Paolo Sorrentino: “’Parthenope’ è il mio movie più sentimentale, invita il pubblico advert abbandonarsi”

0
1
paolo-sorrentino:-“’parthenope’-e-il-mio-movie-piu-sentimentale,-invita-il-pubblico-advert-abbandonarsi”

“Volevo raccontare la lunghezza del viaggio di una vita, che è un viaggio epico, perché ciascuno di noi è eroico nell’affrontare la vita con tutti suoi rovesci e le sue sfaccettature”. Paolo Sorrentino per Parthenope, il suo movie più sentimentale, aveva immaginato un pubblico di giovani e – con la neonata distribuzione Piper Movie – ha scelto una chiave inedita per presentarlo: una settimana di anteprime di mezzanotte, alcune alla presenza dell’autore, dei suoi tre giovani e bravissimi protagonisti – Celeste Dalla Porta, Dario Aita e Daniele Rienzo – ma anche Peppe Lanzetta, il musicista Gué, la direttrice della fotografia Daria D’Antonio. Il primo incontro si è consumato alla Sala Troisi di Roma, a questa tappa ne seguiranno altre – tra le tappe ovviamente Napoli, ci saranno anche Milano, Bologna – mentre l’arrivo in sala canonico del movie è previsto per il 24 ottobre.

094923735 c0032adc 386c 4be5 95a2 e9eeb28656f0 - Paolo Sorrentino: “’Parthenope’ è il mio movie più sentimentale, invita il pubblico advert abbandonarsi”
Sorrentino al cinema Troisi 

Sollecitato da Malcom Pagani, Sorrentino ha definito Parthenope “un movie sull’concept del tempo che passa. Che non significa stare li advert avere rimpianti, rimorsi e malinconie. Vuol dire raccontare la lunghezza e l’ampiezza della vita della quale ciascuno di noi è protagonista, indipendentemente dall’età che abbiamo. Ed essere protagonisti della nostra vita, lunga e ampia, fatta di delusioni, illusioni, rimorsi, di speranze, di amori mancati, di amori riusciti, fa di ciascuno noi, a seconda del sesso, un eroe o un’eroina. Quindi volevo raccontare la lunghezza del viaggio di una vita, che è un viaggio epico, proprio perché ciascuno di noi è eroico nell’affrontare la vita con tutte le sue, i suoi rovesci e le sue sfaccettature”.

Spiega, Sorrentino, la scelta dell’esergo di Celine che apre il movie, “Certo che è enorme la vita, ci si perde dappertutto”: “In quelle poche parole c’è condensato tutto il significato della vita che, come diceva Manganelli, non si vive ma che accade. La vita accade, che è un verbo molto più bello. E dentro questo accadere ci si abbandona, l’abbandonarsi coincide con il cadere dentro un precipizio controllato e quindi la vita è una serie di accadimenti che si depositano. Questo movie è una specie di deposito che viene aperto”.

090312209 c3d50157 6171 41d5 a8f8 1f06313afd4f - Paolo Sorrentino: “’Parthenope’ è il mio movie più sentimentale, invita il pubblico advert abbandonarsi”

La protagonista Parthenope, giovane donna che si concede il lusso di non uniformarsi cube: “E’ il ritratto di una donna spontanea e libera in una città che ti mette a disposizione la possibilità di essere liberi, perché Napoli è una città che raramente giudica e raramente ti costringe advert avere dei comportamenti seguendo dei canoni. Quindi, il luogo ideale dove poter coltivare la libertà e la spontaneità e dove poter inseguire la libertà”. Ragiona Sorrentino, ancora, su Napoli, la definisce “una città che ti consente di fare come ti pare, fin troppo, lo si vede dalle cronache come venga presa troppo alla lettera questa concept. Però ha questa caratteristica, ti regala l’illusione della libertà. Come tutti i luoghi dove c’è grande libertà, c’è anche tutto il rovescio della medaglia e nel movie ho provato a mettere tutto quello che riguarda il sordido, l’illegale, il melmoso, una serie di rovesciamenti di quella che è l’immagine della città. La città si presenta in un modo, ed essendo una città che recita continuamente tutto ciò che si mette in mostra in realtà si sta occultando. È una legge inevitabile, quando ti mostri in realtà ti sta nascondendo. E Napoli così è una città che si mostra continuamente e quindi in realtà possiede molti più segreti di tanti altri luoghi che conosciamo”.

