Il lunedì del cinema: on-line il 23 settembre Il corsetto dell

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Continua lunedì 23 settembre l’iniziativa Il lunedì del cinema a cura di Repubblica e MYmovies per il cinema di qualità in streaming. Una sala cinematografica virtuale pronta advert accogliere gli iscritti di MYmovies con una selezione ricercata di titoli da vedere (o rivedere) insieme dalle 20:00 a mezzanotte.

Il movie di questa settimana, presentato in collaborazione con BiM Distribuzione, è Il corsetto dell’imperatrice di Marie Kreutzer (prenota un posto free of charge), un’opera che rivoluziona e attualizza a tradizionale figura della principessa Sissi, interpretata da una formidabile Vicky Krieps.

Nell’period della smaniosa riscoperta delle leggendarie determine monarchiche, spicca un movie profondamente antimonarchico, che mostra la corte come una prigione dorata e, anziché mitizzare la sua protagonista, mira a descriverne da subito storture e malessere. Un’outsider in piena regola, ecco chi è Sissi – l’imperatrice d’Austria e regina d’Ungheria Elisabeth di Baviera – nel movie biografico Il corsetto dell’imperatrice, già applaudito al 75 Competition di Cannes.

MYmovies ONE, il grande cinema d’autore in streaming. Ovunque, quando vuoi.

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Ritratto rock di un’anima libera, allergica alle gabbie dorate della monarchia, interpretata in quella che advert oggi è la miglior efficiency della sua carriera – dall’attrice lussemburghese Vicky Krieps. La dirige una donna, l’austriaca Marie Kreutzer, che preme l’acceleratore sul senso di disillusione vissuto rabbiosamente dalla protagonista, raccontata nei suoi complessi quarant’anni. Terza età, per una donna di quel tempo.

Lo sa bene, e lo sente, la moglie dell’imperatore Francesco Giuseppe I, sospesa tra disturbi alimentari, propositi suicidi, passioni extraconiugali, finti svenimenti e dipendenza dall’eroina. Ne esce un quadro per nulla felice di una donna la cui posizione privilegiata le ha stretto il cappio al collo – qui metaforicamente simboleggiato dal corsetto del titolo – fino a non farla più respirare.

Il corsetto, volutamente stretto il più possibile per evidenziare il fisico scolpito dai duri allenamenti (scherma, ginnastica libera, equitazione) e dalla dieta proibitiva, è palese simbolo della rigidità di regole imposte, a cui puntualmente lei nel privato trasgredisce. Preferisce i matti veri agli ipocriti di corte, i manicomi alle feste mondane in suo onore, l’antenato del cinema alle celebrazioni istituzionali.

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Una donna controcorrente, ribelle, allergica alle convenzioni, spregiudicata e a tratti persino sgradevole: sta tutta qui la modernità di un racconto che solo superficialmente è ambientato nella Vienna del 1877, di fatto è un continuo richiamo – atemporale, universale – di cosa significhi e cosa comporti essere una donna. Cosa significhi e cosa comporti invecchiare, vedere la propria energia affievolirsi, mostrare le crepe del proprio carattere senza l’ossessione di compiacere per forza lo sguardo altrui.

Quarant’anni è l’età in cui le donne in media all’epoca morivano, come si preme di ricordarle il medico di corte, per poi prescriverle l’eroina al wonderful di conquistare una maggiore serenità. Ma la serenità costa cara anche a chi vive una vita apparentemente privilegiata e la decadenza progressiva di Sissi, interiore più che fisica, non racconta solo l’inesorabile decadenza di un impero, ma l’abbandono a cui sceglie di lasciarsi andare una donna quando sente di non avere più un senso.

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FELIX VRATNY 

Padrona del suo tempo, che sceglie di passare con le proprie ancelle il più possibile isolata dal mondo, si lascia andare a un’apatia che sa di depressione, ma anche di una presa di posizione, e dunque opposizione, ben netta nei confronti della vita di corte e di tutti gli occhi che ha sempre avuto addosso. Occhi giudicanti, verso una donna, e una donna di potere, chiamata per antonomasia advert essere “perfetta”.

È un elogio dell’imperfezione, invece, quello che firma Kreutzer con questo movie: dimenticate l’icona romantica della principessa Sissi dalla bellezza mozzafiato – siamo lontani anni luce dal personaggio a cui dava vita Romy Schneider diretta da Ernst Marischka – e preparatevi a entrare nell’abisso esistenziale di una donna tormentata, che al prestigio predilige l’anonimato, suo più grande e intimo desiderio, per vivere almeno gli ultimi istanti di quella vita libera tanto agognata.

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