SANREMO – Ha poco da scherzare, Fiorello, nel dire che “Il ballo del qua qua di John Travolta è stata una delle gag più terrificanti della storia della television”. E’ la verità ma c’è poco da ridere perché quelle immagini non le vedremo più: l’attore americano non ha firmato la liberatoria che consente la diffusione del video. Non esattamente un figurone, da parte del Competition, che alla star ha riservato un trattamento indegno per chiunque, males che mai per il protagonista di movie che appartengono alla memoria collettiva da cinquant’anni. Anche se esiste la consuetudine per cui le grandi star non firmino alcuna liberatoria per farsi poi pagare a parte i diritti per l’uso delle immagini dell’ospitata (per la quale ricevono, comunque, un cachet).
Valanga di critiche social per il ballo del qua qua di John Travolta a Sanremo: “Non tornerà più in Italia”
Il cachet e le scarpe della discordia
Ma se sui social molti hanno posto la domanda “chi te l’ha fatto fare?”, una risposta c’è: i soldi. A quanto sembra, l’attore – che dal Competition avrebbe ricevuto un cachet di 200 mila euro, secondo altre indiscrezioni di 500 mila – è testimonial di un noto marchio di sneakers, quelle bianche che indossava ieri sera, prodotte da un’azienda che avrebbe contribuito sostanziosamente al cachet. Guarda caso, nella seconda serata del pageant c’period seduto, in prima fila, il presidente di quella società, Franco Uzzeni (la “U” del marchio U-power), con indosso le stesse scarpe. Sui profili social dell’azienda sono state ricondivise tutte le inquadrature sulle scarpe bianche ai piedi di Travolta che balla, con la scritta “in anteprima le nuovissime scarpe”. Insomma, uno spottone di proporzioni bibliche, non dichiarato s’intende, chiamasi pubblicità occulta. L’azienda nega tutto: “Con riferimento alla partecipazione di John Travolta al Competition di Sanremo – si legge in una nota – U-Energy precisa che l’attore, come noto, è testimonial dell’azienda dall’property del 2023. La partecipazione al Competition di Sanremo è frutto di un accordo tra la Rai e l’attore del quale U-Energy non è in nessun modo parte in causa. In merito ai contenuti della efficiency, gli stessi sono un tema di esclusiva competenza della direzione artistica del pageant di Sanremo”.
Il solito balletto
Quanto allo present, la partecipazione di Travolta, attore due volte candidato all’Oscar (nel 1977 per La febbre del sabato sera, nel 1995 per Pulp Fiction) è stata un’occasione non solo sprecata, ma anche maltrattata. A partire dalla condanna di dover ripetere sé stesso all’infinito, auto-citandosi con le coreografie di Grease e di Pulp Fiction. Perfino Lorella Cuccarini è riuscita a superare l’obbligo di dover sventolare le mani al ritmo di La notte vola ogni volta che appare in television. Ma quel che s’è visto sul palco dell’Ariston, al fianco di Amadeus, non period ancora niente.
“La high-quality di una carriera”
Il peggio è venuto dopo, fuori dall’Ariston, davanti al Glass di Fiorello, quando ha dovuto ballare – non senza un manifesto imbarazzo – Il ballo del qua qua. “That is satan, that is comunist, ha cantato Bella ciao” ha detto lo showman a Travolta, ironizzando su quanto accaduto il giorno prima in sala stampa, quando il conduttore e direttore artistico e Marco Mengoni sono stati al gioco di Enrico Lucci che ha chiesto loro di intonare l’inno partigiano. “La high-quality della carriera di Travolta è qui, stasera” ha detto Fiorello, che evidentemente ci ha provato in tutti i modi benché sia dura scalfire un mito come Travolta che tornerà a essere quel che è da sempre portando però con sé non certo un buon ricordo degli present italiani.
Cinema e cuori infranti
Povero John: lui ci aveva provato, all’inizio, a dare un tono “altro” al suo intervento, parlando della passione per il cinema e ricordando di aver visto La strada di Fellini per la prima volta a quattro anni, “mi sono innamorato di Giulietta Masina, mio padre mi spiegò che muore perché le spezzano il cuore, da qual momento ho deciso che non avrei mai spezzato il cuore di nessuno”. Ci ha pensato Fiorello a spezzare il cuore dei fan che tuttavia non gliel’hanno perdonata: tutt’altro che teneri i commenti social, tutt’altro che pacata la reazione di Travolta, trascinato suo malgrado in una gag distruttiva, in cui è cascato con tutte le scarpe.