Morto Rock, il figlio di Yul Brynner che non aveva mai voluto fare l’attore

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Mille mestieri tranne quello al quale sembrava inevitabilmente destinato: Yul II “Rock” Brynner è morto lo scorso 13 ottobre a Salisbury, nel Connecticut, a 76 anni, il figlio di Yul Brynner che tuttavia non aveva mai riposato sugli allori della fama paterna, reinventandosi supervisor per il gruppo rock canadese-statunitense The Band, guardia del corpo per Muhammad Ali, contadino, pilota, artista di strada, romanziere e professore di Storia. L’annuncio della scomparsa è stato dato oggi al New York Instances da Maria Cuomo Cole, una sua cara amica, precisando che la causa del decesso, in una casa di cura, sono state le complicazioni del mieloma multiplo.

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Yul Brynner con Charlton Heston in ‘I dieci comandamenti’

 

Soprannominato “Rock” da suo padre in onore del pugile Rocky Graziano, Yul II period cresciuto tra le star di Hollywood grazie allo standing del padre, protagonista di kolossal come I dieci comandamenti o Salomone e la regina di Saba e di movie di grande successo popolare come Anastasia o I magnifici sette. Studente di talento, Rock aveva frequentato l’Università di Yale, il Trinity Faculty di Dublino e la Columbia College di New York, dove aveva conseguito un dottorato in Storia americana nel 1993 prima di insegnare per oltre un decennio al Marist Faculty.

Tra un periodo e l’altro nei campus universitari, entrava e usciva da vari ambienti e mestieri. Ha scritto un’opera teatrale basata sulle memorie di Jean Cocteau sulla dipendenza dalle droghe, Opium, che è stata rappresentato brevemente a Broadway nel 1970. Successivamente ha viaggiato per l’Europa tirando a campare come mimo di strada, un periodo in cui ha lottato con i suoi problemi di droga e alcol, tema che ha alimentato il suo primo romanzo, The Ballad of Behavior and Accident (1981).

Rock Brynner aveva un debole per cadere nelle orbite delle celebrità. Mentre period ancora in Europa si unì all’entourage di Muhammad Ali, che period in una sorta di tour mondiale dopo essere stato privato del titolo di campione dei pesi massimi a causa della sua posizione contro la guerra. Ali lo chiamava la sua “guardia del corpo”, anche se Brynner period molto più basso e più magro del pugile. “Chi avrebbe mai pensato che il signor Brynner – ricordò Ali scherzando – che il figlio del faraone d’Egitto avrebbe protetto un ragazzino nero di Louisville?”. Brynner lavorava come collegamento con la stampa per conto di Ali ed è stato in parte grazie a lui e ai suoi contatti a Dublino, che il pugile è stato in grado di combattere un incontro di alto profilo contro Al “Blue” Lewis nella capitale irlandese nel 1972.

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I protagonisti de ‘I magnifici sette’

 

Dopo essere tornato negli Stati Uniti, Rock fece amicizia con Robbie Robertson, il chitarrista e autore principale delle canzoni per The Band, e per un certo periodo non fu solo il supervisor ma guidò anche il furgone che portava in giro il gruppo rock. Quando Robertson espresse interesse a realizzare un documentario, Brynner, secondo il suo racconto, lo mise in contatto con un altro amico, il regista Martin Scorsese: il risultato nel 1978 fu L’ultimo valzer, ampiamente considerato uno dei migliori documentari sui concerti mai realizzati.

Brynner raramente rimaneva a lungo nello stesso ruolo. Un giorno, all’inizio degli anni 70, period nel bar di un lodge di Londra quando incontrò un imprenditore di nome Isaac Tigrett, che aveva un’concept per un ristorante a tema rock’n’roll. I due divennero amici intimi e Rock Brynner e suo padre divennero i primi investitori nell’Onerous Rock Cafe, fondato da Tigrett e Peter Morton, il cui padre aveva avviato la catena di steakhouse Morton’s. Quando Tigrett si espanse a New York nel 1984, assunse Brynner come supervisor. Il ristorante è stato, per un certo periodo, il posto dove vedere ed essere visti a Manhattan, e Rock Brynner si è dimostrato più che capace di gestire tutti i nomi che cercavano il loro tavolo.

