“Fabrizio De André è stato una sorta di ossessione per mio padre: ascolto le sue canzoni fin da quando avevo pochissimi anni. E quando ne avevo 3 o 4 ho cominciato a ripetere quelle parole che sentivo ribelli, anche se non ne capivo il significato fino in fondo”. Parola di Madame, nome d’arte di Francesca Caleari. “Mia nonna si arrabbiava quando cantavo i versi di Fabrizio, perché evidentemente non li riteneva adatti advert una bambina piccola. In effetti capivo che non si trattava esattamente della poesia delle feste, allora chiedevo a mio padre il significato di quelle canzoni… Mi ricordo che non sapevo che cosa voleva dire assassino (ascoltavamo spesso Il pescatore). Crescendo, mi ricordo che mi divertiva molto Il giudice, con quel cuore troppo vicino al buco del c…”.
La passione di Madame per De André, nata durante l’infanzia, l’ha portata a interpretare By way of del Campo nella serata delle cowl allo scorso competition di Sanremo e ora a vincere la Targa Quelli che cantano Fabrizio al Premio De André, andato in scena martedì sera all’Auditorium Parco della Musica. Sul palco Madame ha ricevuto il riconoscimento da Dori Ghezzi, che ha anche consegnato la Targa Faber a Samuele Bersani. “Ho sognato di fare questo lavoro fin da bambino perché a casa girava tanto la musica di De André e a 5 anni chiesi di portarmi a sentire il suo concerto a Rimini. Credo che il mio timbro vocale sia stato in parte influenzato dal suo, trovo che la sua poetica sia talmente ricca e non si sia mai ripetuta: per questo il lascito artistico di Faber è enorme. E un disco come Le nuvole è un capolavoro assoluto”.
Il racconto di Samuele Bersani è ricco di passione. “Mi ricordo che in uno dei concerti di Anime salve ringraziò gli ospiti presenti in sala tra cui me, ero agli esordi e mi vergognai moltissimo. Purtroppo non abbiamo mai scambiato due parole nonostante che qualche volta ci siamo incontrati: advert esempio quando cantavo Il Mostro in apertura ai concerti di un tour di Lucio Dalla e a un Tenco”. Tra i giovani Squillante di Salerno con Un certo Paradiso ha conquistato il Premio della giuria (ed è stato anche il più votato on-line dai lettori di Repubblica). “L’eredità di De André? L’attenzione che ha dato alle parole o anche l’esempio a rallentare e approfondire i temi che vengono trattati”, cube il cantautore che sul palco è salito insieme a Christian Rago, batteria, Luca Masi, contrabbasso, Claudio Turner, chitarra. A maggio uscirà il loro nuovo disco uscirà a maggio e avrà molti ospiti. E a proposito di annunci, il Comune di Roma ha anticipato che la prossima property il Premio De André tornerà nel luogo dove è nato oltre vent’anni fa: nella periferia della Capitale, dove alla Magliana fu dedicata una piazza al grande cantautore scomparso proprio 25 anni fa.
