“Non avrei mai lasciato Discussion board, il programma che conducevo da trent’anni, né Mediaset che è stata la mia casa”. A dirlo è Rita Dalla Chiesa che ospite di Monica Setta ripercorre l’addio alla sua storia trasmissione nella puntata di Storie di donne al bivio in onda sabato 23 marzo alle 14 su Rai 2. “A positive stagione – ricorda Dalla Chiesa – si disse che Discussion board poteva essere ridimensionato: i contratti infatti sarebbero stati fatti solo per pochi mesi. Nella television si lavora a stagione con le produzioni seriali e non me la sentivo di lasciare a casa tanti miei collaboratori che sarebbero rimasti senza lavoro quando ormai tutti gli altri programmi erano iniziati. Decisi di accettare la proposta di Urbano Cairo a La7. Fu gentilissimo, mi mandò un enorme mazzo di fiori e il progetto sembrava efficace. Poi non decollò mai e io intanto ero fuori da Discussion board“.
Ma Dalla Chiesa parla anche del suo privato. Dopo due matrimoni, un grande amore per l’indimenticabile Fabrizio Frizzi, una figlia, Giulia e un nipote bellissimo, Lorenzo, la ex conduttrice ammette di essere single. “Ma adesso mi merito un altro amore – cube – Il cuore, dopo tanto dolore, è nuovamente aperto”.
“Giorgia Meloni mi voleva candidare a sindaco di Roma. Lei period incinta e io dissi no. Non mi sono mai perdonata di averle fatto fare una campagna elettorale così massacrante con il pancione. All’epoca facevo solo television e quando Giorgia mi chiamò per invitarmi da Giolitti a mangiare insieme un gelato non compresi subito che mi voleva fare una proposta politica così bella”, ricorda la parlamentare di Forza Italia, vicepresidente del gruppo alla Digicam e membro della Commissione di vigilanza Rai.
“Giorgia period molto decisa, io tentennavo – cube – Me la ritrovai in un camerino television perché non voleva rinunciare advert avermi candidata sindaco, period determinatissima. Mi costò dirle no perché poi lei fece la campagna elettorale con il pancione senza mai risparmiarsi (Ginevra, la figlia di Meloni e Andrea Giambruno nasce il 19 settembre 2016, ndr). Me ne sono sempre pentita: non di non aver fatto il sindaco, ma di avere in un certo qual modo costretto una futura mamma a questa fatica. Voglio molto bene a Giorgia e sono sempre solidale con lei, anche e soprattutto come donna. Otto anni fa mi interessava fare il mio mestiere e basta. Quando ho accettato la candidatura alle ultime elezioni è stato perché Silvio Berlusconi, che me lo aveva chiesto altre volte senza fortuna, ebbe l’intuito di dirmi la parola magica: Puglia. ‘Ti candidi in Puglia’, mi disse sapendo quanto fosse grande il mio amore per quella terra”.
