ROMA – I contadini ribelli hanno accettato l’imposizione della Rai: sarà Amadeus a leggere, questa sera, il comunicato di Riscatto agricolo sul palco del Pageant di Sanremo. Intorno alle 17 i lombardi in trasferta nella Liguria di Ponente consegneranno il testo ai dirigenti Rai, e attenderanno.
Filippo Goglio, 60 anni, allevatore di Lodi che nella notte tra mercoledì e giovedì ha guidato la prima carovana di sette trattori da Melegnano al mercato dei fiori di Sanremo, cube: “Abbiamo dovuto accettare il diktat Rai, hanno spiegato che nella scaletta non c’erano dieci minuti da dedicare alla protesta, tecnicamente non si poteva ritagliare un pezzo di trasmissione sui di noi. Daremo la lettera alla Rai, speriamo non la cambino. Poi la leggerà Amadeus”.
Nonostante il breve sfondamento della Mucca Ercolina 2, che ieri sera è arrivata sul inexperienced carpet dell’Ariston ed è stata respinta perché brucava il tappeto verde, la delegazione di Riscatto agricolo non ha ottenuto il permesso di entrare al Teatro Ariston. E si è arresa. Alcuni hanno già messo i trattori in marcia verso Milano.
Il primo comunicato scritto, e condiviso con gli agricoltori che sono scesi dall’Alessandrino, è stato cambiato nel pomeriggio. Si prestava a una lettura diretta, “mentre adesso dobbiamo riscriverlo immaginando al microfono una persona a noi esterna”. Il conduttore del Pageant, appunto.
Il testo è ispirato ai dieci punti per la ripresa del settore agricolo diffusi ieri nel presidio romano, sulla Nomentana, di Riscatto agricolo. “Non attaccheremo nessuno»; cube ancora Goglio, “né il governo, né i sindacati, né l’Unione europea. Diremo che non ce la facciamo più e spiegheremo come l’agricoltura possa ritrovare vita e attività premiando due entità: l’agricoltore e il cittadino”.
La bozza del secondo testo, che sarà consegnato a breve, chiede il controllo dei prezzi dell’alimentare e in particolare dei prodotti Made in Italy: “Non possiamo vendere un litro di latte a 50 centesimi e poi scoprire che la grande distribuzione lo rivende al consumatore a due euro e mezzo”, ancora Filippo Goglio, titolare di un’azienda agricola a San Martino in Strada con 300 mucche. I supermercati, si sostiene nel testo, da 15-20 anni pagano al produttore lo stesso prezzo: “Non è più sostenibile”.
Una seconda richiesta avanzata è quella del controllo delle merci dall’estero, prodotte con regole meno stringenti delle nostre, e della chiara differenziazione tra ciò che è realizzato in Italia e quello che proviene da fuori. Infine, allargando questo punto, nella lettera si toccherà il tema delle barriere doganali necessarie, si legge, per proteggere il mercato interno. “Dobbiamo metterci a un tavolo con il governo e discutere di tutto, l’agricoltura può essere ancora salvata”.
La Rai ha fatto sapere che il comunicato “porterà alla conoscenza del grande pubblico i problemi, le difficoltà, le richieste che provengono dal mondo agricolo”. La scelta di Viale Mazzini, “nell’impossibilità di ospitare alcuni rappresentanti sul palco”, è stata, appunto, di affidarsi a un testo scritto. I dirigenti Rai hanno chiesto un comunicato unitario, visto che alla casella di posta elettronica dell’organizzazione in questi giorni sono arrivate decine di richieste da piccole aziende agricole, singoli allevatori, floricultori, produttori.
Fa sentire la sua voce anche Ornella Muti, che con la figlia Naike sta partendo dal Piemonte per andare a Sanremo a supporto della protesta degli agricoltori: “Porterò un bancale di arance calabresi che regaleremo a tutti i vip presenti, anche ai cantanti”. Sottolinea Naike: “Abbiamo risposto all’appello di Amadeus che pensavamo fosse serio e ora ci dicono che dobbiamo chiedere il permesso alla polizia per scaricare le arance?”.