George & Brad, Clooney e Pitt – file chilometriche, gente che si arrampica sulle balaustre dei canali per sbirciarne l’arrivo. Resiste il fascino dei due divi e amici che arrivano alla Mostra di Venezia portando una commedia d’azione divertente e un po’ classic, ragionando sullo star system e lo streaming, senza tirarsi indietro dal parlare di politica e industria.
In particolare Clooney, che viene sollecitato sugli effetti della lettera sul New York Occasions con cui chiedeva all’amico Biden di fare un passo indietro.
“Non avevo avuto modo di rispondere a questa domanda, è giusto farlo ora. Io penso che dobbiamo ringraziare quel presidente che ha fatto una mossa davvero coraggiosa, la più coraggiosa da Washington in poi, questo è quello che dobbiamo ricordare: che è stato fatto un atto per niente egoista perché è difficile mollare il potere e l’abbiamo visto in tutto il mondo, dobbiamo davvero ringraziarlo”
Attori e produttori, Pitt e Clooney tornano alla Mostra con un movie insieme, Wolfs, commedia d’azione tutta in una notte che li vede protagonisti, interpretare due ‘lupi solitari’, due risolutori che cancellano i ‘disastri’ e il sangue che si portano dietro, come il ruolo consegnato alla storia del cinema da Harvey Keitel in Le iene.
Al Lido, fin dalla mattina, la folla delle grandi occasioni per i divi boomer: alla coppia si aggiunge anche Richard Gere, che dimostra come si può continuare advert essere fascinosi anche a 75 anni, compiuti ieri. Firmato da Jon Watts, già direttore degli Spider-Man, Wolfs, contrariamente a quanto preannunciato – salta la sala per arrivare direttamente, dopo il passaggio fuori concorso a Venezia, su Apple Television+ il 27 settembre. Un movie da largo incasso, per i divi, presenti anche come produttori, mestiere che da tempo affiancano a quello di attori, a volte in movie d’impegno, altri da cassetta, come è questo il caso. Ma con un grande gusto e rimando per certi movie anni Settanta e Ottanta, a partire da Butch Cassidy.
Sullo schermo tra i due divi la sintonia è palpabile, ovviamente: e nei cento minuti le battute – molte sull’età – volano, accompagnate da molte hit anni Settante e Ottanta, a partire da Clean operator di Sade che è la colonna sonora che accompagna George Clooney negli spostamenti in macchina. Il movie si apre con un cadavere, una donna – che scopriremo prestissimo essere una stimata procuratrice, interpretata da Amy Ryan – che chiama un fixer per aiutarla a risolvere la situazione: accanto a lei, nella suite di lusso, un ragazzo in mutande e calzini, riverso per terra, vicino al letto.
“Non è un gigolò”, continua a spiegare al fixer Clooney che ha chiamato per uscire da una situazione potenzialmente distruttiva della sua carriera. Ma all’appuntamento si presentano, in due, l’altro ovviamente Brad Pitt. I due lupi, che ovviamente all’inizio si detestano, rivaleggiano e poi scoprono di avere fin troppo in comune – ma poi finiscono per fare coppia. A loro si aggiunge un MacGuffin che ha le gambe e le usa per correre come un forsennato, Austin Abrams, l’Ethan di Euforia.
“Adoro i movie su professionisti solitari dediti al loro mestiere e sono sempre stato curioso di sapere cosa succederebbe se due tipi del genere fossero costretti a lavorare insieme”, ha spiegato il regista nelle be aware di produzione, assente dal Lido perchè malato di Covid. “Da adulti può essere difficile farsi dei nuovi amici, anche se si ha molto in comune. Wolfs e il mio tentativo di tornare con i piedi per terra dopo sette anni passati a dondolarmi tra i grattacieli e a saltare attraverso i portali del multiverso. Volevo mettere insieme quasi tutte le mie cose preferite. New York. Tutto in una notte. Trame criminali impenetrabilmente complesse. David Mamet. Buster Keaton. Neve. E soprattutto la pura gioia cinematografica di guardare due fiammeggianti stelle del cinema fronteggiarsi su uno schermo gigante”.
Il movie in molti Paesi tra cui l’Italia, uscirà direttamente su piattaforma, mentre i due hanno strappato una uscita su grande schermo in un centinaio di schermi in patria. La storia produttiva e distributiva è complicata, ma misura in qualche modo lo standing oggi dei divi “Beh possiamo dire di sì”, sorride Clooney, che non ci sta demonizzare le piattaforme “Quando ero giovane attore c’erano 64 emittenti e quindi il lunedì si apriva il giornale per vedere se eravamo nei high 10, ora ce ne sono 700. L’industria del cinema ha bisogno dello streaming, beneficia del fatto che i movie vengano proiettati, siamo in una situazione davvero di rivoluzione, le cose stanno cambiando radicalmente”. Prosegue: “Stiamo ancora cercando di capire la situazione ma penso che gli attori avranno molto più lavoro, il Covid ha complicato tutto certo, ma stiamo arrivando a un punto di assestamento – ha aggiunto – penso comunque sia positivo per un giovane attore perché ci sono molte più opportunità rispetto a quando ero giovane io”.
A vederli insieme Pitt e Clooney fanno subito Ocean’s eleven, messi insieme da Steven Soderbergh in una saga fortunatissima. Amici da vent’anni, si sono incontrati sullo schermo sette volte in tutto. Dicevamo con la banda di Danny Ocean, in cui i due attori giocarono molto d’azzardo e George perdeva sempre. Non avremmo immaginato, allora che sarebbe stato appunto lui il fortunato in amore, essendo oggi felicemente maritato a donna Amal, l’avvocata e giurista, mentre Pitt porta ancora i segni del disastro familiare combinato con Angelina Jolie, che solo un’organizzazione extremely pianificata ha evitato di far incontrare nel Lido. Addirittura il divo l’avrebbe posto come condizione.
