Il successo al Competition di Sanremo, il successo dopo il Competition: Mahmood festeggia la sua partecipazione alla gara con con l’uscita, oggi, dell’album Nei letti degli altri, disponibile su tutte le piattaforme digitali e nei formati fisici, mentre il singolo Tuta gold si riconferma campione di ascolti, al #1 posto in radio, negli streaming e su VEVO. L’artista ha appena annunciato il bought out – arrivato in sole 24 ore – del reside al Discussion board di Milano il 21 ottobre, che raddoppia il 22 ottobre. Si aggiungono inoltre nuovi appuntamenti nei palazzetti: il 27 ottobre al Palazzo dello Sport di Roma e il 31 ottobre al Palapartenope di Napoli. E a Sanremo ci ha raccontato il senso dell’album, anticipato da Tuta gold, e il perché della sua terza partecipazione in gara.
‘Tuta gold’ è un pezzo che contiene molti altri pezzi, c’è un ricordo del Mahmood del passato e una prospettiva del Mahmood del futuro…
“E’ un po’ una proiezione di Nei letti degli altri, sul piano dell’empatia ho cercato di tornare alle origini, sarà il mio disco più empatico di sempre. Per Tuta gold sono partito dall’esperienza vissuta d’property a un rave con degli amici, è stato bello ripensare a come sono cambiato in questi ultimi anni, è un viaggio che ripercorre le fasi della mia vita, la storia adolescenziale di quando andavo a ballare sui palazzi in zona Nord con gli amici ma anche i momenti un po’ più difficili del mio passato. E’ una metafora, una coperta che mi ha fortificato negli anni”.
E’ una bella contraddizione avere una canzone “da cantautore”, anche se scritta con altri, in cui parla di lei, si confessa, e l’thought che la forma sia in realtà innovativa proprio perché ci sono dentro più canzoni. Cos’è che le piace di più? La musica, il testo, l’thought di essere cantautore…
“In realtà tutto nasce dai viaggi che faccio. La scorsa property l’thought period di fare un brano baile funk, l’anno scorso sono stato quattro volte a Lisbona e sono andato a ballare in più pageant e i deejay che mi hanno gasato di più mettono musica baile funk, spingerà tantissimo. Mi sono detto: pensa che figata fare una canzone malinconica ma con ritmo baile funk, un brano triste che però muova il culo, io lo chiamo ‘twerkare mentre piangi’”.
Perché ha deciso di tornare di nuovo a Saneremo?
“Io torenerei a Sanermo tutti gli anni. Ho pensato: la terza volta non mi sopporteranno più. Ma avevo lavorato due anni e mezzo per questo disco, ho il tour europeo advert aprile e Sanremo è il palco migliore per presentare chi sei diventato, la tua artisticità. Mi sono detto che Tuta gold aveva bisogno di questo palco e sono stato fortunato advert avere la possibilità di partecipare, è andata bene, la canzone la stanno ascoltando tantissimo”.
Lei è stato uno dei “responsabili” della rivoluzione musicale italiana degli anni recenti. La musica è molto cambiata: si aspettava che diventasse quello che è diventata, l’thought che girino più tormentoni che canzoni, che si punti al successo rapido invece che alla permanenza?
“Non ho mai pensato a dove potesse andare la musica italiana, mi sono sempre concentrato su come poter migliorare me stesso, e già lì c’è tanto lavoro da fare, giorno dopo giorno… L’unico pensiero mentre scrivevo period essere sincero al cento per cento. Immagina portare all’Ariston una canzone in cui non sei sincero… Ti puoi fare male. Il mio pensiero è sempre stato: stai raccontando la verità, una cosa successa davvero, o stai scrivendo cazzate in cui menti anche a te stesso? Oppure cose in cui la gente si possa riconoscere, anche in ciò che pensi sia più lontano da tutto e da tutti, solo tua? In realtà niente è mai solo tuo perché c’è sempre qualcuno che ha vissuto la stessa esperienza”.
