LUCCA – Un gruppo di adolescenti di un liceo romano di periferia, i conflitti con genitori e insegnanti, i tormenti dell’età, le amicizie e le relazioni. E i superpoteri. È stata presentata al Lucca Comics & Video games, space Film, la serie Noi siamo leggenda diretta da Carmine Elia, sei serate dal 22 novembre su Rai 2 e RaiPlay e a seguire su Prime Video. Una serie corale con un parterre di giovani attori tra cui Emanuele Di Stefano, Nicolas Maupas, Giacomo Giorgio, Beatrice Vendramin, Giulio Pranno, Valentina Romani, Milo Roussel, Sofya Gershevich, Margherita Aresti, Giulia Lin. Una coproduzione Rai Fiction e Fabula Footage, prodotta da Nicola e Marco De Angelis, in collaborazione con Prime Video.
‘Noi siamo leggenda’, cinque ragazzi con cinque superpoteri alle prese con l’adolescenza
Massimo (Di Stefano) ha da poco perso la madre quando scopre che la rabbia che cova può diventare suo malgrado un’arma, nei momenti di collera le sue mani diventano torce capaci di dare fuoco e fondere i metalli, ma presto anche i suoi amici cominciano a sviluppare dei poteri: chi riesce a curare e riportare in vita animali e uomini come Andrea, chi può cambiare d’aspetto come Lin, Massimo sviluppa una forza immensa e Greta viaggia nel tempo fino a Jean che si scopre invincibile, non muore e se si ferisce guarisce immediatamente. Jean è interpretato da Nicolas Maupas, 25 anni appena compiuti, l’attore lanciato da Mare fuori (period Chiattillo, uscito alla high quality della terza stagione), protagonista della Bella property cinematografica e prossimamente nel forged della serie internazionale Il conte di Montecristo.
Nicolas Maupas, chi è Jean, il suo personaggio?
“È un tipo di adolescente che si può incontrare facilmente, io anche ne ho conosciuti di Jean. È un ragazzo che si sta confrontando con le sue fragilità e paure che derivano molto dalla sua famiglia e in particolare dalla figura paterna. Che lo vorrebbe più reattivo, più sciolto ma quella non è la sua indole, è un ragazzo schivo e nella vita ha incontrato degli ostacoli. La serie parla di poteri e il suo potere lo porterà a interrogarsi sulla sua personalità, decidere se cambiare oppure no”.
Nella serie Jean ha una mamma francese, nella realtà lei ha un papà francese… ci avete giocato sul set?
“Un poco sì, abbiamo inserito qualche battuta. Il personaggio period così anche in sceneggiatura, quando Carmine l’ha letto mi ha detto ‘devi farlo assolutamente visto che sei anche tu per metà francese’. Io questa mia doppia identità l’ho sempre vissuta molto bene, mi ha permesso di scoprire due realtà, due tradition various che mi hanno sicuramente arricchito”.
Il regista è Carmine Elia che l’aveva diretta nella prima stagione di ‘Mare fuori’. Vi siete ritrovati.
“Con Carmine ho sempre lavorato bene e tanto, è un regista che ti strizza sul set ma in senso buono, ti chiede tanto ma ti fa dare tanto. È molto bravo a creare il gruppo e a far lavorare tutti in un progetto collettivo per una stessa concept. Sia per Mare fuori che per Leggenda ha fatto tanti briefing per raccontarci la sua visione della serie o della scena. Gli voglio tanto bene, mi ha tanto aiutato”.
A proposito di visione, il regista ha detto che il fantasy è un pretesto per parlare dell’adolescenza.
“È vero che i superpoteri sono un pretesto, non è una serie che punta alla spettacolarità però si utilizza un altro linguaggio per raccontare una generazione. Funzionano da metafora: siamo una generazione che deve confrontarsi con strumenti nuovi, nuove possibilità… un po’ come i poteri. Sta a noi decidere come utilizzarli, ci si chiede spesso se è difficile essere giovani oggi ma io credo che sia semplicemente diverso. Questi ragazzi si confrontano con qualcosa di totalmente differente, i poteri sono una lente di ingrandimento per paure e possibilità”.
Come è andata sul set tra stunt e effetti speciali?
“In realtà poi gli effetti sono stati principalmente aggiunti in postproduzione e molto dell’effetto è ottenuto dalla regia. Però posso dire che è stato molto divertente lavorare con gli stunt, che sono bravissimi anche se molto giovani, fondamentalmente dei coetanei coi quali scherzare, ho imparato molto da loro sul set”.
