I Giochi di Parigi 2024 che s’aprono l’11 agosto rappresentano un traguardo: per la prima volta nella storia delle Olimpiadi ci sarà la piena uguaglianza di genere, almeno sul fronte numerico: le atlete saranno 5250, come gli sportivi maschi. Tra le determine che hanno contribuito all’emancipazione femminile nello sport c’è Trudy Ederle campionessa olimpica, prima detentrice di cinque document mondiali, fu la prima donna advert attraversare la Manica a nuoto nel 1926. Daisy Ridley, la Jedi di Star Wars, la incarna in un movie, La ragazza del mare, su Disney+ dal 19 luglio, basato sul libro Younger Girl and the ocean: How Trudy Ederle conquered the english channel and impressed the world di Glenn Stout.
Figlia newyorkese di immigrati tedeschi, padre macellaio che le insegnò a nuotare, alle Olimpiadi parigine, esattamente un secolo fa, Trudy Ederle si aggiudicò una medaglia d’oro e due di bronzo. Dopo un primo tentativo fallito, nel 2026 attraversò la Manica, partendo da Cap Gris-Nez, in Francia e arrivando a Kingsdown, in Inghilterra, in 14 ore e 34 minuti. Quando Ederle tornò a casa, fu accolta con una parata a Manhattan, con più di due milioni di persone lungo il percorso. Ha interpretato se stessa in un movie (Swim Lady, Swim con Bebe Daniels), le sono stati intitolati una canzone e un passo di danza. Una caduta dai gradini del suo condominio, nel 1933, le provocò una distorsione alla spina dorsale e la lasciò costretta a letto per anni. Aveva problemi di udito fin dall’infanzia a causa del morbillo e negli anni Quaranta period quasi completamente sorda. Ha passato tanto tempo a insegnare nuoto ai bambini sordi, non si è mai sposata, ha vissuto gli ultimi anni in una casa di riposo, si è spenta a 98 anni. Il movie si concentra sulla giovinezza e sull’impresa, con tanto di parata finale.
Intervistiamo Daisy Ridley by way of zoom.
Cosa l’ha colpita nella figura di Trudy Ederle?
“L’thought di raccontare questa storia su un’impresa fisica che non period mai stata fatta prima da una donna. Subito dopo, tre altre donne ce l’hanno fatta. Quindi non si tratta solo di aver infranto un confine fisico, ma anche psicologico per le donne di quel tempo, che erano fondamentalmente portate a credere di non essere in grado. E mi piaceva l’thought di attraversare il suo arco emotivo: la gioia e la resilienza, quel suo rifiutare di arrendersi perché ami quel che fai. C’è un momento in cui è davvero scoraggiata, ma lo supera e poi nulla potrà più fermarla. E volevo raccontare il rapporto con la sorella nuotatrice (più dotata fisicamente, ma non abbastanza determinata ndr), la madre, la storia di una famiglia in cui sostegno è stato fondamentale”.
La ragazza del mare è un dramma sportivo sul potere della volontà, l’emancipazione di una donna che nuota verso la libertà…
“Soprattutto è una lettera d’amore al nuoto, che per Trudy rappresenta la gioia assoluta”.
Ray la Jedi, Trudy la nuotatrice. Due diversi tipi di eroina.
“Ray non è reale. E Trudy lo è. Entrare nella saga di Star Wars, poterne far parte è stato meraviglioso, ma sì, ciò che Trudy ha fatto è davvero eroico”.
Il suo rapporto con il nuoto?
“Ora sono una brava nuotatrice. Prima del movie credevo di esserlo e ho mentito sul mio curriculum perché, essendo fisicamente preparata sono in genere brava in tutti gli sport – ho dato per scontato che sarebbe andata bene. Ho iniziato advert allenarmi e ho capito che in realtà la cosa period molto più complicate, period diverso da ogni cosa fatta prima. Ma mi sono allenata moltissimo e alla superb del movie ero soddisfatta delle mie capacità. Ho incontrato Diana Nyad, che è rimasta colpita da quanto mi sono allenata e dal risultato nel movie. Ma da allora non ho più nuotato. E’ stato bello imparare, ma poi mi è bastato”.
Cosa sente di avere in comune con Trudy Ederle?
“Mentre mi allenavo per il movie, e all’inizio è stata più dura di quel che avevo immaginato, anche perché finora avevo nuotato solo fino a dove potevo vedere i miei piedi, mi è sembrato di condividere la determinazione di Trudy. Ho girato nove giorni in acqua nel Mar Nero. Lì ho compreso il peso fisico e mentale, spirituale ed emotivo, che ha sopportato lei”.
Anche l’avventura di Star Wars, dall’anonimato alla fama, è stata un check di resistenza? Che significa per lei tornare a recitare nel nuovo movie, che uscirà nel 2026?
“Ogni movie serve come una sorta di check di resistenza. Essere lavoratori autonomi è spesso sorprendente perché i tempi di inattività sono difficili, e il set è un’esperienza intensa. Quindi, ogni movie a suo modo richiede molta resistenza. Quando ho girato il primo avevo 21 anni. E’ stato un viaggio che ha richiesto resistenza dello spirito e del corpo. Ma sono molto entusiasta di tornare in un viaggio nuovo e uno spazio diverso”.
Grazie alla fama da Star Wars è un modello per i ragazzi. Quanto la influenza l’thought di scegliere ruoli come questo, che sono grandi esempi di emancipazione femminile?
“Penso che sia molto importante. Spero, come attrice e produttrice, di contribuire a raccontare storie su donne straordinarie, complicate, a volte dimenticate. Sono i progetti che per me contano davvero”.
