Il 29 settembre Riccardo Cocciante festeggerà i 50 anni del suo album Anima con un grande concerto all’Enviornment di Verona. Presentando l’evento, il cantautore e compositore ha sottolineato come in Italia manchi un premio dedicato alla musica, a tutti i diversi generi, che riconosca i talenti di chi lavora nel settore, non solo cantanti ma anche autori e chi lavora in questo settore.
“Quello che non si fa e non c’è in Italia e che si dovrebbe fare è un premio tipo Grammy Award dedicato al mondo musicale – ha detto Cocciante – il mondo della musica è fatto di chi scrive le canzoni, ma non solo e tutto questo non viene riconosciuto. Così rimaniamo sempre canzonette marginali, invece siamo un mondo di gente che lavora, anche chi sta dietro di noi che dovrebbe avere un riconoscimento”.
“Cosa crea? Da parte del pubblico uno scompenso irrimediabile – ha aggiunto – perché non dà importanza alla nostra categoria, una organizzazione strutturatissima, un mondo di gente che lavora dietro di noi“.
Il Competition di Sanremo “bene che ci sia ma non è un premio”, che se dovesse nascere dovrebbe essere regolato da una apposita academy: “Come nel cinema. Ce l’hanno tutti i paesi, noi no, non mi sembra giusto”.
Cocciante ha parlato anche del panorama della musica di oggi. “I cantanti di oggi non li butto by way of tutti – ha detto – però questi artisti si tende a guidarli verso qualcosa che va, che funziona, invece per me la guida è chi sei tu. A volte non fanno esattamente quello che vorrebbero perché sono guidati a diventare un ‘prodotto’ commerciale”.