Bradley Cooper, il suo “naso ebraico” nel movie su Bernstein scatena le polemiche

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Londra – Il naso finto di Bradley Cooper scatena polemiche sui social. Per la sua interpretazione del grande direttore d’orchestra Leonard Bernstein, nel movie biografico di prossima uscita Maestro (sarà su Netflix dal 20 dicembre), i truccatori hanno applicato al naso dell’attore americano un’estensione, rendendolo più lungo e appuntito.

La cosa non è sfuggita all’attenzione dei social media non appena è stato diffuso il primo trailer, suscitando critiche di due tipi, secondo quanto riporta stamane il Every day Mail di Londra. Sarebbe un altro caso di ‘whitewashing’ nel cinema, come viene chiamato il fenomeno di assegnare a un attore caucasico il ruolo di un personaggio storicamente di un’altra etnia per renderlo più appetibile al pubblico.

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Bradley Cooper nei panni di Leonard Bernstein (Foto dall’account Twitter di Netflix) 

 

La prima critica è che la produzione del movie ha evidentemente voluto sottolineare le origini ebraiche di Bernstein, finendo per cedere a uno stereotipo razziale: allungare il naso del suo interprete per segnalare che il suo personaggio è ebreo. Oltretutto, osservano vari utenti sui social, il naso del direttore d’orchestra non period lungo come lo fa apparire Maestro; il naso naturale di Cooper è già piuttosto pronunciato; e inoltre il 48enne attore vanta comunque una impressionante rassomiglianza con Leonard Bernstein, per cui non ci sarebbe stato bisogno di correzioni artificiali del suo volto.

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Un secondo genere di critica rileva che, se si voleva caratterizzare in qualunque modo l’origine ebraica del direttore d’orchestra, ci sono numerosi attori ebrei o di origine ebraica che avrebbero potuto interpretarlo bene quanto Cooper, sebbene forse non famosi quanto lui, detentore di numerosi premi e nomination per movie come Il lato positivo , American hustle, L’apparenza inganna e A star is born di cui è stato anche il regista.
“Sembra del tutto non necessario avergli dato un lungo naso prostetico knowledge la sua somiglianza con Bernstein e il fatto che il famoso direttore d’orchestra non avesse affatto un naso così”, commenta un utente sui social. “Non c’period bisogno di allungare il naso a Bradley Cooper, il cui naso naturale è già più lungo di quello di Bernstein”, afferma un altro. “Dare una presunta ‘faccia da ebreo’ a un attore non ebreo è l’equivalente di dipingere d nero la faccia di un attore bianco”, accusa un terzo.
Non è la prima polemica di questo tipo che sorge nel mondo del cinema: critiche analoghe sono circolate quando Felicity Jones, che non è ebrea, fu scelta per interpretare Ruth Bader Ginsburg, giudice della Corte Suprema americana, icona del femminismo Usa e di origine ebraica, per il movie Una giusta causa (On the idea of intercourse) nel 2018. Ma fra i produttori di Maestro, che includono lo stesso Cooper e Martin Scorsese, c’è anche Steven Spielberg, che ha origini ebraiche e una profonda sensibilità per questi temi, come illustrato da alcuni dei movie da lui diretti, da Schindler’s checklist a Munich.

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Bradley Cooper nei panni di Leonard Bernstein (Foto dall’account Twitter di Netflix) 

 

Oltre a interpretare il protagonista, Cooper ha anche diretto Maestro, in cui Carey Mulligan ha il ruolo della moglie di Leonard Bernstein. Scomparso nel 1990, Bernstein è stato un direttore d’orchestra, compositore e pianista di fama mondiale, nato negli Stati Uniti da una famiglia di ebrei polacchi. Nel corso della sua carriera ha diretto la New York Philarmonic, l’Orchestra Filarmonica di Israele e l’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma.

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