerco la gentilezza”

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L’emozione più grande è stata trovarsi nello Studio 5 di Cinecittà. “Ci rendiamo conto? E’ quello di Federico Fellini” cube Virginia Raffaele, che porta il suo talento fuori dal comune nel nuovo varietà Colpo di luna con la regia di Duccio Forzano, dal 12 gennaio su Rai 1: tre appuntamenti in cui avrà come complici Francesco Arca, la signora Coriandoli (alias Maurizio Ferrini), Carlo Conti (intervisterà i personaggi di cui farà le parodie, tra cui Patty Pravo, che lo terrà prigioniero un po’ are available in Distress deve morire) e Gigi D’Alessio. Primi ospiti Stefano Accorsi, Pietro Castellitto, Fabio De Luigi, Giorgio Quarzo Guarascio, Gigi Marzullo, Gianni Morandi, Noemi, Benedetta Porcaroli. Quarantatré anni, già primadonna in television su Rai 2 sette anni fa con Facciamo che io ero, forte dell’esperienza teatrale con Samusà (che le è valso il premio Duse e che riprenderà dal 18 gennaio), Raffaele torna con uno present pieno di personaggi.

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(ansa)

Il titolo?
“Porto in television un colpo di testa. Ma è anche una citazione da una delle canzoni che più amo di Lelio Luttazzi, cantata da Mina. Ci ispiriamo a Teatro 10, ai varietà eleganti di una volta. Sento la responsabilità ma mi sono lungamente preparata, l’esperienza teatrale mi ha aiutato, impari a fare le cose, il sacrificio e lo studio”.

Sarà un varietà classico?
“Sono la padrona di casa e mi sono invitata nello present: ci sonno gli ospiti, la band, il balletto, le sorprese, tutti gli elementi belli della tradizione televisiva. Col regista Duccio Forzano abbiamo lavorato guardando ai varietà che hanno fatto la storia, alle messe in scena più teatrali che televisive. Ci siamo presi il tempo. Ci ospita uno studio che ha fatto la storia. Quando sono entrata nel Teatro 5 e stavo nel camerino che aveva fatto costruire Federico Fellini, tra un po’ baciavo le mattonelle. Stavo lì, mi veniva da dirgli: ‘Scusa Federi’, io ce la metto tutta’”.

Cosa penseranno i ragazzi?
“A volte mi chiedo: cosa dici ai giovani? Ti senti una vecchia. Qualcuno mi ferma: ‘Ti guardavo da piccola’. Magari ha 18 anni, io ho iniziato a 23, e sono passati 20 anni. Quando è successo, come è possibile? Il tempo che passa mi avvilisce, fermate un attimo la giostra”.

Carlo Conti che farà?
“Che ridere, Carlo si è prestato e si è divertito tanto. L’ho assoldato come l’intervistatore di Patty Pravo, ma lei si affeziona e lo tiene prigioniero”.

Con Conti ha fatto il Competition di Sanremo.
“Tra conduzione e partecipazioni, di Competition io ne ho fatti cinque: sono in gara con Pippo Baudo e Amadeus. Quello è un palco che va sempre rispettato”.
Oltre a Patty Pravo quali altre parodie proporrà?
“Ci sarà il ritorno di Bianca Berlinguer, Barbara Alberti che promuove il suo libro, la poetessa transessuale Paula Gilberto Do Mar e varie sorprese”.

E’ cresciuta al Luna Park di Roma con i suoi genitori.
“Quando nel 2007 lo hanno chiuso, è come se le giostre me le fossi portate through. Sono diventata io una giostra per il pubblico, nel senso che cerco di far divertire le persone. Ho avuto un’infanzia speciale: i bambini pregano i genitori di portarli al Luna Park, io pregavo i miei di tornare a casa. Sono cresciuta tra il tiro al Cinzano e i pesciolini. Period la normalità, quando stavo a casa con nonna period una giornata speciale. Tutto al contrario”.

Com’period quel mondo?
“Rassicurante. Ci sono genitori che fanno mestieri particolari, cresci con altre abitudini. Una volta ero al ristorante, mi sono fermato dopo un pranzo fino alle 3 del pomeriggio e c’period la figlia del ristoratore che faceva i compiti, in un angoletto. Mi ha ricordato me da bambina: al lato dello stand facevo i compiti, period il mio habitat. Mi hanno sfrattato da me stessa chiudendo il Luneur, e allora voglio pensare di essermi portata dietro le giostre, sono diventata un’attrazione per far divertire gli altri”.

