Luca Tommassini, le sue coreografie per celebrare la radio: “Uno spettacolo immateriale, l’emozione prende forma, poi scompare. I belli che ballano non vengono apprezzati per il loro talento”

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Nella lunga, infinita lista di esperienze che fanno il curriculum del coreografo e ballerino Luca Tommassini (che ha ballato per Madonna e Michael Jackson, ha lavorato per anni ai expertise da X issue advert Amici, ha coreografato tutte le popstar italiane da Laura Pausini a Giorgia) da questa sera ci sarà anche Marconi. Alive. Rendere visibile l’invisibile. Tommassini è il direttore artistico dello spettacolo multimediale immersivo di teatro, danza, movimenti acrobatici aerei, mild e laser present, videomapping, omaggio all’inventore della radio in occasione dei 150 anni dalla nascita è ideato da One Extra Photos e Stay efficiency con la partecipazione straordinaria di Giorgio Moroder. Lo spettacolo gratuito organizzato dal ministero della Cultura, il Comitato Marconi 150, Cinecittà e Archivio Luce a Bologna si svolge sabato 20 luglio in piazza Maggiore. Tommassini è arrivato a Bologna giovedì per seguire la messa in scena e le show dello present.

Cosa vedrà il pubblico di questo present immersivo multimediale su Marconi?

“Ci immergiamo in piazza Maggiore, e già questo sarà uno spettacolo non da poco. Uno spazio enorme che offre un’opportunità di schermi che sono storici oltre al nostro centrale, ci sono le facciate dei palazzi. Approfitteremo di queste facciate storiche che andremo a colorare per sorprendere gli spettatori e celebrare Marconi. È uno spettacolo molto immersivo attraverso il quale racconteremo tutte le arti, danza compresa ovviamente, il genio di Guglielmo Marconi”.

Chi vedremo sul palco?

“Sono dieci talenti internazionali eccezionali: sette ballerini e tre performer. Ildar Younger-Gaynutdinov, che viene dal Bolshoj di Mosca ed è il mio ballerino preferito nel mondo, Georgie Rose che viene dal Royal Ballet e un italiano, Patrizio Ratto, che è stato in finale a America’s bought expertise e ha conquistato il mondo. Poi c’è una ballerina spagnola di pole dance Stefy Sabiato, dove il palo non è pensato per sedurre ma per fare grande poesia, Katrina Asfardi è un fenomeno acrobatico del Cirque du Soleil e molti altri. Con gli strumenti più futuristici e spettacolari, avremo un cielo fatto di una lama di laser, con un fumo che si eleverà da terra quindi il pubblico sarà immerso nella luce mentre proiettiamo sulla facciata di San Petronio delle immagini girate advert hoc con una grafica tridimensionale. Il racconto è molto onirico, con protagonista una donna che non esiste come non esiste o meglio è immateriale tutto quello che Marconi ha inventato. L’emozione arriva prende forma, poi scompare lasciandoti un ricordo”.

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Avrete un ospite eccezionale Giorgio Moroder. Pochi mesi fa si period complimentato con la efficiency di Giorgia che avete creato insieme su ‘I really feel love’ ai David di Donatello.

“Sono prima di tutto un fan perché sono cresciuto con le sue musiche. Il nostro primo incontro è stato a X issue, rivederlo ai David e dedicargli la efficiency di Giorgia è stata una grande emozione, un italiano come noi che ha rivoluzionato la musica nel mondo. Ogni volta che ci si avvicina a Giorgio Moroder ci si accende il cuore. L’ho appena visto a Roma dove ha fatto una efficiency incredibile: con tutta la carriera che ha alle spalle continua a essere innovativo e di grande ispirazione e questo rispecchia lo spirito di Marconi: l’impossibile che diventa possibile. È eccitante averlo con noi a Bologna”.

Più sollevato o più dispiaciuto che il prossimo anno non dovrà fare le alzatacce per Viva Rai 2?

“Io le alzatacce le faccio sempre. Ho lavorato fino alle quattro e mezza ieri notte e oggi alle cinque e mezza ero sveglio perché è una produzione importante e impegnativa. Fiorello e io siamo amici da più di trent’anni, la mattina ci sentiamo comunque. Per noi è più difficile non fare il programma che farlo, mi mancherà tantissimo. Per questo giro, mi mancherà ma Fiorello lo vedo sempre, Viva Rai 2 è la trasmissione che più mi ha toccato e ha provocato un amore immenso del pubblico”.

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Di questi due anni il ricordo indelebile?

“Non è tanto una coreografia che mi rimarrà in mente ma tutte quelle volte in cui Rosario si accende, quando si emoziona. Ormai siamo un po’ grandi, ne abbiamo vissute di cose, quando ci siamo emozionati e abbracciati è stato per esempio con l’omaggio a Totò, con l’omaggio a Charlie Chaplin ed è stato come se rinascesse in quei personaggi… che giravamo alle quattro e mezza, cinque di mattina, pensato il giorno prima, improvvisato. Quella magia che rimarrà per sempre nell’archivio Rai è la cosa più bella”.

