Quando alla effective della prima puntata delle audition Achille Lauro chiede in modo semiserio ai suoi colleghi “Ma come siamo arrivati a questo punto nella musica italiana?” disegna un colorato prisma dell’orizzonte delle intenzioni di questa nuova edizione di X Issue in onda su Sky e in streaming su Now.
Alla effective della scorsa edizione si vedevano solo macerie: il programma e la sua components sembravano esauriti, consumati dal livore di Morgan, dall’apatia di Fedez e da una incapacità generale di suscitare empatia. I ragazzi sembravano vittime sacrificali nella battaglia navale tra i giudici, al di là del loro reale talento e della possibile collocazione nel mercato discografico, oggettivamente sempre più difficile.
I responsabili erano di fronte a un all in pokeristico: bisognava scegliere una carta su cui puntare. E allora spazio alla rivoluzione gentile: effective del clima “sangue e enviornment”, come ha detto Manuel Agnelli durante la presentazione, e sotto con l’umanità.
X Issue, il nuovo forged. Manuel Agnelli: “Non mi sono mai trovato così bene con una giuria”
La missione prima, per questa ripartenza, period l’armonia: tra i giudici, col pubblico, con la conduttrice, col mondo X Issue. In queste prime battute, i giudici sorridono (a tratti ridono forte) complici, si fanno da spalla, si entusiasmano ma senza infierire sui concorrenti. Hanno visioni a volte simili, a volte difformi, ma non è una gara muscolare, almeno tra di loro, almeno fino advert adesso.
Hanno ruoli già definiti (Agnelli il duro, Jake La Furia il dissacratore, Paola Iezzi carota e bastone, Achille Lauro l’aristocratico alla ricerca dell’arte pura) ma tutti conservano un carico di autoironia che è una protezione per tutti: per i ragazzi, per lo present, per loro stessi.
Giorgia è una companion scafata, un po’ mamma e un po’ diva, che porta la sua carica di romanità per sdrammatizzare o per accentuare l’emotività di un programma che, alla effective, si fonda sull’empatia e sui “momenti”, sugli attimi da fissare nella memoria. E che certo non si farà sopraffare da colleghi esuberanti come accaduto nella scorsa edizione.
La gara è quella di sempre, con il suo carico di folgorazioni improvvise, di talenti che al primo colpo sembrano già star e di freak che, alla effective, fanno spettacolo. In molti hanno fornito show esaltanti, ma resta l’interrogativo di sempre: che potrà succedere quando usciranno dai morbidi cuscini dei loro cavalli di battaglia, quando saranno costretti a correre scalzi sullo sterrato dello present che li vuole multitasking musicali? Intanto vale la pena godersi qualche esibizione di pregio (inutile fare nomi, in questa fase).
Di sicuro, non assisteremo a preziose lezioni sul romanticismo o sulla poesia. Ma di sicuro non vedremo nemmeno un circo urlante e feroce. Se ci sarà qualche numero, verrà accompagnato da battute e sorrisi, almeno per ora. La gara vera e propria è un’altra cosa, ma fin qui prevalgono leggerezza e allegria.