“Il segreto del blues? Parla della vita, è diretto e arriva a tutti”. Così diceva John Mayall, morto a 90 anni nella sua casa in California. Leggenda della musica e pioniere del blues britannico, il suo collettivo musicale degli anni Sessanta, i Bluesbreakers, ha contribuito a inaugurare un periodo fertile del rock e ha portato alla ribalta chitarristi come Eric Clapton.
Cantante, polistrumentista, arrangiatore di alcuni dei più grandi del genere dell’epoca. L’influenza di Mayall sul rock degli anni 60 e oltre è stata enorme. I membri dei Bluesbreakers sono poi entrati a far parte o hanno formato gruppi come i Cream, i Fleetwood Mac, i Rolling Stones e molti altri.
All’età di 30 anni, nel 1963, Mayall si trasferì a Londra dal nord dell’Inghilterra: abbandonò la sua professione di grafico per abbracciare una carriera nella musica. Ha collaborato con una serie di giovani chitarristi che con lui hanno affinato la loro tecnica, tra cui Clapton, Peter Inexperienced, in seguito nei Fleetwood Mac, e Mick Taylor, che dopo la morte di Brian Jones entrò a far parte dei Rolling Stones.
Nell’album di debutto dei Bluesbreakers nel 1966, Blues Breakers With Eric Clapton, John Mayall entusiasmò gli appassionati di musica con una fusione di rock soul e blues americano, con cowl di brani di Robert Johnson, Otis Rush e Ray Charles. La musica blues che suonava nei locali britannici period “una novità per l’Inghilterra bianca”, ha dichiarato nel 1997. L’album fu un successo, catapultando Clapton alla celebrità e portando un’ondata di popolarità al genere.
Mayall si trasferì poi in California e nel 1972 fece un lungo tour in America. Negli anni 60 registrò una serie di album fondamentali, tra cui Campaign, A Onerous Street e Blues From Laurel Canyon. Seguirono decine di altri album negli anni Settanta e fino al suo ultimo, The Solar Is Shining Down, del 2022. Nel 2005 Mayall è stato nominato ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico.
