Sognava di diventare una pittrice. Una soffitta, grandi finestre. «Invece un giorno ho incontrato i ragazzi». A vent’anni compiuti, Antonella Ruggiero non aveva mai cantato. «Non davanti a un pubblico, qualcuno che mi giudicasse. A parte qualche motivetto in casa, camminando per strada, o quando salivamo sulle alture di Genova: perché da lassù prendeva meglio il segnale delle prime radio personal».
Abbonati per leggere anche
I commenti dei lettori