Non è certo una rivelazione. Chi lo ha visto sul palco, ai concerti, non è rimasto sorpreso vedendolo in azione al Pageant di Sanremo accanto a Amadeus.
Perché Marco Mengoni non è solo un cantante che si esprime con la musica, sa comunicare come pochi: emotivo, empatico, non nasconde la fragilità. Svela sé stesso senza filtri, comunica quello che prova, si consegna al pubblico.
Forse per questo chi lo segue, oltre advert amare la sua musica, lo ama come persona. Sul palco dell’Ariston ha dimostrato di essere uno showman, che il suo futuro può essere su palchi molto diversi.
Nel 2025 torna in tour negli stadi, ma se la Rai non se lo lascia scappare, vista la efficiency al Teatro Ariston, sembra pronto per un one man present su misura. Il talento c’è. E viste le reazioni sui social, X (ex Twitter) impazzito per lui, il pubblico è tutto dalla sua parte.
Al Pageant period emozionato ma by way of by way of è apparso sempre più sicuro, la trovata del “preserbacino”, con i baci per tutti e l’thought che chiunque possa baciare chi vuole (“Tutti i baci – cube – hanno gli stessi diritti”) colpisce nel segno. Un modo per lanciare un messaggio importante e ironizzare sul bacio dello scandalo della scorsa edizione, tra Rosa Chemical e Fedez.
Il vincitore del pageant del 2023 con Due vite, chiamato da Amadeus come co-conduttore, si è messo a studiare la storia del pageant davvero, a ritrovare i momenti che lo avevano emozionato. Come quelli con Anna Marchesini, al pageant di Fabio Fazio nel 1999. E così ha voluto rendere omaggio alla grande attrice, scomparsa nel 2016.
Dopo avere indossato un colletto da Amleto, ha riproposto un estratto del monologo di ‘Rossana l’attrice’ sketch ironico di Marchesini su un’improbabile protagonista di teatro impegnato. “Ho riscoperto il suo genio assoluto. Lei è stata la mia musa per questa esperienza, mi ha ispirato molto. Rido alle lacrime quando vedo i suoi sketch. La sento vicina, un feeling molto profondo, anche se io non ho un grammo del suo talento”.
Cube che è solo un cantante, che, per carità, per ora gli bastano “le sue canzoncine”. Ma potrebbe fare tante cose. È’ un formidabile imitatore (“Anche nella vita normale faccio le voci per uscire dai momenti di imbarazzo”), il cinema lo ha corteggiato.
È un bellissimo ragazzo ma è anche buffo, perché coltiva l’autoironia, sa mettersi in gioco. Dai chili di troppo che lo mettevano in difficoltà al corpo ritrovato, al gioco della moda che lo ha aiutato a svelarsi, anche nel modo di presentarsi al pubblico, c’è stata un’evoluzione.
L’autostima è sempre una conquista; oggi, a 35 anni, sa che può essere chi vuole: “Credo che il mio stile cresca insieme al mio modo di vivere. In questo momento sembro apparentemente più giovane nel vestirmi perché sto cercando in me quella parte lì. Per troppi anni sono stato troppo aggressivo con me stesso, un po’ troppo severo: oggi vorrei che anche dal modo in cui mi vesto venisse fuori la gioia, la voglia di divertirsi. Voglio essere felice, godermi la vita, pensare un po’ di meno e guadagnare più leggerezza. Il mio stile segue la mia crescita come uomo, di cui sono abbastanza soddisfatto”.