Samuele Bersani conquista la Targa Faber al Premio De André. E a Madame va il riconoscimento battezzato “Quelli che cantano Fabrizio”. A 25 anni dalla scomparsa del padre della canzone d’autore – avvenuta l’11 gennaio 1999 – la finale dell’edizione numero 22 del Premio dedicato al padre della canzone d’autore è in cartellone martedì 9 all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Tutti i giovani finalisti sono attesi sul palco per presentare le loro canzoni di fronte alla giuria guidata da Dori Ghezzi, mentre la direzione artistica è di Luisa Melis. Tra un brano e l’altro dei finalisti, Bersani e Madame potranno ritirare i rispettivi riconoscimenti.
“Samuele Bersani è forse l’artista più rappresentativo della cosiddetta “terza generazione dei cantautori”, quella che ha ereditato dalle precedenti l’concept delle canzoni non come gradevoli oggetti musicali di qualche minuto, ma racconto da un punto di vista sorprendente sul mondo – spiegano gli organizzatori del Premio nella motivazione – Tramite la sua poetica esclusiva, descrive i paradossi publish ideologici con uno stile musicale sempre personale e immagini evocative, felliniane: anche attraverso le sue fragilità, arriva a un’onestà artistica che smaschera le ipocrisie di una società in continua rincorsa al buon gusto etico ed estetico”. La giovane ribelle dell’city pop conquista invece la targa “Quelli che cantano Fabrizio” per la sua interpretazione di By way of del Campo nella serata delle cowl al competition di Sanremo dello scorso anno. “La poetica e lo stile di Madame devono tanto a Fabrizio De André – si legge ancora nella motivazione degli organizzatori – Ce lo ha detto lei in più di un’intervista, ma la cosa è evidente nelle sue canzoni, nella ricerca continua del riscatto del lato umano della vita e nell’esaltazione dei valori essenziali: la voce e i contenuti al di là dell’effimero; l’animo femminile che è ben più di un corpo; l’atto sessuale come vero, luminoso, liberatorio simbolo di gioia e di scelta. Madame ci porge tutto questo con la veste musicale dell’oggi, dimostrandoci quanto i grandi classici sappiano esaltarsi nella grazia di un linguaggio ogni volta contemporaneo”.
I giovani talenti finalisti sono Agnese Turrin di Siena, in gara con La poetica del male, Obi di Torino con Odissea sul divano, Mario Rossi fa rap di Verona con E se Dio esiste?, Giulia Mutti di Seravezza in provincia di Lucca, che si presenta con Scrivi pure sbagliato. E ancora: Ida Nastri di Roma con Tema, Alla di Genova con 16, La musica di Forte di Copertino in provincia di Lecce con Tastiera, Olivia XX di Civita Castellana in provincia di Viterbo con Bonus Libertà, Squillante di Salerno con Un certo paradiso, Vima di Caltanissetta con Mal di schiena, Cocciglia da L’Aquila con La mia giostra. Insomma uno sguardo articolato alla nuova canzone d’autore, quella delle ultime generazioni che la rimescolano con le ultime tendenze che arrivano dal basso, spesso subito assorbite dal maistream. Con in più anche un’attenzione alle arti figurative e alla poesia: i vincitori in queste sezioni sono Laura Tosoni oltre a Marco Soneghet a pari merito con Giulia Guarnaccia.
