Antonioni, De Sica, Wertmüller e l’‘Ecce bombo’ di Moretti tra i classici restaurati di Venezia 81

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“Vedo, giro, faccio cose, mi muovo, conosco” è solo una delle battute diventate celebri e tormentoni tratti da Ecce bombo, il secondo movie di Nanni Moretti del 1978, che viene presentato restaurato quest’anno alla Mostra del cinema di Venezia insieme advert altri 17 movie dei registi Antonioni, Brook, Clément, De Sica, Hawks, Kasaravalli, Lang, Mamoulian, Mann, Masumura, Ôshima, Santos, Schroeter, Truffaut, Wertmüller, Refn, Wiseman.


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“Il programma di Venezia Classici embrace la commemorazione di alcuni importanti anniversari – dichiara il Direttore artistico della Mostra, Alberto Barbera – Prima di tutto, il centenario della nascita di Marcello Mastroianni, l’attore italiano più amato e celebrato nel mondo che rivedremo ne La notte, tra i movie più belli di Michelangelo Antonioni. Sono passati invece cinquant’anni dalla scomparsa di Vittorio De Sica, che con L’oro di Napoli realizzò nel 1954 uno straordinario omaggio alla città partenopea, attraverso sei episodi ispirati advert altrettanti racconti di Giovanni Marotta. Sono cento gli anni trascorsi dalla fondazione della Columbia Photos: The Large Heath di Fritz Lang e His Lady Friday di Howard Hawks sono i due capolavori restaurati da Sony Photos Leisure, scelti da Venezia fra i tanti movie della Main che hanno contribuito a fare grande la storia del cinema americano. Trentacinque anni fa, invece, Peter Brook conquistò il pubblico e i critici convenuti a Venezia per la Mostra del Cinema con la sua affascinante versione cinematografica dell’omonimo poema epico indiano The Mahabharata. La pattuglia dei movie italiani restaurati è completata da Ecce Bombo di Nanni Moretti, che inaugurò la prima partecipazione del regista al pageant di Cannes 1978 e contribuì a farlo conoscere a livello internazionale, e Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto di Lina Wertmüller, che fu dei più grandi incassi in Italia della stagione cinematografica 1974-75. Oltre ai due citati, altri tre movie vanno a completare il drappello dei restauri statunitensi: Bend of the River, giustamente annoverato fra i capolavori western di Anthony Mann, il lussureggiante Technicolor di Blood and Sand di Rouben Mamoulian, e il Mannequin di Fred Wiseman, che il New York Instances non ha esitato a definire “uno dei più importanti e originali registi dei nostri tempi”.

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“La geografia cinematografica di Venezia Classici è come di consueto assai varia. Dalla Francia provengono due classici imperituri, come Jeux interdits di René Clément (Leone d’oro alla Mostra del Cinema del 1952), e La peau douce di François Truffaut, accolto con qualche riserva al momento della sua uscita ma degno di figurare tra le sue opere maggiori. Dal Giappone, invece, The Man Who Left His Will on Movie, uno dei capolavori di Nagisa Oshima, e All Blended Up (conosciuto anche col titolo di Swastika) del prolifico regista Yasuzô Masumura, che studiò al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, allievo di Fellini, Visconti e Antonioni. È possibile invece che il nome di Girish Kasaravalli non risulti troppo conosciuto nel nostro paese, anche se è stato tra i fondatori del movimento Parallel Cinema, ispirato dai principi del Neorealismo italiano. Ghatashraddha è il suo movie d’esordio, che gli valse una fama immediata e tre dei premi maggiori del cinema indiano di quell’anno (1977). Ci spostiamo poi in Sud America, da dove proviene uno dei maggiori classici del nuovo cinema brasiliano, The Time and Flip of Augusto Matraga di Roberto Santos. Il nostro breve giro del mondo con i classici restaurati si conclude con il ritorno in Europa. Dalla Danimarca arriva il movie d’esordio di Nicolas Winding Refn, Pusher, primo capitolo di una trilogia influente e di notevole successo commerciale, che ebbe anche il merito di far debuttare un grande attore come Mads Mikkelsen. Un’autentica rarità, infine, è il restauro della versione integrale di Flocons d’or di Werner Schroeter, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes nel 1976 e poi distribuito privo di uno dei suoi episodi più belli, che il restauro della Cineteca di Monaco ha consentito di reintegrare”.

Sarà il regista e sceneggiatore Renato De Maria (Resort Paura, Paz!, La prima linea, Lo spietato) a presiedere la Giuria di studenti di cinema che – per l’undicesimo anno – assegnerà il Premio Venezia Classici per il miglior movie restaurato. La Giuria, composta da 24 studenti, ognuno indicato dai docenti dei diversi corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, potrà altresì premiare il miglior documentario sul cinema presentato all’interno della Sezione.

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