172615042 8bfcf925 dc2e 4865 ae2f ac4ca8194174 - Paolo Sorrentino: “’Parthenope’ è il mio movie più sentimentale, invita il pubblico advert abbandonarsi”

Nella sua strada la protagonista Parthenope incontra un professore di antropologia, Silvio Orlando, che diventa il suo mentore e che le cube “Voi giovani volete sempre le risposte, ma non sapete fare le domande”. I giovani sono pieni di domande, che restano senza risposta:” Questo è anche un po’ il compito di un movie. Quando si fa un movie, lo spettatore diventa subito bambino, pone un sacco di domande e vorrebbe tutte le risposte: il compito di chi fa il movie, di ricordare che non ci sono risposte. Da questo punto di vista sarebbe una condanna essere utili a qualcuno, un’attività sconcia, di fatto”.

Silvio Orlando / A cielo aperto: “Napoli rappresenta le mie radici. Nell’ultima parte della mia vita vorrei vivere la città a tempo pieno”

gif;base64,R0lGODlhAQABAAAAACH5BAEKAAEALAAAAAABAAEAAAICTAEAOw== - Paolo Sorrentino: “’Parthenope’ è il mio movie più sentimentale, invita il pubblico advert abbandonarsi”

Accostando La grande bellezza a Parthenope, parla di due movie rovesciati, uno sul disincanto e uno sull’incanto. “La grande bellezza period un movie sul bello quando il mondo period brutto. E questo invece è un movie sul bello quando il mondo period bello”. L’immagine da cui è partita la storia del movie – svela il regista – “period quella di una donna che esce dall’acqua. Lo sceneggiatore Umberto Contarello mi aveva suggerito un’immagine più bella, di lei che entra in un bar e si asciuga i capelli. Ma non l’ho messa – sorride – altrimenti mi dicono che sono estetizzante e barocco e già lo sono di mio. Ma il contrario significa ricominciare a diventare utili, che al cinema significa essere irrilevante“.

Da molto tempo Sorrentino ha detto di aver perso interesse ai virtuosismi estetici e stilistici. Di aver cambiato registro, aver dato spazio al sentimento. “Non sono molto più interessato ai movie come potenzialità del mezzo in termini tecnici. Per lungo tempo la cosa che mi ha affascinato e ora non mi affascina più. L’unica cosa che mi affascina è esplorare una dimensione di sentimenti all’interno di un movie, di sentimenti prevalenti in quel momento. E questo è un movie, per me, solo ed esclusivamente sentimentale. E in questo senso è anche un movie molto semplice. Non c’è tanto da capire, è un movie che piace nel momento in cui ci si abbandona e si riesce a trovare una corrispondenza sentimentale fra chi lo guarda e quello che accade sullo schermo”.

Isabella Ferrari nel movie interpreta una ex diva e cube a un’allieva: “Se vuoi essere una brava attrice, devi essere curiosa”. La dote indispensabile per un regista, secondo Sorrentino, è “la concentrazione. Fare un movie è un viaggio lungo, bisogna essere concentrati per un anno e mezzo e non è facile. È quella la dote, secondo me, principale”. Sorrentino progetta un nuovo movie: “Per alcuni registi i movie sono come I figli, per me sono come fidanzate: dopo la proiezione pubblica è come se ci fossimo lasciati, spero che gli spettatori ora si fidanzino con il movie. Ora ho una nuova fidanzata che è il nuovo movie, ma del quale, come succede spesso, essendo all’inizio non se ne può parlare, è un segreto”.

Questi gli altri appuntamenti: Milano il 20 settembre, con il rapper Guè all’Anteo Spazio Cinema (23:30) e Cinema Beltrade (0:15), a Napoli il 21 settembre, con Peppe Lanzetta, tra gli attori protagonisti del movie, ai Cinema Filangieri (23.30) e Modernissimo (mezzanotte), Lunedì 23 ci saranno Luca Bigazzi e Daria D’Antonio al Troisi, Mercoledì 25 I tre protagonisti, Celeste Dalla Porta, Dario Aita e Daniele Rienzo al Troisi.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here