Brynner riuscì a rimanere all’Onerous Rock Cafe per un anno prima di diventare di nuovo irrequieto. Aveva sempre desiderato possedere un aereo, disse Tigrett. Lui e suo padre usarono i profitti del ristorante per aprire un servizio aereo constitution, con sede in un piccolo aeroporto a Danbury, nel Connecticut, non lontano dalla fattoria di Westchester dove Rock viveva in una pensione, gratuitamente in cambio di lavoro, facendo il contadino.

Verso la metà degli anni 80, con i suoi giorni selvaggi alle spalle, Rock Brynner tornò alle sue attività intellettuali. Ha scritto una biografia di suo padre, Yul: the person who I might be king (1989), mentre completava il suo dottorato in storia americana alla Columbia College, con una specializzazione in Storia costituzionale. La biografia, apparsa quattro anni dopo la morte di Yul Brynner all’età di 65 anni, sfatava alcuni miti che suo padre aveva raccontato su se stesso (non discendeva, come sosteneva, da ceppi rom). Ma dipingeva anche il ritratto di un uomo complicato, il cui immenso ego a volte ostacolava il suo amore genuino per il suo unico figlio e di come quel figlio lottava sotto il suo peso. “È uno studio su come un figlio si modella su suo padre”, disse Rock Brynner in un’intervista radiofonica del 1991, “e poi deve prendere le distanze più avanti nella vita”.

Yul Brynner Junior period nato il 23 dicembre 1946 a Manhattan. Suo padre, ancora un attore in difficoltà, period in California in cerca di lavoro teatrale, mentre sua madre, Virginia Gilmore – che avrebbe anche raggiunto la fama cinematografica – viveva in un piccolo appartamento sulla East thirty eighth Road, sopra una lavanderia. Non c’erano dubbi su quale sarebbe stato il nome del ragazzo: “Nella nostra famiglia – ha detto Yul Brynner Senior – Yul non è solo un nome,è un titolo”. Ma ha anche dato a suo figlio il soprannome Rock, in onore del pugile Rocky Graziano, nel tentativo di rafforzarlo per le difficili strade di New York. Un’infanzia errante, seguendo la carriera del padre da New York a Chicago, a Los Angeles e, infine, in Svizzera, dove ha frequentato la Scuola Internazionale di Ginevra. Rick Brynner si iscrisse a Yale, ma dopo un anno si trasferì al Trinity Faculty di Dublino, in parte perché, disse in seguito, period affascinato dal lavoro di Samuel Beckett, che aveva incontrato, e da quello di James Joyce. Si laureò in filosofia nel 1969 e conseguì un grasp nella stessa materia, sempre presso il Trinity, nel 1972.

Il matrimonio di Rock Brynner con Linda Ridgway, nel 1973, finì con un divorzio. Ha sposato Elisabeth Coleman nel 1978; in seguito divorziarono anche loro. Lascia le sue sorelle, Victoria, Mia e Melody Brynner e Lark Bryner, che usa l’ortografia originale del nome di famiglia.

Dopo aver conseguito il dottorato, Rock Brynner ha insegnato alla Marist e alla Western Connecticut State College. Ha continuato anche a scrivere. Insieme a un altro romanzo, “The Doomsday Report” (1998), una satira profetica sul cambiamento climatico, ha scritto sul controverso farmaco talidomide (“Darkish Treatment: The Affect of Thalidomide and Its Revival as a Important Drugs”, 2001); sulle radici della sua famiglia nella Russia orientale (“Empire and Odyssey: The Brynners in Far East Russia and Past”, 2006); e, con Andrew Cuomo, fratello di Maria Cuomo Cole, all’epoca governatore di New York, sulla politica statale sull’acqua (“Pure Energy: The New York Energy Authority’s Origins and Path to Clear Power”, 2016).

Grazie alle sue ricerche sulla Russia orientale, il Dipartimento di Stato degli Usa ha inviato Rock Brynner a numerose conferenze in quella regione. Lì ha reso omaggio alla sua famiglia aiutando advert aprire il Museo Brynner e svelando una statua di suo padre a Vladivostok, dove period nato. “Sì, è difficile per i figli di personaggi iconici stabilire identità indipendenti”, aveva detto al “New York Instances” nel 2001. “Ma con tutta la sofferenza di questo mondo, non verserei troppe lacrime per coloro che hanno avuto giovani privilegiati”.

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