Si sono interrotte le trattative tra gli attori e gli studios di Hollywood ed è così sfumata la possibilità che lo sciopero degli artisti in corso da tre mesi possa interrompersi. L’alleanza di studi e i servizi di streaming che negozia con gli attori ha reso noto che “le due parti sono così distanti nelle trattative contrattuali che non ha senso continuare”. Il sindacato degli attori ha criticato quelle che hanno definito “tattiche di bullismo” della controparte.
I negoziati erano ripresi la scorsa settimana per la prima volta da quando gli attori hanno scioperato a luglio. Secondo gli studios l’accordo offerto è stato generoso quanto quello che ha posto superb allo sciopero degli sceneggiatori il mese scorso. Gli attori hanno definito questa “disinformazione”, dicendo che l’offerta non period neanche lontanamente generosa come descritta.
La contrattazione tra attori e produttori americani è dunque sospesa. Il tavolo è saltato mercoledì, dopo nemmeno due settimane da quando gli Studios e i lavoratori in sciopero dal 14 luglio sono tornati a sedersi gli uni di fronte agli altri per raggiungere un accordo sul nuovo contratto triennale degli interpreti impegnati nelle produzioni di cinema e television.
“I negoziati tra Amptp (l’Alleanza che riunisce le case di produzione e tradizionali e i servizi di streaming) e Sag-Aftra (il sindacato degli attori) sono stati sospesi dopo che Sag-Aftra ci ha sottoposto la sua proposta l’11 ottobre”, si legge nella nota che l’alleanza dei produttori ha emanato in tarda serata. “Dopo significative conversazioni, ci risulta chiaro che la distanza tra Amptp e Sag-Aftra è incolmabile e il dialogo non è più produttivo. La proposta che ci hanno presentato”, spiega il documento dei produttori, “includeva un bonus per le opere in streaming che, da solo, ci costerebbe più di 800 milioni di dollari l’anno: un onere economico insostenibile”.
Gli attori puntano al 2 per cento dei profitti di ogni movie o serie television trasmessa su una piattaforma di streaming, oltre alla percentuale dei diritti d’immagine. Gli sceneggiatori, che hanno firmato l’accordo con gli Studios il 24 settembre dopo 148 giorni di sciopero, si erano accontentati di meno: un bonus per le opere che superano determinate soglie di successo, cioè di visualizzazioni domestiche e internazionali.