Sei mesi dopo la tragica morte di Matthew Perry a Los Angeles, la polizia della città e l’agenzia federale antidroga (Dea) hanno aperto un’inchiesta congiunta per appurare come l’attore sia potuto entrare in possesso di tutta la ketamina che gli à stata trovata in corpo e che, secondo l’esame del medico legale, ne avrebbe provocato il decesso. L’indagine mira a capire come avesse ottenuto la prescrizione medica per il potente sostanza, e a tali dosi.
![Matthew Perry ucciso da ketamina in dosi massicce: si indaga sulle prescrizioni. In campo anche l’agenzia federale Usa 105825950 1ddb16ac 7574 495d b52b 743e9442fe35 - Matthew Perry ucciso da ketamina in dosi massicce: si indaga sulle prescrizioni. In campo anche l’agenzia federale Usa](https://www.repstatic.it/content/nazionale/img/2023/10/29/105825950-1ddb16ac-7574-495d-b52b-743e9442fe35.jpg)
L’autopsia aveva rivelato la presenza nel corpo dell’attore di antidepressivi e un quantitativo di ketamina nel sangue simile a quello generalmente riscontrabile in un’anestesia. La polizia e la Dea vogliono scoprire chi fece prescrizione all’attore e chi gli fornì il farmaco in quella quantità.
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Perry è morto il 28 ottobre dell’anno scorso all’età di 54 anni. Il corpo period stato rinvenuto immerso nella vasca della sua casa a Pacific Palisades, Los Angeles. Il rapporto del coroner attribuisce agli alti livelli dell’anestetico l’effetto combinato di sovrastimolazione cardiaca e depressione respiratoria che sarebbero stati fatali all’attore di Buddies. Si sa che Perry si sottoponeva a infusioni di ketamina per tenere a bada problemi di salute mentale tra cui la depressoine, l’ansia e le dipendenze da alcol e droga.
L’ultima flebo gli sarebbe stata fatta una decina di giorni prima della morte e secondo l’autopsia non poteva esser stata quella fatale dal momento che l’anestetico viene smaltito dall’organismo in tre o quattro ore.