Francesco Zenga, ecco chi è il Nino di ‘La Storia’: “Devo tutto a Francesca Archibugi”

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“La stessa luce che si accende quando nasce un re” cantava qualche anno fa Massimo Ranieri nel brano Vent’anni e quella stessa luce nominata dal cantante potrebbe essersi appena accesa proprio nel 19enne Francesco Zenga. Alias Nino di La Storia, la serie television diretta da Francesca Archibugi tratta dall’omonimo classico del 1974 di Elsa Morante, in onda con le prime puntate lunedì 8 gennaio su Rai 1: la vita di Ida, insegnante ebrea, e dei suoi figli Nino e Useppe attraverso gli anni della guerra e del dopoguerra tra dolori, gioie, speranze e delusioni.

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Un astro nascente, al suo debutto come attore: originario di Nocera Inferiore (Salerno) ma trasferitosi a Roma con il padre, dopo tre mesi di provini e una lunga selezione si è aggiudicato il personaggio di Nino. “Pensavo di far l’attore dopo aver finito il liceo, period una possibilità che non mi prospettavo a diciassette anni ma è andata così” ha rivelato in un’intervista a TheWhom.it parlando del ruolo ottenuto nel 2021, “come si cube dalle mie parti, il treno passa solo una volta nella vita e lo si prende, senza pensarci troppo sopra”.

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Faccia pulita e look da bravo ragazzo, le poche informazioni ufficiali su di lui provengono dal sito del suo administration: si sa che il suo livello di inglese è buono sia nel parlato che nello scritto, che ha una predisposizione per i dialetti (in particolare quello romano, sfoggiato nella serie, e per quello napoletano) e che pratica basket, calcio e nuoto. Iscritto al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma dopo il diploma di maturità dello scorso giugno, Zenga si trova ora di fronte ai magici portoni del mondo del cinema. Portoni che, dopo questa sua prima interpretazione, potrebbero presto spalancarsi: “Come mi sono preparato?”

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“Devo tutto a Francesca Archibugi – continua l’attore – che mi ha aiutato molto in fase di preparazione del personaggio per appropriarmene e sentirlo mio” – ha proseguito l’attore – “non ho dovuto fare chissà quali ragionamenti: quello che ho restituito è il Nino che ho immaginato ma la preparazione mi è stata utile per capire quale fosse il periodo storico in cui vive e quali fossero le condizioni dei ragazzi. Ho fatto delle ricerche per conto mio ma mi ha aiutato anche lo studio della storia a scuola”. “L’osservazione ha aiutato molto, ho assimilato tutto ciò che potevo” ha invece dichiarato ai microfoni di SpettacoloEU parlando dei colleghi di set Jasmine Trinca, Valerio Mastrandrea, Elio Germano e Asia Argento, “avere un forged del genere intorno è stato sicuramente d’aiuto”.

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Un personaggio importante, che Zenga spera di aver ritratto bene: “Spero di essere riuscito a rappresentare la leggerezza e come affrontava la vita Nino. Io mi ispiro molto a questo personaggio, insegna molto, può essere un esempio per grandi e piccoli su come debba essere vissuta la vita. O almeno in parte: Nino affronta la vita sempre con il sorriso, poi dà anche dei brutti insegnamenti perché è un po’ mascalzone, però il modo in cui vive la vita è da insegnamento”.

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foto di Silvio Cuofano

 

“È stato un personaggio molto forte, un personaggio che ha numerous fasi, caratterizzato da diversi aspetti, emozioni” – ha poi continuato – “all’inizio abbiamo un Nino più ingenuo, emotivamente molto forte, in seconda fase abbiamo Nino partigiano, dalla parte della bandiera rossa, e inizia a essere più responsabile, cambia anche il rapporto con la madre, vede il fratello cresciuto. E poi abbiamo un Nino che va dalla parte del contrabbando, prende quella through sbagliata che avrà ripercussioni”. Superata la prima volta sul set, all’attore non resta così ora che godersi il successo e guardare al futuro: “Il ruolo che sogno di interpretare? Sicuramente sarebbe una sfida interpretare un napoletano, ora che ho fatto il romano”.

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