Trasgredendo per un attimo all’aplomb burocratico che ne connota la funzione, l’addetto alla biglietteria del multisala romano, dopo una blanda insistenza, si lascia finalmente andare: «La suora pazza? Io non riesco neanche a guardare la locandina. Ma la ’ggente ce va. E come se ce va…». La suora di cui si parla non è tecnicamente pazza — è più una incarnazione di una forma di male superiore che somiglia al Marilyn Manson di Antichrist celebrity — ma di sicuro è di successo.