Rolling Stones, Mick Jagger vuole dare il catalogo della band in beneficenza

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Il catalogo musicale dei Rolling Stones non è in vendita e il frontman Mick Jagger ha suggerito che, piuttosto, è pronto a donarlo in beneficenza. “I ragazzi non hanno bisogno di 500 milioni di dollari per vivere bene. Preferisco fare qualcosa di buono nel mondo“, ha detto in un’intervista al Wall Avenue Journal, il  leggendario cantante riferendosi ai figli.

Ottanta anni e otto figli

Jagger, 80 anni, ha otto figli tra i sei e 52 anni. La band nei prossimi giorni (il 20 ottobre per l’esattezza) farà uscire il ventiquattresimo e ultimo album della band intitolato Hackney diamonds. E intanto si diverte a far uscire sul suo account Instagram, immagini delle sue vacanze in Sicilia.

Questione di diritti

Gli Stones hanno il controllo sulla loro musica uscita dopo il 1971: l’anno prima il loro ex contabile, Allen Klein, che è morto nel 2009, si period assicurato i diritti su tutta la produzione precedente e la sua società, Abkco Information, detiene tuttora il copyright su brani leggendari come (I can not get no) Satisfaction, Paint it black e Ruby Tuesday.

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Diventare vecchi

Prima di Jagger, l’anno scorso Keith Richards aveva affrontato l’ipotesi di vendere in un’intervista con la Cbs: “Non so se siamo pronti. Andremo avanti per un altro po’, ci metteremo dentro altra roba. L’unica cosa che significa la vendita di un catalogo è che stai diventando vecchio“.

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Il caso Taylor Swift

Nell’intervista al Wall Avenue Journal, Jagger ha affermato di “non essere bravo con gli affari”, facendo riferimento al pasticcio del 1970 che finì in tribunale e lasciò la band a lungo in cattive acque: “All’epoca l’industria period agli albori e non c’period gente in grado di consigliarti come si deve. Ma sai, succede ancora”, ha detto alla bibbia di Wall Avenue. “Guarda quel che è successo a Taylor Swift. Non conosco i dettagli se non che non è contenta”, ha aggiunto, alludendo alle disavventure della famous person di Pink, costretta a registrare di nuovo la sua musica dopo che i grasp dei primi sei album sono finiti nelle mani dell’ex supervisor Scouter Braun con l’acquisto della sua vecchia etichetta Massive Machine Information.

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Il mercato dei cataloghi musicali

Gli Stones sono forse l’ultimo baluardo che resiste alle tentazioni del fiorente mercato dei cataloghi musicali. Hanno gettato la spugna di recente, sull’esempio di Bob Dylan, altri grandi vecchi come Paul Simon, Neil Younger, Bruce Springsteen e gli eredi di David Bowie. Le vendite, sull’ordine di alcune centinaia di milioni di dollari a catalogo, avevano visto un increase durante l’epoca del Covid quando le tournée erano bloccate. Erano anche sembrate, specialmente per musicisti anziani, un modo lineare di organizzare la successione monetizzando la loro creatività a vantaggio degli eredi.

Non solo artisti senior

Di recente tuttavia anche artisti più giovani sono saltati a bordo per approfittare forse di un development ancora finanziariamente favorevole ma che dà segnali di rallentamento: questo spiega advert esempio perché quarantenni come Justin Timberlake, John Legend e da ultimo la 38enne Katy Perry abbiano deciso di vendere battendo il ferro finché è caldo.

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