So che è un appassionato di genere, qual è il suo superpotere preferito?
“Sono molto appassionato del mondo Marvel anche se c’entra veramente poco con la serie che abbiamo realizzato noi. Ma anche tutto il mondo di Harry Potter, Il signore degli anelli, fantascienza e fantasy mi hanno sempre attratto fin da piccolo. Forse tra tutti i superpoteri alla high quality scelgo il più banale: poter volare come Spiderman o Batman”.
In Italia è un genere poco frequentato. L’eccezione è stato il dittico di Gabriele Salvatores, ‘Il ragazzo invisibile’.
“Ricordo di averlo visto con la scuola, è uscito che ero ancora al liceo. Trovo che sia stato un ottimo ponte tra due mondi: il fantasy e la fantascienza fatta dagli americani, ma con un racconto in cui noi italiani secondo me siamo bravissimi”.
Alla Festa di Roma hanno presentato i primi due episodi della quarta stagione di ‘Mare fuori’. C’è un pizzico di nostalgia per quel mondo che ha lasciato?
“L’effetto nostalgia c’è quando rivedi gli amici, nostalgia del gruppo e del lavoro insieme. È stata un’esperienza molto importante per me, è stato il vero trampolino di lancio per me ed è il personaggio che mi ha permesso poi di avere altre possibilità. È stata la nascita di questo mestiere”.
Quando ha capito che recitare period il suo mestiere? Come ha reagito la sua famiglia?
“È stato un processo piuttosto naturale e i miei genitori mi hanno sostenuto, semplicemente facendomi capire che period una mia scelta, che solo io potevo mettermi in gioco. Dopo il liceo mi sono iscritto all’Accademia a Milano, ma la decisione è arrivata presto, guardando movie fin da ragazzo sapevo che period quello che volevo fare, mi facevo dei movie mentali su questo. Raccontare per immagini è il mio modo per esprimermi e capirmi. Ho sentito proprio la classica vocazione ma in modo semplice e divertente”.
Il cinema è sempre stato il suo porto sicuro, anche prima di fare l’attore. Quali sono i movie, gli attori che l’hanno condotta in questo porto?
“Ci sono tanti attori che ho sempre ammirato da Christopher Walken a Jack Nicholson, sono cresciuto con i suoi movie. Da Qualcuno volò sul nido del cuculo, Straightforward rider, Shining… il genere mi piace. Uno dei primi movie che mia mamma mi ha fatto vedere è stato Belfagor o Il fantasma del Louvre, poi però non l’ho fatta dormire per due settimane per la paura che mi ero preso. Sono sempre stato incuriosito da quel tipo di movie, ma sono anche un grande romantico. Uno dei miei movie preferiti è Lei con Scarlett Johansson e Joaquin Phoenix, quello per me è un titolo da porto sicuro perché puoi crogiolarti in questo dialogo d’amore”.
Tra pochi giorni arriva anche una nuova stagione del Professore. L’incontro con Alessandro Gassmann come l’ha segnata?
“È stato un bellissimo incontro per tutti noi ragazzi del Professore, il suo ruolo all’interno della serie è un ruolo chiave. Il professore di filosofia è un punto di riferimento per tutti questi ragazzi e Alessandro personalmente mi ha fatto appassionare al soggetto filosofico e come lo interpretava lui. Mi sono chiesto come doveva essere un professore di fronte a una classe di studenti, mi sono chiesto se un giorno mi capiterà un ruolo del genere. Vedere Alessandro diventare il professore è stato molto emozionante, abbiamo parlato e scherzato tantissimo sul set. Ci ha dato tanti consigli e mi ha aiutato a tirare fuori qualcosa in più in ogni scena”.
Il popping out di Simone, il suo personaggio, ha avuto un grande impatto.
“Simone è un personaggio tosto che tocca una tematica delicata che è quella dell’orientamento sessuale. Vorrei che fosse più semplice da affrontare ma ancora oggi ci sono argomenti tabù. Io ho cercato di affrontarlo in modo semplice, è stato bello scoprire questo ragazzo ed è stato bello ricevere commenti e messaggi di persone che mi hanno scritto che il personaggi li ha aiutati nell’accettazione di sé, nel popping out. Mi sono sentito utile”.
Il prossimo è un progetto internazionale come ‘Il Conte di Montecristo’. So che è votato al silenzio ma che è esperienza è stata?
“Posso solo dire tostissima e bellissima”.