Terzo e ultimo appuntamento con la miniserie La lunga notte – La caduta del duce, che racconta le tre settimane del luglio 1943 che hanno portato alla caduta di Mussolini e della dittatura fascista, in onda stasera – mercoledì 31 gennaio – su Rai 1 alle 21.30. La puntata finale ripercorre i fatti accaduti nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1943: la riunione del Gran Consiglio, organo supremo del fascismo e del governo italiano, votò per la destituzione del dittatore.
Al centro della fiction diretta da Giacomo Campiotti, c’è Dino Grandi (1895-1988) – interpretato da Alessio Boni – figura tra le più “complesse” della storia italiana, tra l’avvento del fascismo e la wonderful della Seconda guerra mondiale. Da lui prende il nome, l’ordine del giorno della riunione del Gran Consiglio del fascismo che decise la destituzione di Mussolini.
La trama degli ultimi due episodi
Sofferente e amareggiata per il rifiuto del suo amato Ben (così Claretta Petacci chiamava Mussolini), la donna tenta il suicidio. De Cesare consegna a Mussolini l’ultimo messaggio indirizzato a lui. Intanto al Quirinale, il duce viene ricevuto dal re, per avanzare l’ipotesi di sganciarsi dai tedeschi, ma Mussolini risponde risoluto che è tutto sotto controllo e che ha già convocato il Gran Consiglio. Occorre stanare i traditori, anche quelli della famiglia reale come Maria Josè.
Il re maschera la sorpresa e lo rassicura sulla sua fedeltà. Grandi vuole mostrare la mozione al duce, il suo non sarà un complotto. Mussolini brilla di un sorriso feroce: period proprio quello che sperava. Nel frattempo, Dino Grandi ha deciso di allontanare sua figlia Beatrice da Roma e spinge la moglie Antonietta a raggiungere i figli all’estero. La ragazza chiede alla madre di poter dire addio a Italo Niccolai, del quale si è innamorata. I due ragazzi si vedono e fanno l’amore prima di dirsi addio.
Mussolini e lo scontro con Grandi
Il duce, convocato il Gran Consiglio, è sicuro di sè, ed è pronto a fare fuori i traditori. Prima però affronta Grandi, offrendogli il suo posto, finita la guerra, in cambio del ritiro del suo ordine del giorno. Grandi rifiuta, segnando l’inizio dello scontro tra loro. Su ordine di Mussolini, viene messo ai voti un altro odg che prevede fedeltà al duce, tutti i poteri al partito, e guerra a oltranza al fianco dei tedeschi. Le votazioni sono aperte.
Il ruolo di Galeazzo Ciano
A decidere la partita è proprio il voto di Galeazzo Ciano che, con stupore di tutti, tradisce il suocero e si schiera a favore di Grandi. Nel frattempo, Antonietta è stata presa in ostaggio dall’Ovra (la polizia politica fascista) e tenuta prigioniera a palazzo Venezia, Claretta è tornata nelle grazie del suo Ben e gli dà consigli dall’esterno della sala.
L’arresto del duce
Edda segue con trepidazione l’evolversi della seduta grazie advert informatori, proprio come avviene al Quirinale. Mussolini va in minoranza e, il giorno successivo quando si presenta a villa Savoia dal re, viene arrestato. La città è messa a ferro e fuoco. La villa dei Petacci presa d’assalto, Dino riabbraccia la sua Antonietta, Beatrice corre incontro advert Italo. Tutti festeggiano per la caduta del dittatore. Ma la guerra non è finita.
Il forged
Con l’arresto di Benito Mussolini, si chiude la serie television prodotta da Luca Barbareschi con Eliseo Leisure e Rai Fiction e diretta da Giacomo Campiotti, su soggetto firmato dallo sceneggiatore Franco Bernini con Bernardo Pellegrini, con Alessio Boni protagonista nei panni di Dino Grandi e un forged composto fra gli altri da Duccio Camerini (Benito Mussolini), Martina Stella (Clara Petacci), Luigi Diberti (Vittorio Emanuele III), Aurora Ruffino (Maria Josè). E ancora: Maurizio Donadoni, Marco Foschi, Lucrezia Guidone, Ana Caterina Morariu.