Fantozzi, prima di tutto. Ma anche Fracchia o Kranz. I personaggi di Paolo Villaggio sono arcinoti, ormai parte della nostra cultura pop. Quel che si conosce meno è la genesi di questi personaggi, come Villaggio sia arrivato a incarnarli, quale sia stato il ruolo di sua moglie, Maura, nella sua vita e nella costruzione della sua carriera.
“Batti lei” e autobus al volo: il meglio di Fantozzi raccontato dalla voce di Paolo Villaggio
A raccontare il Villaggio privato, quel che c’è dietro le maschere dell’attore, arriva il 30 maggio su Rai 1 Com’è umano lui!, television film diretto da Luca Manfredi, Enzo Paci nel ruolo dell’attore genovese, una coproduzione Rai Fiction Ocean Manufacturing e una sceneggiatura scritta con la collaborazione della famiglia, presente oggi alla conferenza stampa in Rai nelle persone di Elisabetta e Pierfrancesco, i figli dell’attore; nel ruolo della moglie Maura l’attrice Camilla Semino Favro.
“Villaggio è un personaggio di peso, che mi ha fatto dimagrire dieci chili perché da giovane period molto magro, poi visto che lo raccontiamo dall’inizio ho tagliato la barba e tinto i capelli – spiega Paci – Nella mente delle persone Villaggio diventa irraggiungibile, soprattutto per i genovesi, quindi per me è stato come scalare il K2. È un personaggio complesso, di vari colori. Compie delle scelte di lavoro che vanno contestualizzate anche nel periodo storico in cui sono state fatte, negli anni Sessanta. Il posto fisso period importante, la famiglia lo sognava avvocato, lui invece period un ribelle, geniale, di rara intelligenza, che sembrava fuori luogo. È stato rivoluzionario per la comicità ma è stato anche un letterato”.
Quanto al racconto dell’uomo, del privato, la parola al regista: “Abbiamo indagato i suoi aspetti più intimi, le difficoltà che ha dovuto superare per arrivare al successo – spiega Manfredi – Bisognava trovare il giusto interprete: Enzo Paci appartiene a una scuola genovese che ha dato i natali a grandi artisti. E abbiamo lavorato basandoci sulla sua biografia, sui racconti di chi ha lavorato e conosciuto bene Villaggio, e con la famiglia, sia i figli che la moglie, la sua memoria”.
La fiction è ambientata nella Genova della seconda metà degli anni ’50 dove Villaggio e il suo gruppo di amici della borghesia genovese, composta da un giovanissimo Fabrizio De Andrè, da il Polio, professore di lettere su sedia a rotelle, e da Piero, gemello diverso di Paolo, facevano le loro scorribande notturne. Villaggio vive la prima esperienza nel mondo del lavoro come impiegato presso la Cosider e allo stesso tempo fa le prime apparizioni teatrali: trova una platea che lo apprezza e lo sostiene, fino a farlo arrivare al grande pubblico della television.
“Il movie racconta cosa ha passato mio padre prima del successo – cube la figlia Elisabetta. Spero che il pubblico conosca questa parte della sua vita. Mi auguro che non ci siano le solite critiche sul forged o su come si doveva raccontare: quello che si vede, arriva dai racconti di famiglia”.