L’addio alle scene di Alain Delon, la Palma d’oro a Cannes e la lettera al suo pubblico

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Nel 2019 Alain Delonmorto il 18 agosto all’età di 88 anni – è stato celebrato dal competition di Cannes con la Palma d’oro alla carriera. “L’espressione ‘mostro sacro’ è stata creata per lui, mettete through i telefoni perché voglio un vero applauso” aveva detto il direttore Thierry Frémaux accogliendo l’attore sul palco.

Quella sera del 19 maggio Delon, davanti al pubblico del competition, ha ripercorso la sua carriera, i suoi registi, le sue attrici, commuovendosi fino alle lacrime per gli applausi scroscianti della platea, per le persone che ricordava, molte ormai scomparse. “Non volevo questa Palma d’oro, non spetta a me ma ai registi che mi hanno diretto, a Visconti, a René Clement, a Melville, a Jacques Deray. Loro non ci sono più e io la accetto per loro” aveva detto.

Cannes, Delon in lacrime per la Palma d’oro alla carriera: “È difficile durare e andarsene”

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L’addio al cinema

L’attore francese ha trasformato, con energia e passione, quell’incontro a Cannes in una lezione di cinema, ma soprattutto si è lasciato andare ai ricordi, raccontando aneddoti e dettagli della sua vita e dei set, concludendo tra le lacrime: “Penso a questo come alla high-quality della mia carriera, alla high-quality della mia vita”. Già da qualche anno si period ritirato nella tenuta di Douchy (sulla Loira), dove aveva sepolto i suoi cani (ben 45) e aveva preparato la cappella funebre. E aveva annunciato l’addio alle scene in un’intervista a Le Monde nel settembre 2018: basta cinema, aveva detto, non voglio rovinare tutto solo per girare “il movie di troppo” dopo “una carriera talmente eccezionale”.

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“La mia carriera è un incidente”

“Ho l’età che ho. Ho fatto la carriera che ho fatto” aveva dichiarato nell’intervista a Le Monde. “Ora, voglio chiudere il cerchio. Organizzando incontri di boxe, ho visto uomini che si sono pentiti di aver fatto un combattimento di troppo. Per me, non ce ne sarà uno di troppo”. Quindi aveva precisato: “La mia carriera non ha nulla a che vedere con il mestiere di ‘comedien’, quello è una vocazione. Lo si vuole diventare come si vuole diventare autista di taxi o fornaio. Si seguono dei corsi, si fanno scuole, poi conservatori. È la differenza essenziale fra Belmondo e Delon. Io sono un acteur, Jean-Paul è un comedien. Un comedien recita, passa anni a imparare, mentre l’attore vive. Io ho sempre vissuto i miei ruoli. Non ho mai recitato. Un attore è un incidente. Io sono un incidente. La mia vita è un incidente. La mia carriera è un incidente”.

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La lettera al suo pubblico

Poi, il giorno dopo aver ricevuto la Palma d’oro alla carriera a Cannes, ha affidato all’Afp una lettera di ringraziamento al suo pubblico. “Il giorno dopo questa Palma d’Oro onoraria, mi sento di ringraziare tutti coloro che in un modo o nell’altro mi hanno dimostrato il loro affetto, la loro simpatia, e non solo”.

Cannes, Alain Delon sul purple carpet con la figlia e il “Clan dei siciliani”

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“Tanti alti e bassi”

“Affinché il mio viaggio giunga al termine” aveva aggiunto, “voglio dirlo: ho conosciuto tante passioni, tanti amori, tanti successi e fallimenti, tante polemiche, tanti scandali, vicende oscure, tanti ricordi, tanti appuntamenti mancati e incontri estemporanei, tanti alti e bassi che anche quando sono onori diventano poco più che ricordi vani e lontani, c’è solo una cosa che brillerà con la sua costanza e longevità: tu, tu solo, a te che hai fatto quello che sono, e che farai quello che sarò, dovevo dirlo; a te. Grazie, grazie, grazie”.

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