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Guerra e tempo alla Mostra di Venezia. Il primo conflitto mondiale è il Campo di battaglia cinematografico di Gianni Amelio, che porta in concorso la storia di due medici militari e le opposte scelte fatte su campo che sono i corpi e le vite dei militari mandati a morire. Sotto accusa, in un movie che colpisce dritto al cuore e del resto Amelio rivendica il fatto che il suo non è un cinema politico, il potere, che infetta la società e stermina i singoli facendo più vittime della guerra e della stessa pandemia, allora period Spagnola.

S’interroga, Amelio, su come evitare la guerra ed è lo stesso interrogativo di Amos Gitai in Why Warfare? movie che ragiona sul carteggio, negli anni Trenta, tra Einstein e Freud. Se ci si sposta dall’Europa agli Stati Uniti, a due mesi da elezioni presidenziali decisive come forse mai prima, il campo di battaglia è proprio il suolo americano. L’property scorsa Alex Garland ha consegnato in Civil Warfare la visione distopica di un Paese squarciato dalla guerra civile, le città bombardate, le fosse comuni, le vendette etniche e i danni collaterali. Inevitabili i riferimenti all’assedio al Campidoglio, del 6 gennaio 2021.

Ora Justin Kurzel porta alla Mostra, in concorso, The order. Un solid importante – Jude Regulation, Tye Sheridan, Nicolas Hoult, una cornice di genere, e l’omaggio a Il cacciatore di Michael Cimino. Il movie è basato sul libro inchiesta The silent brotherhood, firmato dai giornalisti investigativi Kevy Flynn e Gary Gerhardt, analisi dettagliata della iniziative di gruppi della destra estrema, che cerca di demolire la democrazia. Tra le prime immagini dell’attesissima serie M- Il figlio del secolo sull’ascesa di Mussolini, c’è quella del Duce, incarnato da Luca Marinelli che cube: “La democrazia è bellissima, ti dà un sacco di libertà, anche quella di distruggerla”. Questo vale a maggior ragione in un Paese in cui le armi circolano a fiumi e con tre milioni e mezzo di dollari puoi costruirti un esercito. Siamo nel 1983 e una serie di crimini e rapine, assalti a blindati, banconote false scuotno il nord-ovest degli Stati Uniti.

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Un investigatore dell’FBI, Jude Regulation, arriva nella cittadina di Coeur d’Alene, in Idaho e intuisce il disegno, dietro l’escalation. E un’organizzazione, che si chiama The order, ha colpito nella realtà tra il 1983 e il 1984. Il nome è ispirato al testo guida dell’ultradestra, basato sul romanzo distopico The Turner Diaries, scritto da William Luther Pierce nel 1978. The Order è una organizzazione di suprematisti bianchi neonazisti che come le Brigate rosse e i gruppi terroristici europei, sta finanziando la lotta armata con atti criminali.

Cinque le mosse, i passi verso il gran finale del movimento insurrezionalista che mira a rovesciare il governo degli Stati Uniti. Una rivoluzione contro un governo manovrato, secondo loro, “da un’élite sionista e andava distrutto per permettere l’insediamento di un nuovo ordine, una società in cui ebrei e non bianchi sarebbero stati sterminati.Tra gli atti efferati commessi dal gruppo, l’omicidio di Alan Berg, famoso conduttore radiofonico (che Oliver Stone aveva raccontato in Speak radio). Il loro capo è Bob Mathews, allevatore di bovini scozzesi che ha già fondato una milizia anticomunista, i Sons of liberty. anarcoide, ma carismatico: il suo sogno americano – ci mostra Kurzel – è una festa in fattoria con gli amici e le famiglie, ragazzini e barbeque e tutto il resto. Qui insegna a sparare al figlioletto, adottato con la moglie, ma il suo “sogno” prevede anche un raddoppio di famiglia con una giovane ragazza che gli assicura, non potendo la moglie avere figli, “il perpetuarsi della specie”. E proprio qui, nella sua fattoria, ha fondato The order. Gli amici che lo sostengono sono gli stessi che infilano il passamontagna e rapinano,minacciano, bruciano croci, crivellano di colpi personalità sgradite o i loro stessi compagni colpevoli di “parlare troppo”.

“È un estremista tra gli estremisti”, spiega nelle notice il suo interprete, Nicolas Hoult. “Il suo odio e il suo risentimento sono rivolti al mondo al di fuori della sua bolla, un mondo che lui ritiene operi contro di lui e contro uomini come lui. Questo lo spinge a fare cose orribili”. Seduce le sue reclute con discorsi sulla famiglia e la comunità, portandole nel suo complesso in crescita, offrendo loro lavoro e un reddito. Trova adepti tra gli emarginati, Offre loro accettazione e comprensione. “È come una setta, i nuovi arrivati vengono indottrinati da Bob e dall’ambiente che ha creato. Lui provvede alle persone, dà loro una casa, dà loro sicurezza. È così che molte persone finiscono in gruppi come The Order. Si sentono degli outsider che perdono contro persone molto meno meritevoli di loro. In Bob, trovano qualcuno che capisce quel sentimento e offre loro una sorta di redenzione”.

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Bob Mathews fu intercettato il 7 dicembre del 1984 a Whidbey Island, Washington. L’uomo non volle uscire dalla cas in cui si nascondeva, fu sferrato un assalto: fumogeni, tentativi di assalto, mille proiettili sparati solo da Mathews. Il capo supremo e suprematista si barrica, maschera antigas, in una vasca da bagno e resiste a oltranza. I seguaci The Order furono arrestati e condannati a pene altissime. Per il regista Justin Kurzel period tempo di ricordare e raccontare questa storia: “Di fronte al Campidoglio, il 6 gennaio 2021 – ricorda e ammonisce – sono stati appesi dei cappi a imitazione dell’immaginaria insurrezione descritta in The Turner Diaries, un romanzo degli anni Settanta: il primo piano generale di terrorismo interno in America. The Order è una caccia all’uomo nelle profondità di quell’odio, un presagio di un’America divisa, un colpo di avvertimento di ciò che è stato e di ciò che potrebbe accadere.”

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