Un uomo, Karsh (Vincent Cassel), perdutamente innamorato della propria moglie, Becca (Diane Kruger), alla morte della donna inserisce nella sua bara una videocamera attivabile con una app da smartphone. L’amore fin dentro la tomba, sì, ma anche un’thought imprenditoriale, con la costruzione di un intero cimitero con queste caratteristiche, dove ci si possa anche intrattenere ai tavoli di un ristorante alla moda. Ossessionato da sempre dal corpo e dalle sue trasformazioni, David Cronenberg porta in concorso a Cannes The shrouds, dedicato alla moglie Carolyn scomparsa nel 2017. Un thriller-horror che nella parte finale si trasforma anche in una intricata spy story. Quando però alcune delle tombe vengono vandalizzate, Karsh cerca di indagare su chi sia l’artefice di questo attacco e quali siano le sue motivazioni. E da qui tutto si complica.
“Quella tecnologia potrebbe esistere – cube il regista canadese che con The Shrouds porta in concorso sulla Croisette il suo settimo movie dopo il controverso Crash nel 1996 e Crimes of the long run nel 2022 – le persone che leggono di questo movie potrebbero pensare che sia un horror, un’opera soprannaturale, per me è invece un lavoro realistico. Non è affatto fantastico, potrebbe davvero accadere. Anche se va detto che sono comunque ateo, non credo nell’aldilà”.
Nel movie, l’uomo intraprende prima una storia con la sorella gemella di Betta (sempre Diane Kruger, che interpreta poi anche un Avatar), scopre che il marito di lei – a cui ha affidato tutto il software program – lo ha tradito e, infine, che dietro la profanazione delle tombe del suo cimitero c’è forse un complotto russo-cinese. Tra sogni di sesso con la moglie mutilata dalla lunga malattia e sesso vero con la sorella di lei, Karsh sembra non riuscire a sfuggire all’incantamento per quella moglie “il cui corpo period il mondo”.
“Certamente alcune cose dette nel movie sono vere. Advert esempio, quando mia moglie venne sepolta, volevo essere nella bara con lei. Non potevo immaginare di abbandonarla. Naturalmente, nel mondo reale questo non è possibile. Ma questo è stato il primo momento di ispirazione, perché oggi l’unico modo in cui puoi essere nella bara è usando la tecnologia”.
Infine, sottolinea il regista, “al di là di qualsiasi considerazione cinematografica sul physique horror, un termine tra l’altro non mio, quello che conta è l’estetica. Quando Karsh sogna cube a sua moglie ‘sei ancora sessualmente attraente, ti voglio ancora, sei ancora bella. Posso adattare la mia estetica a qualsiasi cosa sia diventato il tuo corpo perché ti amo e saremo legati per sempre’. Questo period quello che volevo dire”.
