L’industria audiovisiva lancia l’allarme: “Il cinema si sta fermando. Serve il sostegno pubblico”

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“Vogliamo che ci sia ancora un domani” è il titolo dell’incontro, affollatissimo, che ha visto riunite a Roma le principali associazioni di categoria dell’industria audiovisiva italiana con un chiaro riferimento al movie fenomeno di Paola Cortellesi. Ma se tra poco meno di un mese i David di Donatello celebreranno un’annata eccezionale per incassi (il solo C’è ancora domani ha incassato 36 milioni e mezzo di euro), per riscontri all’estero (Garrone nella cinquina del movie straniero) e per premi l’allarme è lanciato ed è preoccupante.

“Siamo un’industria che produce movie, serie, documentari, animazione: opere che concorrono a costruire e definire un’identità e un immaginario culturale del Paese, nelle quali ci si possa riconoscere non solo come individui ma come collettività, e che contribuiscono a esportare l’immagine dell’Italia nel mondo. Oggi quest’industria si sta fermando – spiegano le associazioni, ventuno sigle a coprire praticamente tutti i settori dai 100 autori che rappresentano gli sceneggiatori all’Associazione Scenografi, Costumisti e Arredatori – Il primo trimestre 2024 ha registrato un arresto brusco della produzione cinematografica e audiovisiva, dovuto all’incertezza e al protrarsi del ritardo nell’attuazione delle misure di sostegno pubblico al settore. Da una situazione di piena occupazione e forte crescita in tutti i segmenti della filiera, siamo oggi di fronte a una vera e propria emergenza con molte produzioni rinviate o cancellate”.

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“Non siamo qui per battere cassa o lamentarci ma per raccontarci, siamo qui per fare chiarezza – ha detto Andrea Occhipinti, Presidente della Sezione Distributori dell’ANICA – c’è stato un eccesso di produzioni, una domanda enorme dovuta alla put up pandemia di prodotto dalle piattaforme, ma adesso questa domanda sta scemando. Che questa amministrazione non sia all’altezza delle necessità non è una responsabilità di questo governo, ma bisogna fare chiarezza su certe considerazioni che sono state fatte, dobbiamo evitare che ci siano concentrazione di movie, di produzioni ma bisogna fare in modo che ci sia spazio per tutti anche le piccole case produttive. È la prima volta che le categorie si uniscono in un documento comune”. “Oggi ci sono quasi tutte le associazioni dei lavoratori e delle lavoratrici del cinema – aggiunge Francesca Comencini, sceneggiatrice e regista – Vogliamo raccontare le nostre proposte, aprire un dialogo e contribuire a riformare ciò che non funzionava. Abbiamo messo a disposizione del ministero le nostre proposte, c’è un dialogo aperto ma forse va rafforzato”.

“Siamo i rappresentanti di tutti i comparti che compongono questa industria, stiamo parlando con una voce sola, e chiediamo di rafforzare il dialogo con il Governo, che ci ha saputo ascoltare ed è intervenuto a difesa degli investimenti nel cinema indipendente italiano nella recente revisione del TUSMA (Testo Unico sui Media)” spiegano nel documento. In particolare queste sono le loro richieste: “sbloccare tax credit score, contributi selettivi e contributi automatici” consapevoli che “per ogni euro investito nel settore cine-audiovisivo se ne creano 3,54 in tutta l’economia italiana” e che “a fronte della contrazione del mercato e del blocco dei fondi pubblici, molte produzioni italiane sono sospese o rinviate”.

Le associazioni denunciano che “nessuno dei decreti attuativi della riforma è stato approvato, a partire dal “decreto di riparto” che dovrebbe chiarire le risorse a disposizione del settore per il 2024, e la ripartizione del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo tra le various linee di intervento”. Si parla anche di un’emergenza che riguarda le produzioni straniere che in questo momento si stanno muovendo altrove proprio per through di questi ritardi.

Durante l’incontro si è voluta sfatare una serie di “luoghi comuni”: dall’thought che i movie italiani siano troppi (176 nel 2022 a fronte della Francia 191) a quella che incassino poco (“non è vero, siamo secondi solo alla Francia in Europa”). Le associazioni hanno ribadito la collaborazione con il Ministero per migliorare un sistema che di certo non è perfetto: “La Legge Cinema è una buona legge, disegna un quadro normativo e regolatorio organico a tutela della produzione indipendente, ed è quindi necessario intervenire urgentemente con alcuni aggiustamenti per ottimizzare le risorse e semplificare le process per rendere le tempistiche compatibili con il mercato”. I soldi per il cinema non sono pochi, ma andrebbero divisi in modo più equo sostengono le associazioni.