E lei come si diverte?
“Mi piace disegnare, mi porta in un’altra dimensione. Ho iniziato durante la pandemia, disegnavo 5 ore al giorno. Quando mettevo tutti i colori sul tavolo davanti alla finestra entravo in un altro mondo, a 40 anni ho trovato l’passion della vita, non ci si crede”.

Cosa la colpisce di un personaggio? Dicono che imitare sia un atto d’amore.
“In un certo senso sì, per diventare qualcuno devi sottoporti a un trucco che dura dalle 2 alle 4 ore. Di un personaggio possono attrarti tante cose, un dettaglio. Ho beccato un’intervista di Lucio Dalla in cui cube: ‘Mi sento inferiore perché nessuno mi ha mai imitato’. Carla Fracci, di cui ho fatto la parodia, mi raccontò che una volta, parlando con Charlie Chaplin, non so se mi spiego, non col primo che passa, le disse: ‘Sarai qualcuno, quando qualcuno ti imiterà’”.

Lei fa un’Ornella Vanoni strepitosa.
‘Adoro Ornellik, come la chiamo io. La vorrei vedere di più, peccato che abitiamo in città numerous”.
I suoi modelli?
Gigi Proietti, ineguagliabile, Anna Marchesini, con Tullio Solenghi e Massimo Lopez. E poi Monica Vitti, Franca Valeri, Bice Valori. L’eleganza di questi personaggi mi incanta. E’ una dote rara, ed è un po’ dimenticata>.
E’ una donna ironica e bella: ha mai avuto la sensazione che gli uomini si intimorissero?
“Non lo so, molti dicono di sì. ‘Eh ma sei impegnativa, spaventi’. Forse c’è qualcosa di vero. Non sono una persona che si accontenta e ho capito che più vai avanti con gli anni, più sai quello che non vuoi. Ma quando dicono: ‘Li spaventi’, non ci credo tanto. Non è che se qualcuno non si avvicina, penso: sarà perché sono troppo simpatica o troppo indipendente. Penso che non ci sia compatibilità. Dall’esterno è semplice dire: ‘Sei troppo indipendente, fai paura’. Come se gli uomini avessero bisogno solo di una che sta zitta e sorride”.

Magari qualcuno sì, non crede?
“Questo sì. Ma è avvilente. Io sono convinta che il vero problema sia il narcisismo, certi uomini pensano solo a sé stessi”.

A un certo punto period più Belén lei della stessa Belén: quanto conta la bellezza?
“Se avessi fatto la fotomodella, avrei puntato su quello. Faccio la comica. La bellezza, se c’è, è qualcosa da non nascondere ma non è il centro. E’ effimera, si invecchia. Punto. Non bisogna farla diventare un’ossessione; io sto attenta all’estetica, sarei bugiarda a dire che non è così: mangio in modo sano, mi alleno. Ci tengo. Ma la mia priorità è la bravura”.

Nelle commedie spesso si cube che quando la vita lavorativa va a gonfie vele è il momento in cui quella privata diventa un disastro: sfatiamo. A lei come va?
“Non lo so. Quando sei innamorata sei in una stato di grazia, fai tutto sentendoti a qualche centimetro da terra. Potrebbe essere più una roba scaramantica. Pensi a Meryl Streep: una carriera fantastica, un matrimonio che dura”.

Veramente si è separata.
“Che mi cube! Davvero?”.

Davvero: lo scorso ottobre, dopo 45 anni di matrimonio.
“E però lo ha fatto a 70 anni suonati, la storia è durata. Lei ha vissuto per il cinema, ha studiato, si è impegnata. Conciliare tutto non è facile… Voglio dire che se avessi un fidanzato dovrebbe essere una persona paziente, ma il narcisismo e il fatto di essere egoriferiti complica le cose. Una persona che sia felice per quello che fai, comprensiva, oltre ai tuoi genitori, non so se ci sia. Una relazione è il lavoro di due persone serie, e intendo la serietà come onestà intellettuale e di cuore”.

Prima dote che deve avere un uomo?
“La gentilezza. Una grande cosa, come la bontà e l’onestà. Gli uomini gentili sono affascinanti. Il narcisismo è una piaga come la siccità: è la siccità dell’anima”.

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