These about to die, Anthony Hopkins è l’imperatore Vespasiano nella serie peplum di Emmerich

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Ha lavorato alla serie sui gladiatori di Emmerich girata a Cinecittà

“Ho lavorato tanti anni in America e poi ho deciso di tornare in Europa perché volevo stare nel mio Paese ma ogni volta che gli americani arrivano in Italia ho la fortuna che mi chiamano forse per il curriculum. E così mi hanno ingaggiato per questa serie e la prima volta che sono arrivato sul set ho avuto un’emozione grande: c’period il funds di tutta una vita. Cento cavalli, migliaia di comparse, scenografie mastodontiche per riuscire advert arrivare al regista è stata un’impresa. Sono arrivato da lui sconvolto e lui mi fa ‘tutto bene?’ e ‘ma io che devo fa’?’. Trip. Mi sono sentito piccolo, piccolo. Lui mi ha chiesto una coreografia e noi ne abbiamo portate quattro, gli ho chiesto ‘le vuoi vedere?’. Le ha viste e si è alzato in piedi advert applaudire, si è complimentato coi ballerini, abbiamo girato per giorni le coreografie il 15 agosto a Cinecittà saltando le vacanze ma abbiamo lasciato un segno nel suo cuore. E speriamo ora anche in quello del pubblico”.

A proposito di americani l’altro giorno Madonna ha pubblicato sui social una foto di lei con una macchina da scrivere e il copione di Who’s that lady. Che si aspetta da quel biopic?

“Che mi aspetto? Intanto di essere il coprotagonista… experience, lascio a lei la scelta dell’interprete visto che ha sempre buon gusto. Scherzi a parte. Sto leggendo quello che hanno scritto sul progetto, poi parlo sempre con suo fratello e con le persone che in quegli anni sono state vicino a lei, come me, e spero che lei riesca a essere onesta come quella Madonna che ho conosciuto. Se lei si racconta veramente col cuore e non venga utilizzato questo racconto per un piazzamento futuro… Noi le abbiamo voluto molto bene e ha veramente contribuito a cambiare il mondo che si merita un racconto per quello che è stato o il più vicino possibile alla realtà”.

Delle popstar di nuova generazione: Billie Eilish, Dua Lipa, Taylor Swift chi le piace?

“Le prime due le amo. Dua Lipa è l’espressione della popstar più cool con un grande talento, ha studiato, il padre è musicista, lei è autrice… tutto questo viene dato per scontato perché è molto bella, i belli che ballano non vengono apprezzati veramente per tutto il loro talento. Billie Eilish penso che sia una Bjork più pop, sono felice del suo successo perché è allo stesso tempo la ragazza della porta accanto e quella più lontana in assoluto. Lei è come un movie di Tim Burton. Taylor Swift è da studiare. Non riesco a entrare nel suo mondo e quando chiedo a mia mamma chi è o di cantarmi una canzone non lo sa… e anche tra i giovani lei prende una parte di una generazione però in tutti i Paesi del mondo. Questo è sconvolgente. Però faccio un po’ fatica a riconoscerle un talento, io più di un quarto d’ora non riesco a concentrarmi sulla sua musica”.

Ha lavorato tanti anni nei expertise, sia X Issue che Amici… lo rifarebbe?

“Ho scelto di fare i expertise, sono stato tra i primi a misurarmi in Inghilterra, in Spagna, quello italiano lo sento come un figlio, ci ho lavorato dieci anni… però ho sempre scelto di lasciarli per fare altro, per sperimentare col teatro e il cinema. Al expertise tornerei ma per cambiarlo, e sicuramente ci tornerò. Il expertise è come il varietà non morirà mai ma deve essere rinnovato”.

In questo momento politico e sociale molto delicato, tornerebbe a lavorare in America?

“Io credo che l’America sia sempre uguale, un momento c’è la bandiera di un colore e un altro momento un’altra ma in realtà è che le due bandiere stanno sempre lì, alle volte sale una alle volte l’altra dipende dal vento. Di sicuro il mondo sta cambiando in un modo che a me piace poco, è il mondo che si fa nemico. Io in America ci vado, ci sono appena andato con Whoopi Goldberg, ora sto preparando il tour mondiale bis di Laura Pausini, per me va bene così. Ci torno ogni tanto per lavorare ma non ci vivrei più. Viaggiare tanto, muovermi e inventare cose nuove”.

Che rimane come sogno nel cassetto se non è scaramantico?

“No, non sono scaramantico, anzi faccio le cose che gli altri credono portino sfortuna apposta. Se incontro un gatto nero non solo attraverso, ma me lo porto a casa, metto il cappello sul letto… tutto quello che mia madre mi ha detto di non fare. Voglio vincere nonostante la sfiga. Ci sono tante cose che non ho fatto ma due in particolare mi piacerebbero tante: fare una regia cinematografica, arrivare a raccontare una storia sarebbe bello. Come sarebbe bello fare la regia di un’opera lirica in un modo rivoluzionario, con il mio modo di fare le cose con l’esperienza che ho accumulato”.

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