Fanelli & Mastandrea: “C’è voluto coraggio ma è stato un onore far parte del movie di Paola Cortellesi”

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C’è ancora domani, e di domani ce ne sono molti di più saranno parecchi. Alla sua seconda settimana in sala il movie di Paola Cortellesi ha ancora l’incasso più alto e supera i sette milioni, in un botteghino che annovera tanti italiani, Comandante di Edoardo De Angelis con Pierfrancesco Favino a 1 milione e 700mila, Io capitano di Matteo Garrone a 4 milioni, il fenomeno per ragazzi Me contro te con 4,2 milioni, l’esordio di Claudio Bisio, L’ultima volta che siamo stati bambini a 1,3. Un successo benedetto da autori e attori, felici i colleghi, soprattutto per Cortellesi. Ricorda Massimiliano Bruno: “Eravamo pischelli e già parlava di rifare l’onorevole Angelina, dopo venti anni c’è riuscita. Applausi”. Secondo Marco Manetti al cinema si sta tornando grazie ai movie di Cortellesi e Garrone, “parlano al cuore del pubblico e lo richiamano in sala”. Daniele Luchetti sottolinea “in sala arrivano movie ben pensati, costruiti, prodotti con finances importanti”. I più felici sono Emanuela Fanelli e Valerio Mastandrea, che nel progetto di Paola Cortellesi hanno creduto subito.

Paola Cortellesi, il backstage (molto speciale) del debutto da regista, ‘C’è ancora domani’

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Come siete stati coinvolti in questo movie? E cosa avete pensato la prima volta che avete letto questa storia?

Fanelli: “Con Paola siamo andate a cena, mi ha raccontato il movie in modo molto, molto approfondito. Solo alla tremendous mi ha detto: ‘Mi piacerebbe che Marisa fossi tu’. È stata un’emozione molto grande sia professionalmente che personalmente. E questo ha portato più ansia. Paola è un’artista che stimo tantissimo. È piena di talento, ma è stata anche fondamentale e importante per me da preadolescente: mi ha fatto vedere un modo in cui si poteva fare questo lavoro non convenzionale e quindi non volevo deludere un’artista che è così importante per me non deludere neanche una persona che nella mia vita è molto importante. La cosa mi ha causato tanta ansia. Quando l’ho letto pensavo che fosse veramente una scelta coraggiosa da parte sua, come esordio nel primo movie. È stato un onore per me partecipare, essere chiamata a prendere parte nel ruolo di Marisa”.

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Mastandrea: “Invece a me ha telefonato e mi ha chiesto se volevo leggere il movie. L’ho letto e lei mi ha chiesto: secondo te ce la fai a fare questo ruolo? Io ho risposto: secondo me no. Però parliamone. Ne abbiamo parlato, ci abbiamo lavorato. Lei voleva che lo facessi io, ma period consapevole dei rischi di caratteristiche caratteriali che mi porto appresso”.

‘C’è ancora domani’, il movie diretto e interpretato da Paola Cortellesi – trailer

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Aveva paura di portare troppa empatia al personaggio?
Mastandrea: “Esatto. Anche un po’ per mancanza veramente di phisique du rôle, l’attitudine che ho nel dare vita ai personaggi. E poi il copione si prestava a delle trappole di cose da ridere enormi. Questo personaggio non l’ho fatto a briglia sciolta ma con la museruola pronta perché dovevamo stare molto attenti, sempre a cercare di calibrare tutto. Ma anche a me ha lusingato il fatto che mi volesse accanto a sé nella sua opera prima. È come se inviti le persone a care a vedere quello di cui sei fatto. Noi non siamo stati invitati, facevamo parte di quello che Paola voleva portare al pubblico. Ed è stato bello”.

Fanelli: “Abbiamo fatto tante show prima del movie e ho visto il lavoro che hanno fatto Valerio con Paola sul togliere qualsiasi possibilità di gag, portare la risata. Lui che è uno degli attori che ha più possibilità umoristiche. Mi ha insegnato tanto. Per ego e possibilità Valerio potrebbe andare su strade che conosce bene e su cui sa che può dare il massimo, e invece tenta cose nuove. È stata una lezione”.

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Mastandrea: “Si tratta di un movie dove gli equilibri erano veramente sottili e Paola sicuramente è stata un po’ incosciente, fortemente coraggiosa e sicura di sé nel portare un movie così, che è un movie dalla tematica immensa, enorme, eterna. Direi però che lo ha fatto usando il cinema nella maniera più utile possibile. Quello che ti permette di fare il cinema è sicuramente meno forte della realtà, che è sempre più forte di un movie. Ma ti racconta la realtà in una maniera poetica e devastante nella sua poesia, penso alle scene di violenza accompagnate da quelle coreografie. È una cosa unica. Ti cube che in quella famiglia quella routine delle botte period come mettere su un disco. Ci sono tante letture”.

Festa di Roma, Paola Cortellesi protagonista del primo pink carpet dell’edizione 2023

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Il movie è anche un caldo e dovuto tributo a una generazione di donne che hanno ricostruito l’Italia. Che cosa ha significato per voi, che rapporto ha avuto con le vostre nonne?

Fanelli: “Io per Marisa mi sono ispirata, intonata soprattutto a mia nonna paterna, mamma Silvana, romana e giovane durante la guerra period una donna molto simile. Mi ha emozionato anche la scelta di Paola di mettere proprio la lente d’ingrandimento su una famiglia, una donna comune, all’altezza del termine comune, perché annulla qualsiasi particolarità. Però sono state le donne che davvero hanno ricostruito quello che period il tessuto sociale del nostro Paese, che non sono entrare nella storia singolarmente perché hanno compiuto gesti eroici, ma tutte insieme sono la Storia, quindi è molto emozionante.

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Mastandrea: “La mia bisnonna period del 1902, è morta nel 2003 e ha attraversato un secolo intero. Period portatrice di filastrocche, soprattutto, a cui io ero molto affezionato perché ci leggevo una vita in bianco e nero che non avevo mai vissuto. Il lavoro, il diritto al lavoro, la fatica di raggiungere un posto di lavoro. E oggi posso dire che in certi aspetti non è cambiato niente. Purtroppo – senza voler spoilerare – l’unica cosa che è cambiata è che il finale di questo movie ha un valore enorme e oggi non vale quasi più niente. Questa è la cosa che più mi commuove vedendo quel finale, ma mi fa anche disperare al pensiero di quanto quel gesto e quell’opportunità oggi siano considerati un po’ così. Anche attraverso quella roba lì passa tutto”.

Paola Cortellesi: “Anche se ambientato nel passato il mio movie guarda al futuro”

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