Occhipinti ha ripreso la polemica di qualche mese fa sul movie di Paola Cortellesi che non aveva ottenuto i finanziamenti “si trattava di un’opera prima, ma con più di 8 milioni di euro di funds e con una protagonista che è tra le attrici più popolari che abbiamo in Italia, quindi forse aveva meno bisogno dei selettivi di un movie più piccolo” ha detto. Le richieste sono quindi tra le altre: certezza delle risorse, delle regole e delle tempistiche per il tax credit score, tutela della produzione indipendente, reintroduzione, per la distribuzione, di aliquote differenziate tra indipendenti e non. Per i contributi selettivi sono stati chiesti membri della commissione con curricula di provata competenza (sceneggiatori, registi, produttori, distributori, selezionatori competition e di mercati di coproduzione, lettori di sceneggiature per television e piattaforme) che vengano pagati per questo lavoro.

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Sono intervenuti, a nome degli attori nel dibattito, anche Jacopo Olmo Antinori e Vittoria Puccini. “Abbiamo iniziato parlando di visioni distorte sulla nostra categoria – tra cui quella c’è quella sugli attori tutti ricchi e tutti famosi – ha detto Antinori – La categoria degli interpreti tranne per qualche eccezione minima sono tutt’altro che privilegiati, ma hanno una vita di incertezza e che nella maggioranza dei casi fanno fatica. Le problematiche occupazionali da alcuni mesi dipendono dalla crisi generale bloccato dall’incertezza di leggi approvate ma non attuate”. “Anche Unita chiede quindi “la tutela delle produzioni indipendenti per sostenere voci indipendenti e in questo momento di crisi serve uno strumento di ausilio al reddito per gli interpreti – ha proseguito Puccini – Inoltre per la nostra associazione è molto importante il tema della parità di genere che va sempre ricercata nel rispetto del talento e della libertà di impresa: le penalità di genere sono per le attrici sono grandi quindi la richiesta è di favorire i movie che hanno protagoniste femminili”.

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“Ho impressione che tutti abbiano ragione, che dicano cose sensate in rappresentazione delle categorie – ha detto in chiusura del dibattito il regista Marco Bellocchio – non tutti i produttori sono ricchi quando ero giovane si diceva che lo fossero e invece ce ne sono di molto poveri. Ugualmente vale per sceneggiatori, registi e attori, scenografi, costumisti e ancora più la numerosa schiera di assistenti e aiuti che non possono essere più volontari ma rimangono sfruttati. Nella storia del cinema, e parlo dalla mia età e esperienza, non è mai stato possibile lottare tutti assieme, mai uno sciopero del settore è stato collettivo ma cito Aldo Moro in questo momento: “restiamo uniti”. Non nascondiamo le uguaglianze, ma dobbiamo darci una mano fra noi, in questo momento precatastrofico per l’umanità dobbiamo ridurre la rabbia e confrontarsi con la politica che legittimamente comanda e oggi determine”. E il maestro ottantaquattrenne chiude con ironia: “Se ho parlato a vanvera scusate. La legge180 di Basaglia mi protegge da un ricovero coatto!”.

Le sigle firmatarie del documento sono:

100 AUTORI – Associazione dell’Autorialità Cinetelevisiva

ACMF – Associazione Compositori Musica per Movie

AFIC – Associazione Pageant Italiani di Cinema

Agenti Spettacolo Associati

AGICI – Associazione Generale Industrie Cine-Audiovisive Indipendenti

AIR3 – Associazione Italiana Registi

AMC – Associazione Montaggio Cinematografico e Televisivo

ANAC – Associazione Nazionale Autori Cinematografici

ANICA – Unione Esportatori Internazionali Unefa

ANICA – Unione Produttori

APA – Associazione Produttori Audiovisivi

APAI – Associazione del personale di produzione dell’audiovisivo italiano

Autori italiani Cinematografia

A.S.C. – Associazione Scenografi, Costumisti e Arredatori

ASIFA – Associazione Italiana Movie d’Animazione

CARTOON Italia

Collettivo Chiaroscuro

CNA – Artigiani Imprenditori d’Italia | Cinema e Audiovisivo

DOC.IT – Associazione Documentaristi Italiani

LARA – Libera Associazione Rappresentanti di Artisti

RAAI – Registro Attrici Attori

UNITA

WGI – WRITERS GUIDE ITALIA

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