Tornano gli Oasis con la clamorosa reunion che li vedrà nell’property 2025 protagonisti di 17 date tra Regno Unito e Irlanda e, complici alcuni testimonial d’eccezione, torna anche la “bands’ battle”, la contesa tra Oasis e Blur che animò gli anni ’90. L’ultima a dire la sua sul tema Blur vs Oasis è stata Jenna Ortega, intervistata dalla rivista musicale inglese NME in occasione del lancio del movie Beetlejuice Beetlejuice, nei cinema il 5 settembre, di cui è protagonista.
“In realtà ho appena ascoltato Wonderwall per la prima volta un mese fa,” ha rivelato Ortega, aggiungendo un tocco di sorpresa alla discussione. Durante l’intervista, Ortega ha scoperto per caso della reunion degli Oasis, chiedendo alla sua co-protagonista nel movie, Catherine O’Hara, la sua opinione sulla storica rivalità tra Blur e Oasis. O’Hara ha risposto con diplomazia: “Non mi piace schierarmi,” ma Ortega, incalzante, le ha chiesto di scegliere tra i due giganti del Britpop.
“Posso essere onesta? Ho appena sentito ‘Wonderwall’ per la prima volta un mese fa,” ha ribadito Ortega, aggiungendo di essere stata criticata su X perché non conosceva ancora quella canzone così famosa. “Ascolto i Blur. Non mi sono mai appassionata davvero agli Oasis,” ha dichiarato, scegliendo chiaramente la band di Damon Albarn. “Non ho mai avuto un vero legame con gli Oasis, quindi non posso dire molto su di loro,” ha concluso.
Mentre i biglietti per la reunion degli Oasis, messi in vendita sabato 31 agosto, sono andati esauriti in poche ore tra problemi tecnici e prezzi dinamici, la discussione sulla rivalità tra le due band continua advert appassionare i fan. Se negli anni ’90 i Blur vinsero la battaglia delle classifiche con “Nation Home”, Alex James dei Blur ha poi ammesso che “gli Oasis hanno vinto la guerra.”
Curiosamente, negli ultimi anni, Noel Gallagher e Damon Albarn hanno sviluppato una vera amicizia, collaborando insieme al brano dei Gorillaz We Bought The Energy nel 2017. Jenna Ortega, nel frattempo, ha collaborato con Sabrina Carpenter, interpretando insieme a lei il video ironico e splatter per Style, il singolo estratto dall’album Quick N’ Candy.
E chissà, forse questo nuovo capitolo della “bands’ battle” riaccenderà vecchie rivalità, proiettandole in una nuova period. La battaglia del Britpop iniziò nel 1995, quando Blur e Oasis pubblicarono lo stesso giorno i loro nuovi singoli, Nation Home e Roll With It. Secondo Stephen Avenue, produttore dei Blur, “dopo Parklife c’period molto ottimismo e fiducia nella band”. Parallelamente, Johnny Hopkins, addetto stampa degli Oasis, ricorda: “Il primo album degli Oasis è stato un successo enorme. Volevamo tenerli lontani dal Britpop, che trovavo piuttosto limitante”.
John Harris, autore di The Final Get together, osserva che “i Brit Awards del 1995 hanno rappresentato il culmine dell’thought di una causa comune tra le due band”, ma con il passare del tempo la rivalità è emersa. Steve Sutherland, all’epoca redattore di NME, racconta un episodio emblematico: “Liam e Noel amavano litigare, e una volta Liam insultò Alex dei Blur nel backstage, cosa che portò a una risposta provocatoria da parte di Graham Coxon”. Albarn, cantante dei Blur, ha poi dichiarato: “Nessuno, da parte nostra, stava attaccando gli Oasis”.
Alan McGee, capo della Creation Data, sottolinea che “gli Oasis hanno deciso di odiare i Blur, che invece pensavano fosse un gioco”. La competizione si intensificò quando Blur e Oasis scelsero di pubblicare Nation Home e Roll With It come singoli principali, innescando una vera e propria sfida per il primo posto nelle classifiche. McGee ricorda che “Damon ne ha fatto una grande battaglia”.
I media amplificarono lo scontro, trasformandolo in un fenomeno nazionale e internazionale. Secondo Harris, “tutti i media hanno deciso di farne una guerra di classe, con gli Oasis che incarnavano i rozzi nordisti e i Blur i raffinati ragazzi del sud”. Alla superb, i Blur vinsero la sfida, vendendo 270 mila copie contro le 220 mila degli Oasis. Albarn ha poi ammesso: “Non eravamo sicuri al 100 per cento di vincere”.
Tuttavia, non tutti nel campo dei Blur erano entusiasti. Graham Coxon, chitarrista della band, ha espresso il suo disagio: “Mi sarebbe piaciuto avere un Numero Uno in silenzio, senza questa assurda guerra delle classifiche”. McGee, infine, attribuì la vittoria dei Blur alla potenza di advertising della EMI, notando che “hanno vinto perché avevano un formato CD additional e la macchina del advertising EMI dietro di loro”. Il ritorno degli Oasis riapre un file di memoria anche su questo.
