Ferragosto sullo schermo, tra solitudine e ironia: così il cinema ha raccontato il giorno più caldo dell’anno

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Dal 2015 a Roma, ogni Ferragosto, un gruppo nutrito di fan si dà appuntamento al Palo della morte, simbolo non solo di un movie culto ma anche di una giornata bollente e solitaria di uno dei tre personaggi di Un sacco bello. Opera prima di Carlo Verdone pluripremiata e ambientata in una Capitale deserta, racconta le disavventure di tre personaggi: Enzo, Leo e Ruggero (tutti interpretati dallo stesso Verdone), che cercano di combattere la solitudine e ‘organizzare’ il proprio Ferragosto. Con scarsi risultati.

Ed è sempre Ferragosto lo situation scelto da Nanni Moretti per uno dei tre episodi di Caro diario dove, in sella alla sua Vespa il regista-protagonista vaga per le vie di una Roma completamente vuota.

Una festa celebrata più volte sul grande schermo, da sempre fonte di ispirazione. Perché ai due movie se ne aggiungono altri e, guarda caso, tutti con personaggi, storie e citazioni entrate di diritto nella storia del cinema italiano. Per questo non può mancare Il sorpasso di Dino Risi, tra i primi a raccontare come, in una città deserta e afosa, due persone diventano amici occasionali (Jean-Louis Trintignant e Vittorio Gassman) in una giornata di vacanza e solitudine che finirà in tragedia. Il movie uscì nel 1962 e vinse un premio ai Nastri d’Argento e un David di Donatello restando per sempre nell’olimpo dei lungometraggi più riusciti.

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Come del resto Ferie di agosto di Paolo Virzì (nel forged, tra gli altri, Silvio Orlando Sabrina Ferilli, Ennio Fantastichini, Laura Morante e Rocco Papaleo) e il suo recente sequel Un altro Ferragosto girato a distanza di ventotto anni sempre sull’isola di Ventotene. Due movie dove lo scontro tra le famiglie Molino e Mazzalupi, tra destra e sinistra, fa da sfondo alla solitaria infelicità dei personaggi accompagnandoli verso il loro destino.

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(fotogramma)

Ma c’è anche Una botta di vita di Enrico Oldoini, commedia agrodolce con Alberto Sordi e Bernard Blier: due anziani, lasciati soli alla vigilia di Ferragosto dai parenti, decidono di regalarsi una botta di vita e partire in macchina. E ancora, Pranzo di ferragosto di Gianni Di Gregorio, all’esordio come regista: il racconto di un uomo costretto per problemi finanziari a ospitare tre anziane signore nell’appartamento che divide con la madre e che, tra ripicche e liti, cerca di preparare il pranzo di Ferragosto. Tutte storie di una giornata non sempre facile di vivere che però, come tutte le altre, alla high-quality si consuma in 24 ore.

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