Gli Emmy, gli Oscar della television americana, sono stati assegnati questa notte a Los Angeles in una cerimonia che ha per lo più confermato i pronostici, tranne per la serie commedia. Che è stata vinta, a sorpresa ma senza nessuna polemica, da Hacks, ambientata nel mondo della rise up comedy.
Per attivare l’iscrizione alla e-newsletter The dreamers, dedicata al cinema e alle serie television, clicca qui
Hacks
Partiamo quindi da questa serie: Hacks, arrivata in Italia in ritardo. Mentre in America si celebra la terza stagione (oltre al premio principale hanno vinto anche l’attrice protagonista Jean Good e la miglior sceneggiatura) da noi sono disponibili le prime due stagioni su Netflix. Per chi ancora non ha iniziato il viaggio con Deborah e Ava ecco cosa c’è da sapere.
La rise up comedy, e lo sanno bene gli artisti che ci si misurano, è un equilibrismo, è una ricetta che non sempre dà lo stesso risultato, è un’alchimia di luoghi, tempi, contesti. Non sempre quello che fa ridere a Las Vegas fa ridere anche dall’altra parte del mondo e non sempre quello che faceva ridere negli anni Ottanta continua a far ridere oggi. Sono due mondi che si scontrano o raramente si incontrano quelli della veterana Deborah Vance – una lunga carriera e una residence in uno dei on line casino di Las Vegas, Jean Good – e quella di Ava Daniels (Hannah Einbinder), autrice di commedie “cancellata” dal settore per un tweet scorretto contro un politico. In tre stagioni (ma gli autori dal palco degli Emmy hanno annunciato che tra cinque giorni iniziano a girare la quarta) le due donne hanno attraversato l’America, litigato e si sono riappacificate, rischiato di tutto pur di strappare una risata al pubblico.
Shogun
Shogun, la serie epica giapponese ambientata nel Seicento e tratta dal romanzo di James Cavell (già adattato per la television negli anni Ottanta), che ha riportato la cifra report di 18 statuette è disponibile su Disney+. In dieci episodi racconta il cruento e feroce tempo in cui il Giappone è lacerato da interessi politici contrastanti, è l’alba di una guerra civile che segnerà un secolo. A fare da testimone di questa epoca c’è John Blackthorne, un marinaio inglese su una nave olandese, che arriva dopo mesi di navigazione e ingenti perdite in Giappone, lì troverà Lord Yoshii Toranaga che sta lottando per la sua vita mentre i suoi nemici nel Consiglio dei Reggenti si coalizzano contro di lui e l’intera comunità di preti gesuiti portoghesi che non ha nessuna intenzione di cedere i commerci con l’Oriente a un altro paese. L’incontro con Toda Mariko, una nobildonna che ha studiato portoghese e fa da traduttrice a Blackthorne, cambierà gli equilibri fra i due uomini.
‘Shogun’, un Giappone da kolossal nella serie su Disney+
The bear
Se la serie culinaria The bear ha perso il premio più importante è stata comunque lungamente premiata (11 riconoscimenti) tra cui tre premi importanti al forged: il suo protagonista per la seconda volta di fila, Jeremy Allen White, e i non protagonisti Liza Colón-Zayas che interpreta Tina e Ebon Moss-Bachrach che è il cugino Richie. Si tratta della seconda stagione per la quale Jamie Lee Curtis aveva già vinto un Emmy creativo la scorsa settimana per il ruolo “ospite” nei panni della madre dello chef Carmy Berzatto. La serie sulla famiglia Berzatto, disfunzionale, caotica e tormentata, è ispirata alla famiglia dello showrunner Christopher Storer e il mondo delle tavole calde di Chicago è un ambiente che lui e la sorella Courtney, consulente culinaria, conoscono molto bene. Questa property è arrivata la terza stagione su Disney+.
Child reindeer
La serie delle polemiche Child reindeer (che ha vinto ben quattro riconoscimenti, compresa miglior miniserie) è disponibile su Netflix. Adattamento dello spettacolo teatrale di Richard Gadd è una serie fenomeno che ha conquistato milioni di spettatori con una storia drammatica e controversa che ha per protagonista lo stesso autore: il comico scozzese. Il protagonista è Donny Dunn (interpretato dallo stesso Gadd), un comico che non riesce a sfondare ma con un gesto istintivo compie un atto di gentilezza verso una donna che però diventa la sua stalker. L’insano rapporto lo costringe advert affrontare un trauma sepolto da tempo.
Emmy, premiata Jodie Foster che racconta gli Inuit: “Una benedizione poter ascoltare le loro storie”
True detective: Night time nation
Se l’ultima stagione di The Crown (sempre Netflix) ha visto un unico riconoscimento, la bravissima Elizabeth Debicki nei panni di Woman Diana, il nuovo capitolo della serie antologica True detective ha visto trionfare Jodie Foster che a 61 anni e dopo due Oscar cinematografici ha agguantato il suo primo Emmy. La serie, True detective: Night time nation, ambientata in Alaska vede due poliziotte, il capo Liz Danvers e la detective Evangeline Navarro (Kali Reis) indagare sulla misteriosa morte di un gruppo di ricercatori.
