Il meccanismo è lo stesso: cliché nel bene e nel male (ma più nel bene va detto) dell’Italia e gli italiani visti con gli occhi di un’americana in vacanza. Emily in Paris trasformata Emily in Rome ha raccolto – come le prime stagioni della serie in Francia – lo stesso tipo di critiche (tutto troppo stereotipato) ma anche lo stesso successo. Da quando sono arrivate le nuove puntate della quarta stagione (di cui due girate a Roma) giovedì scorso la serie con Lily Collins è fissa prima nella classifica di Netflix. E così arriva la riconferma ufficiale di una quinta stagione.
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Quindi Emily in Paris 5 si farà e le avventure continuano in Italia. Abbiamo lasciato Emily, l’addetta di advertising americana trasferita a Parigi, mentre apriva una finestra sui tetti di Roma… l’agenzia Grateau, e la sua boss Sylvie (Philippine Leroy – Beaulieu) le chiede di rimanere in Italia a gestire la succursale romana e tra il neonato amore con Marcello e la fascinazione per la città eterna il gioco è fatto.
Philippine Leroy – Beaulieu è Sylvie di Emily in Paris: “Felice di girare nella mia Roma. Con Raoul Bova la prima scena: a letto”
Qualche giorno fa a Roma tutto il solid aveva espresso il desiderio di proseguire l’avventura romana e la presenza del patron della piattaforma Ted Sarandos alla première aveva fatto ben sperare. A fare il tifo c’period sicuramente Philippine Leroy – Beaulieu che si sente più italiana che francese e che ci aveva rivelato i suoi luoghi del cuore in città: “Intorno al Giardino botanico, mi piacciono moltissimo quelle strade lì. Poi il Gianicolo per me è un luogo magico, ci sono talmente tanti posti stupendi in città che non sono proprio nelle rotte. Quando esci un po’ dal centro trovi tanti posti belli come la through Appia per esempio… Io porto sempre la gente in giro per vari tour di Roma”.
Darren Star, showrunner della serie di alcuni fra i titoli di maggior successo della television americana: Beverly Hills, 90210; Melrose Place e Intercourse and the town, ci aveva confidato: “Sicuramente una parte dell’azione di una quinta stagione si svolgerà a Roma, perché così finisce la stagione e noi vogliamo proseguire l’avventura qui. E magari vedere un po’ più di Italia. È emozionante per noi ed è un nuovo inizio per Emily”. E alla domanda in quali zone di Italia la storia potrebbe proseguire magari per alcune incursioni vacanziere, Star ha risposto: “C’è una lista, una lunghissima lista. È dura decidere”.
Qualcuno però ha un suggerimento, sono Samuel Arnold (che interpreta Julien) e Bruno Gouery (Luc), che è di mamma italiana. Arnold cube: “Fino a qualche anno fa non ero mai stato in Italia, la prima volta è stata in Sardegna e questa è la mia seconda, a Roma. Mi sono innamorato e trovo che l’Italia non abbia assolutamente nulla da invidiare a Parigi che è considerata un museo a cielo aperto. Il miglior ricordo delle riprese romane, al di là del mio primo tiramisù, sono stati un ragazzino e sua mamma che sono venuti a salutarmi e la mamma mi ha chiesto se potevo fare una foto con lui. Questo ragazzino aveva veramente delle stelle negli occhi perché mi ha detto che Julien è il suo eroe… emozionante. Se l’avventura dovesse continuare fuori da Roma a me non dispiacerebbe il mare della Sardegna”.
Mentre Gouery aggiunge: “Sono cresciuto fra due tradition, la Francia e l’Italia. Mia mamma aveva otto tra fratelli e sorelle, quindi una grande famiglia italiana. Mio fratello William vive qui a Roma, a Prati, da quindici anni. In Italia ho lavorato con Alessandro Siani (Tramite amicizia), Edoardo De Angelis, Sergio Castellitto e poi ho girato in Sicilia la serie The White lotus. Il rapporto con il pubblico è incredibile, potrei parlare per ore di aneddoti di cose che mi sono successe con i fan di Emily in Paris, ma basti dire che mentre giravo The White lotus sono stato in un paesino sperduto della Sicilia in montagna, stavo con gli attori italiani tra cui Sabrina Impacciatore. E là un barista siciliano mi cube ‘sei uguale a un attore francese della serie Emily in Paris’ e io ci ho provato a convincerlo che fossi io ma non ci ha creduto”.